Ponte della Botte, Fratelli d’Italia chiede risposte alla provincia di Pisa
Presentata un’interrogazione in Consiglio provinciale: chiesti chiarimenti sui ritardi del cantiere e sulle misure di sostegno alle attività economiche
È scontro aperto tra Fratelli d’Italia e la Provincia di Pisa sul caso del Ponte della Botte, la cui riapertura completa continua a slittare. I consiglieri Matteo Bagnoli (provinciale) e Matteo Becherini (comunale di Calcinaia) hanno presentato un’interrogazione formale rivolta al presidente Massimiliano Angori, chiedendo spiegazioni dettagliate sui motivi dei ritardi e sulla gestione del cantiere.
Nel mirino dei due esponenti di FdI c’è il silenzio che avrebbe fatto seguito all’annuncio del 24 giugno, quando Angori aveva promesso la riapertura del ponte, senza però fornire ulteriori aggiornamenti: «Un comportamento grave – denunciano – che dimostra un menefreghismo senza precedenti».
Secondo Bagnoli e Becherini, i lavori – avviati da oltre un anno – continuano a subire rinvii ingiustificati: «È possibile che dopo dodici mesi non ci sia ancora una data certa e definitiva per la riapertura?», si domandano. Le criticità evidenziate riguardano anche le attuali condizioni di transito: dal 30 aprile scorso, infatti, il ponte è parzialmente aperto in senso unico (Vicopisano–Fornacette), con una sola corsia stretta e disagevole. «È accettabile mantenere aperto un ponte in queste condizioni? E se un automobilista dovesse fermarsi per un’emergenza?».
I consiglieri lamentano inoltre un «evidente rallentamento dell’attività di cantiere», attribuito alla presenza ridotta di personale, situazione che alimenta il timore di ulteriori ritardi.
Non manca l’accusa sulle conseguenze economiche della lunga chiusura: «I disagi per cittadini e imprese sono stati enormi – spiegano – e il contributo regionale da 120.000 euro per le attività colpite è totalmente insufficiente rispetto alle perdite subite».
Con l’interrogazione, Fratelli d’Italia chiede alla Provincia una data certa per la conclusione dei lavori, spiegazioni ufficiali sull’organico ridotto del cantiere, chiarimenti sull’eventuale applicazione di penali alla ditta appaltatrice e l’intenzione dell’amministrazione provinciale di utilizzare eventuali penali per aiutare le attività economiche danneggiate.
«Angori si deve assumere la responsabilità politica, morale ed economica per i danni causati ai cittadini e alle imprese», concludono Bagnoli e Becherini. Ora la palla passa alla Provincia, chiamata a rispondere con fatti e date certe.