Ponte crollato a Monteverdi. La Provincia: "Mai stati ravvisati segnali di cedimento"
La struttura era già monitorata e vietata ai mezzi pesanti
Scrive il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori.
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"Stiamo seguendo da ieri sera appena accaduto il cedimento del ponte nel comune di Monteverdi con la struttura tecnica provinciale" afferma il Presidente Massimiliano Angori.
"Si tratta comunque di un ponte monitorato dall'Ente provinciale e ritenuto in classe media di pericolosità in base ai volumi di traffico che lo interessano. Durante il monitoraggio non erano mai stati ravvisati segnali di cedimento, come talvolta accade, che facessero presagire un imminente crollo. Nello specifico l'impalcato è rimasto integro e ha scalzato il muro che lo sosteneva. Da sottolineare che sul ponte vigeva già una limitata al traffico in base alla portata con un limite di 24 tonnellate. Adesso la struttura tecnica provinciale ha già rintracciato due soluzioni: una a breve termine con la.messa a punto di un ponte mobile, previa effettiva verifica della possibilità di inserimento dei moduli prefabbricati all'interno dell'infrastruttura, una volta che verrà rimosso l'impalcato. La seconda soluzione più a lungo termine è ovviamente la realizzazione di una nuova infrastruttura in sostituzione di quella che ha ceduto, per fortuna, senza causare danni a persone e utenti della strada. Questo episodio " prosegue Angori "sottolinea, se mai ce ne fosse necessità, la estrema esigenza di ripensare a livello governativo e nazionale una riforma delle Province che ormai ha 9 anni di età, in base alle effettive esigenze dei nostri territori. Basti pensare che la sola Provincia di Pisa deve far fronte alla manutenzione di 300 ponti disseminati su un ampio territorio provinciale, e c'è bisogno di poter avere modo di riorganizzare il lavoro dell'ente provinciale per una presenza costante sui territori e un monitoraggio costante relativamente alle nostre competenze principali. Per far questo il Governo e lo Stato non possono esimersi da un proficuo sforzo di riprogrammazione che interessi le Province, con l'iniziare a mettere a disposizione strumenti e risorse che siano davvero funzionali per tutto questo".