Polemica a Pisa: bufera sui social per il “like” della vicepresidente del Consiglio comunale a un insulto contro un collega

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 25 Agosto 2025

Il consigliere PD Enrico Bruni denuncia gravi attacchi personali ricevuti online e chiede le scuse o le dimissioni della vicepresidente Orlanza, accusata di aver legittimato le offese

Si accende lo scontro politico a Pisa dopo che il consigliere comunale del Partito Democratico Enrico Bruni è stato destinatario di insulti pesanti sui social.

A far discutere non sono solo i commenti degli odiatori da tastiera, ma soprattutto il “like” della vicepresidente del Consiglio comunale di Fratelli d'Italia, Alessandra Orlanza, a uno di questi attacchi personali.

Un gesto che, secondo Bruni, rappresenta una grave caduta di stile istituzionale e che apre un caso politico in città.

 

A suo supporto anche la consigliera regionale Alessandra Nardini che ha scritto.

Esprimo la mia solidarietà al consigliere comunale Enrico Bruni per i gravissimi insulti ricevuti in questi giorni.
Chi ricopre un incarico istituzionale sa che il confronto politico può essere aspro, ma non può mai degenerare nell’odio personale e nella violenza verbale. Quando accade, significa soltanto che mancano argomenti e che si sceglie di nascondere le proprie debolezze dietro all’aggressività.

L’impegno di un consigliere comunale giovane, appassionato e che non ha paura di dire anche cose scomode spesso spaventa gli avversari. Lo so bene anche io, avendo iniziato il mio impegno politico in giovane età e avendo fin da subito ricevuto attacchi simili a quelli di cui stiamo parlando.

La reazione scomposta della vicepresidente del Consiglio comunale Orlanza, che ha addirittura manifestato il suo assenso a questi insulti attraverso i like social, non è altro che la manifestazione evidente di una debolezza politica, non soltanto sua ma di tutta la maggioranza che governa la città.
Chi non ha argomenti sceglie la scorciatoia dell’attacco personale. Ma chi ricopre una carica istituzionale dovrebbe essere il primo a respingere queste derive, non a legittimarle.

Per questo ritengo che la vicepresidente Orlanza debba assumersi le sue responsabilità: prendere le distanze e chiedere scusa, oppure rimettere il proprio incarico. Solo così può restituire dignità al ruolo che ricopre e all’istituzione che rappresenta.

 

Aveva scritto il consigliere comunale dem Enrico Bruni.

Nei giorni scorsi, sotto un mio comunicato su PisaToday, si sono moltiplicati commenti di insulti e attacchi personali.
Questa volta però si è superato il limite quando una persona ha addirittura linkato in un commento il mio profilo scrivendo “riempite di insulti il profilo del coglione”(lit.) e in un altro definendomi un “povero deficiente comunista di merd@”. 
Che gli odiatori da tastiera si scatenino non stupisce più nessuno. Quello che sorprende – e preoccupa – è vedere che alla loro compagnia si aggiunge anche la vicepresidente del Consiglio comunale di Pisa, che ha pensato bene di mettere un like proprio a quest’ultimo insulto personale rivolto a un suo collega. 
Ora, non stiamo parlando di un passante qualunque: stiamo parlando di chi ricopre una delle cariche di garanzia dell’assemblea cittadina, quella che dovrebbe garantire a tutti i consiglieri rispetto e correttezza nel dibattito e che invece plaude a un insulto pesantissimo verso un collega.
Ora, non entro nel merito delle idee politiche: quelle possono e devono essere anche radicalmente diverse. Ma qui non stiamo parlando di opinioni, bensì di rispetto del proprio ruolo istituzionale che, nel caso soprattutto di una vicepresidente, non può confondersi con comportamenti violenti di un anonimo (e ignoto) odiatore che ha del tempo da perdere per aggredire sotto un post. 
Mi chiedo: se il like fosse stato messo dalla vicepresidente vicaria  di centrosinistra Maria Antonietta Scognamiglio contro un consigliere di Fratelli d’Italia, quanti comunicati, quanti richiami e quante richieste di dimissioni sarebbero già arrivate?
Chi rappresenta le istituzioni non dovrebbe mai ridursi a fare il tifo tra gli odiatori da tastiera.
Perché una vicepresidente del Consiglio comunale non è una commentatrice qualsiasi: è una figura di garanzia, che dovrebbe dare l’esempio, non confondersi nella folla di chi insulta.
Se invece sceglie di legittimare questo genere di comportamenti con un like, allora non sta colpendo me ma sta svilendo il proprio ruolo svuotandolo di significato.

 

 

 


Visita anche il Podcast di Punto Radio, per riascoltare una trasmissione che ti è piaciuta particolarmente o che ti sei perso.

 

redazione.cascinanotizie