Ponsacco: due squadre per un'unica città

Sport
Ponsacco
Martedì, 12 Luglio 2022

La nascita dei Mobilieri Ponsacco appare sempre più indigesta ai tifosi. Ancora apertissima la questione degli impianti sportivi comunali

Il futuro della neo costituita Mobilieri Ponsacco si profila sempre più fosco.

Oltre ai problemi derivanti dall’azione giudiziaria avviata dal Ponsacco 1920 (leggi QUI), ora, la società del presidente Valerio Sisti, si ritrova a dover fronteggiare i primi malumori della piazza ponsacchina: divisa tra la voglia di tornare in serie D e l’assoluta contrarietà alla coesistenza in città di due società calcistiche alternative.

I Mobilieri Ponsacco, nel giro di poche ore, si sono prima ritrovati senza la sicurezza di poter utilizzare il Comunale e I Poggini, per poi dovere far fronte alle resistenze dei tifosi.

A Ponsacco, infatti, l’arrivo dell’ex Cascina e del suo titolo sportivo, poteva anche andare bene, ma il tutto avrebbe dovuto realizzarsi nella fusione (senza scossoni) tra la società nerazzurra ed il Ponsacco 1920 di Walter Buonfiglio, l’unica realtà legittimata a rappresentare la storia centenaria del club rossoblù.

Ed invece, l’intera operazione nata a Cascina a campionato ancora in corso, anche dopo il no alla fusione del Ponsacco 1920, è proseguita di gran carriera, non tenendo conto delle più che probabili conseguenze ed andando a creare un precedente indigesto alla tifoseria.

In poche settimane è quindi accaduto l’irreparabile. Con i tifosi che vorrebbero l’uscita di scena di Walter Buonfiglio (per nulla intenzionato a mollare società e convenzione in essere con il Comune di Ponsacco ndr) e l’imminente partecipazione alla prossima stagione calcistica di due società distinte: i Mobilieri Ponsacco in serie D e il Ponsacco 1920 in Promozione Toscana.

I primi senza un campo di gara, ed i secondi in causa con il Comune e ad oggi, ancora legittimi conduttori degli impianti comunali ponsacchini.

All’orizzonte, anche la possibilità che entrambe le società possano calcare lo stesso impianto di gioco.

Uno vero e proprio ginepraio, da cui sarà difficile per l’amministrazione ponsacchina tirare fuori in tempi brevi qualcosa di buono.

Tra le cose da segnalare in questa estate di fuoco, anche alcune vere e proprie chicche, ben rappresentative della confusione scoppiata a Ponsacco.

C’è un post che riporta sinteticamente: “Siamo rubbaorsi, non rubbatitoli”.

Oppure, sponda Cascina, la bella vignetta di Giuliano Lemmi che recita: “Chiama’ ‘r Cascina Mobilieri Ponsacco è come vole’ chiama’ ‘r Pisa Portuali Livorno”.

Discutibile anche l’uso fatto dall’ex Cascina Asd delle proprie pagine sociali, con il comunicato di ratifica dell’avvenuto passaggio a Asd Mobilieri Ponsacco pubblicato sulla pagina Facebook della società nerazzurra.

Uno smacco per la città di Cascina a chiusura di una storia al veleno.

carlo.palotti