Pisa seconda in Toscana per contagi da Covid 19 sul lavoro
Un triste "quasi" primato, quello di Pisa, seconda, dopo Firenze, per numero di contagiati da Covid 19 sul luogo di lavoro e le donne sono le più colpite.
Secondo il recente rapporto INAIL* appena presentato, i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi.
In questo scenario la Toscana con 7.177 casi rappresenta il 5,5% degli infortuni sul totale nazionale, di questi 5.276 sono donne (73,5%), mentre 1.901 (26,5%) sono uomini.
Nella provincia di Pisa si registrano 817 casi, di cui 580 donne (71%) e 237 uomini (29%) con un’incidenza del 11,4% sul dato della Regione.
Una lettura del report, e del suo trend crescente, la forniscono gli esperti legali che osservano come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le autorità sanitarie locali: “L’impasse – spiega l’avv. Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’autorità sanitaria locale le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’autorità sanitaria locale che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena.”
Il rischio, così facendo, è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.
“Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce l’avv. Pudda di Rödl & Partner – La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione.”
Nel dettaglio della rilevazione dell’INAIL in Toscana le denunce di infortunio causa Covid-19 sono per il 35,4% dei casi localizzate nella provincia di Firenze con 2.538 infortuni, seguita da quella di Pisa con 817 casi (11,4%), Prato con 711 (9,9%), Lucca con 685 casi (9,5%), Massa-Carrara con 596 casi (8,3%), Pistoia con 521 casi (7,3%), Livorno con 506 casi (7,0%), Arezzo con 403 casi (5,6%), Grosseto con 212 casi (3,0%) e infine Siena con 188 casi (2,6%).