Ponte di Lugnano, ConfCommercio si scaglia contro Confesercenti
Sulla notizie dei contributi alle aziende, ConfCommercio giudica "squallido prendersi i meriti del lavoro altrui"
«Che il rappresentante dell'altra associazione Simone Romoli si erga ad artefice dell'intervento comunale a sostegno delle aziende cascinesi colpite dalla chiusura del ponte di Lugnano denuncia un opportunismo così falso e spudorato sulla pelle dei commercianti e degli imprenditori». A puntare il dito sono Marcello Mosca e Luigi Cecchi, rispettivamente presidente di Confcommercio Cascina e presidente dei commercianti Confcommercio di Lugnano.
«E' veramente squallido e ridicolo cercare di prendersi i meriti del lavoro altrui, rincarano la dose i due esponenti di ConfCommercio, considerando che da mesi lavoriamo al cospetto dei comuni interessati per ottenere, documenti alla mano, agevolazioni e contributi per le aziende, mentre invece dovremmo andare a Chi l'ha visto? per trovare anche una sola azione concreta e determinata da parte di Confesercenti sulla chiusura del ponte di Lugnano. Dalle infelici parole del loro rappresentante Romoli è del tutto evidente che se avesse parlato anche solo con uno dei tanti imprenditori colpiti da questa chiusura si sarebbe risparmiato questi toni autoreferenziali e trionfalistici. Anche perché motivi per esultare purtroppo non ce ne sono, considerando inoltre il grave e assordante silenzio che la stessa Provincia di Pisa continua a mantenere sulla nostra richiesta di accelerare i lavori per anticipare drasticamente la riapertura del ponte».
«Visto che il signor Romoli vanta un costante contatto con la Provincia di Pisa, proseguono ancora Cecchi e Mosca, magari in qualità di nuovo portavoce cooptato sul campo potrebbe rispondere alle domande delle imprese colpite dalla chiusura, ovvero se i 100 mila euro stanziati dai comuni di Vicopisano e Cascina saranno finalmente utilizzati per ridurre i tempi di chiusura del ponte e se nella settimana di ferragosto le squadre di operai lavoreranno regolarmente oppure se ne andranno in ferie e chi si è visto s'è visto».
«Tutto il resto sono solo discorsi a vanvera e senza costrutto, frutto di un deleterio parassitismo associativo davvero disgustoso, concludono i due rappresentanti di ConfCommercio: ma d'altronde che cosa aspettarci da una associazione che nel corso di un incontro con il Prefetto l'unica cosa che ha sostenuto è chiedere con quale sistema era stata calcolata la perdita dei 70 milioni di euro. Ora, lasciamo al signor Romoli trastullarsi in santa pace con sua vittoria di “Pirro”, mentre noi continueremo a impegnarci e a sporcarci le mani tra le macerie delle imprese costrette a chiudere e a licenziare».