Pisa-Monza, il borsino
Torna il campionato, il Pisa incassa tre punti contro il Monza e si mantiene in scia a Siena e Viterbese vittoriose fuori casa negli anticipi. Dal punto di vista del risultato miglior viatico alla difficile trasferta a Viterbo non potrebbe esserci, dal punto di vista del gioco invece c’è di che essere preoccupati, alla luce anche del fatto che la Viterbese, al netto del turno di riposo, nelle ultime 8 partite ne ha vinte 6 e pareggiate 2, l’ultima sconfitta dei gialloblu risale all’8 novembre contro la capolista Livorno.
COSA FUNZIONA Contro il Monza il risultato finale è certamente la cosa più positiva del pomeriggio all’Arena Garibaldi. Quello che a Siena era mancato, un pizzico di cinismo, il Pisa lo ha ritrovato al 18’ quando Di Quinzio è stato bravo a sfruttare un errore del portiere avversario e a depositare il pallone in rete. Si può anche sorridere per la prova di Voltolini, arrivato a Pisa per fare il terzo portiere e ritrovatori quasi subito vice Petkovic, più che per suoi meriti, per il fatto che Reinholds è divenuto quasi subito desaparecido. Con il Monza l’ex numero uno della Triestina alla chiamata un po’ a sorpresa, si è fatto trovare pronto fornendo una prova positiva. In fine la difesa: salgono a tre i clean sheet, come dicono gli Inglesi per evidenziare l’imbattibilità della porta, il dato è positivo, molto merito va ai centrali nerazzurri che sbagliano poco o niente.
COSA NON FUNZIONA Paradossalmente ripartiamo proprio dalla difesa. La coperta è estremamente corta. Nel finale di partita, con Birindelli e Mannini ai box, il Pisa non ha mostrato alternative valide se non quella di sacrificare Di Quinzio in un ruolo che proprio il suo non è, rischiando anche di far vanificare all’ex Como tutta la sua bella prestazione. Resta un mistero il motivo per il quale allo staff nerazzurro viene l’orticaria se si parla di acquistare un esterno destro di difesa e adesso, con la partenza di Favale, aggiungerei anche di sinistra. Da far tremare i polsi è anche la condizione fisica della squadra negl’ultimi 20’. Dal 70’ il Pisa ha di fatto smesso di essere propositivo, si è limitato a fare muro al limite della propria area, concedendo tutto il prato dell’Arena alle iniziative degli avversari. Una squadra che ambisce ad una posizione di classifica importante non può permettersi di concedere così tanto agli avversari.
Per quanto riguarda i singoli ancora una prova incolore per Negro, che forse necessità di un compagno di reparto con più prestanza fisica, e per Birindelli che in un paio di circostanze ha concesso qualcosa di troppo agli esterni del Monza.
DA RIVEDERE Sainz Maza, il trequartista spagnolo è entrato quando il declino fisico del Pisa stava già iniziando, è partito al posto di Mannini a destra che è il lato a lui meno congeniale, ha finito seconda punta, passando anche dalla corsia sinistra. Il suo debutto avrebbe richiesto più stabilità nella posizione in campo per poter incidere. E’ da rivedere anche la gestione della partita. Oggi come oggi il Pisa non può non avere in campo una fra Birindelli e Mannini, pena avere la corsia di destra scoperta, sarebbe stato forse opportuno, nel momento del passaggio alla difesa a tre con l’ingresso di Lisuzzo, utilizzare anche il quinto cambio inserendo Sabotic che nel ruolo può giocarci.
Alla fine resta il risultato, i tre punti, e l’essere ancora li, in coda al trenino che si gioca il quarto posto per per la trasferta di domenica nella Parigi della Tuscia occorre qualcosa di diverso, e soprattutto una prestazione più incisiva, perché anche questa volta il Pisa ha dato l’impressione di aver svolto il compitino con diligenza e niente più, le squadre con la bava alla bocca sono un’altra cosa, e in genere, sono quelle che a giugno i campionati li vincono.