Pisa-Siena, il borsino nerazzurro
Centottanta minuti dopo l'inizio del campionato suona già il campanello di allarme in casa nerazzurra. Un punto conquistato, zero reti segnate, gioco se in involuzione, Arena che fischia sonoramente la squadra. Il quadro è disarmante e inaspettato. Se la sconfitta di Olbia era stata accompagnata da qualche rimpianto per le occasioni da goal create, contro il Siena il Pisa è stato in balia dell'avversario per tutti e 90'. Preoccupa certamente la classifica, ma preoccupa soprattutto l'incapacità di prendere il pallino del gioco e di capovolgere l'inerzia delle partite a propri favore. Era prevedibile che non sarebbe stato facile, i fischi dopo i primi 90' all'Arena sembrano più uno sfogo per quelli mai espressi nella passata stagione anche di fronte a prestazioni indegne. Forse, anche per questo motivo, sarebbe servito un allenatore con un carisma maggiore, ma è comunque ingeneroso tranciare giudizi dopo solo due partite ed invocare un cambio tecnico. Il Direttore Sportivo Ferrara chiede tempo per amalgamare un gruppo di 20 giocatori nuovi, Pisa, purtroppo, è croce e delizia in questo senso: da moltissimo in termini di passione, ma poco, molto poco, in ottica di pazienza. Auguriamoci che il tempo per raddrizzare la barca ci sia, un altro terremoto tecnico sarebbe l'ennesimo salto nel buio.
COSA FUNZIONA Niente, contro il Siena non ha funzionato niente. Ma vogliamo essere ottimisti e se scaviamo, in fondo al buco un dato positivo possiamo anche trovarlo: il Pisa per la prima volta in una partita ufficiale non ha subito reti. Paradossalmente nella sua serata peggiore la difesa ha tenuto a galla la squadra e Petkovic, con una buona prestazione, ha scacciato il fantasmi di chi storceva il naso di fronte ad un under fra i pali invocando l'esperienza in un ruolo tanto delicato come quello del portiere.
DA RIVEDERE I due debuttanti Lorenzo Filippini ed Alessandro De Vitis. Il primo è partito con un paio di indecisioni ed un intervento che poteva anche costare carissimo, ma che è stato graziato dall'arbitro, con il passare dei minuti è cresciuto, potenzialmente è un ottimo acquisto. De Vitis invece si è visto per pochi minuti. E’ su di lui che si riversano le speranze di molti per un centrocampo più equilibrato che possa tenere la squadra più corta sul campo. Lui ha detto nel dopopartita di sentirsi mezzala, ma di aver fatto il mediano lo scorso campionato e di trovarsi bene nel ruolo.
COSA NON FUNZIONA Qui purtroppo l'elenco è drammaticamente lungo. Partiamo da una condizione fisica al momento insufficiente. Saranno i carichi di lavoro, ma il Pisa arrivava sempre dopo sul pallone ed anche nei contrasti e nelle progressioni con i giocatori del Siena non c'era storia, i bianconeri arrivavano sempre primi, tanto da sembrare 13 o 14 sul campo. Organizzare una preparazione che permetta di ottimizzare gli sforzi più avanti è cosa buona e giusta, ma non a costo di sacrificare le prime giornate, sarebbe servito più equilibrio. La squadra in campo era esageratamente lunga. 30 metri di campo fra un reparto e l'altro fanno correre troppo il pallone con il risultato che l'avversario o intercetta con facilità e si soffrono le ripartenze avversarie, tanto che con due tocchi di palla il Siena dai propri 16 metri arrivava a quelli della retroguardia nerazzurra. Poche idee ma confuse anche nei rari momenti in cui il Pisa riusciva ad arrivare sotto la ter quarti avversaria con gli attaccanti sempre raddoppiati e mai in grado di essere pericolosi.