Pisa, spazi non idonei: saltano i due progetti Pnrr per le persone senza dimora
"Stamani l’assemblea dei soci della SdS ha dovuto votare a maggioranza la delibera di recesso da “Stazioni di posta” e “Housing First”, pari complessivamente a 1,8 milioni di euro"
Ha scritto la Società della Salute area pisana.
Il Comune di Pisa cambia la sede di “Stazione di Posta”, salta il centro servizi per persone senza dimora, il progetto PNRR da quasi 1,1 milioni di euro pensato per realizzare interventi di distribuzione viveri, indumenti e farmaci, pronto intervento sociale e servizi di accoglienza notturna e diurna nella zona di via Battisti. Nulla da fare anche per “Housing First”, l’altro progetto PNRR da 710mila euro destinato all’individuazione di alloggi per consentire l’uscita da situazioni di alta marginalità per persone che fanno vita di strada. Pure in questo caso perché l’amministrazione comunale del capoluogo non ha messo a disposizione gli immobili indicati nei documenti di progetto. Risultato: saltano i due progetti PNRR destinati ai più fragili della Zona Pisana per un totale di 1,8 milioni di euro.
Stamani (venerdì 16 maggio 2025), infatti, l’assemblea dei soci della SdS Pisana ha dovuto approvare, a maggioranza. la delibera di recesso dai due progetti rinunciando ai finanziamenti.
Le due vicende sono ripercorse nel documento tecnico allegato alla delibera.
Stazioni di posta. Per la realizzazione del centro servizi a giugno 2024 SdS e Comune di Pisa avevano sottoscritto un accordo di collaborazione che prevedeva l’assegnazione di un immobile “sito in via Cesare Battisti 71, a Pisa’’ con tanto di riferimento specifico a foglio e particella catastale. Cinque mesi dopo, però, l’amministrazione comunale del capoluogo cambia idea: “Nel corso della riunione del 25 novembre 2024 è emersa da parte del Comune di Pisa la necessità di modificare il numero di particella, andando a identificare un immobile di poco più di 30 metri quadri” si legge nella nota. Praticamente: distribuzione di generi alimentari, farmaci e indumenti, pronto intervento sociale, servizi di accoglienza notturna (inclusi dormitorio) e diurna e segretariato sociale, tutto concentrato in trenta metri quadri. Il 29 novembre la SdS ha scritto una pec al Comune esplicitando che gli spazi indicati “non sono idonei per quel tipo di progetto”, nota a cui non è mai stata data risposta. Risultato: a meno di un anno dalla chiusura dei progetti PNRR, manca ‘’la dichiarazione d’inizio attività, enon ci sono immobili sia come obiettivo che come “soluzioni ponte”, prosegue il documento allegato alla delibera. Conclusione: “Si ritiene che l’avvio del progetto sia impraticabile poiché qualsiasi eventuale ulteriore azione, nell’evidenza di non poter raggiungere gli obiettivi del progetto, produrrebbe costi che rimarrebbero a carico completo della SdS Pisana”.
Housing First. Simile la situazione per l’altro progetto. “Il Comune di Pisa aveva inizialmente indicato due appartamenti di sua proprietà”, uno in centro e l’altro a Riglione. “Successivamente, aveva indicato la sostituzione di tali immobili con altri due siti in un medesimo stabile lungo la via Emilia” continua il documento. E non è finita qui. Perché “più recentemente l’amministrazione comunale pisana, in alternativa a quanto proposto, aveva indicato un’eventuale disponibilità di un soggetto privato a supportare il progetto con propri immobili” si legge ancora nella nota. Poi la conclusione: “Di fatto al momento non vi è stata da parte del Comune di Pisa ancora alcuna comunicazione formale definitiva su quali siano i due appartamenti da destinare al progetto, nel rispetto delle tempistiche e regole PNRR che includono anche sei mesi di gestione e l’obbligatorio raggiungimento del target”.