Pisa - Pistoiese, il borsino
E così il Pisa raccoglie solo un punto contro la Pistoiese. Il miglior Pisa visto in questa stagione, paga qualche errore sotto porta nella fase centrale del secondo tempo ed un errore del suo portiere quando ormai la partita stava per concludersi. Salgono a quattro i punti persi dai nerazzurri oltre il recupero, due a Monza quando Eusepi fallì il match point dal dischetto, e due con la Pistoiese che si è vista recapitare (che ne dica il suo allenatore Indiani) la strenna natalizia con poco meno di due mesi di anticipo.
La classifica ad oggi è impietosa: la vetta è lontana 8 punti ed il Pisa ha giocato una partita in più. Gran parte della differenza è stata costruita nei minuti conclusivi delle partite. Coincidenza è quando un fatto accade in maniera sporadica, quando capita in maniera scientifica sta nel DNA è anche su questo aspetto che mister Pazienza deve lavorare. Pisa è una piazza che genera grande pressione, i borbottii già al quarto minuto al goal della Pistoiese ne sono l’esempio più classico, ma è necessario che la squadra trovi alla svelta la forza mentale di farsi scivolare addosso gli eventi negativi, siano essi un risultato positivo di chi sta davanti in classifica, oppure una situazione avversa sul campo. Sotto quest’ultimo aspetto la reazione al goal arancione è incoraggiante.
COSA FUNZIONA Il nuovo Pisa disegnato da Pazienza è più consono alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Una disposizione in campo molto fluida che non lascia punti di riferimento agli avversari e che mette anche gli avanti nerazzurri in condizione di concludere verso la porta avversaria con continuità. Incoraggiante anche la prova di Maikol Negro che finalmente sembra sulla strada giusta per poter incidere e fare quella differenza che tutti auspicavano a giugno scorso. In generale i nerazzurri sembrano aver ritrovato quello smalto mostrato fino all’amichevole contro il Perugia e poi perso dal ritiro di Peccioli in poi.
COSA NON FUNZIONA Qualche errore di troppo nell’area di rigore da parte di Eusepi (in quella avversaria) e Petkovic (nella propria) sono costati i tre punti. Dopo la rete segnata ad Alessandria si sperava che “Re Umberto” si fosse sbloccato, invece in fase conclusiva incontra sempre troppe difficolta. Per quanto riguarda il portiere Serbo il Pisa ha pagato a caro prezzo una ingenuità, ma il giocatore, per quanto fatto vedere nelle prime undici giornate, non si può mettere in discussione. Piuttosto preoccupa, alla luce anche di quanto dichiarato da Pazienza nella conferenza stampa pre partita la condizione fisica della squadra. Il mister ha detto che occorre un mese per vedere i nerazzurri al top, e questo avalla la teoria che d’estate qualcosa non è andato come doveva andare. Gli ultimi 20’ il Pisa ha attaccato più con le energie mentali che con quelle fisiche. Dopo la rete, vedendo il traguardo vicino, sono mancate anche quelle e la squadra ha subito il ritorno degli avversari.
DA RIVEDERE Il modulo con 3 difensori che in fase difensiva diventano quatto merita di essere approfondito e sviluppato. Non dimentichiamoci che al Pisa mancavano due giocatori chiave come Ingrosso e Carillo e che ha dovuto adattare Filippini al ruolo di terzo di difesa che poi finiva per allargarsi e fare il quarto nella fase difensiva nella quale Birindelli (buona la sua prova partendo 20 metri più avanti, ma maledetti crampi) si abbassava a fare il terzino puro. Un sistema di gioco che elude dai numeri classici, ma che va a cercare di esaltare le caratteristiche dei giocatori. Con una condizione fisica migliore, quel bel Pisa visto 20’ dopo lo 0-1 potremmo vederlo per tutta la partita.