Ponte di Lugnano verso la chiusura, è guerra tra Confesercenti e Confcommercio
“La nostra è una questione di stile e di metodo che ci contraddistingue da Confcommercio. Un modo di agire, e soprattutto di porsi, non offensivo e denigratorio. A giudicare dai risultati, chi usa invece il metodo della grancassa non ci pare abbia ottenuto nulla”
E’ dura la replica di Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord, a Federico Pieragnoli che ha tirato in ballo l’associazione sulla questione del ponte di Lugnano.
“Ormai Confcommercio non ci sorprende più. Dopo la bocciatura in prefettura del suo progetto di ponte alternativo, il direttore per sfogare la frustrazione ha pensato bene di offendere la nostra rappresentante. Che, la cosa forse sembrerà strana a Pieragnoli, è una imprenditrice e presidente dell’Area Monti Pisani che riunisce un numero importante di attività commerciali. Imprenditrice che si occupa in prima persona della questione non delegando a funzionari come fanno altri. Il suo intervento è stato legittimo e soprattutto competente, visto che al contrario di altri conosce bene i bilanci sulla propria pelle aprendo ogni mattina la saracinesca della sua bottega”.
Romoli rincara la dose. “Noi sulla questione di Lugnano abbiamo scelto di utilizzare un modo diverso si agire, interfacciandoci con chi ha la competenza sulla vicenda a cominciare dai Comuni di Cascina e Vicopisano, fino alla Provincia. Siamo sempre intervenuti ai tavoli istituzionali e quando c’era da reperire i finanziamenti lo abbiamo fatto direttamente a Roma attraverso i rappresentanti eletti nei nostri collegi. Un metodo lontano da chi invece ha promesso sogni, vedi il ponte provvisorio, senza basi concrete, in cambio di un po’ di visibilità. Ponte del quale vorremmo conoscere le procedure di realizzazione, la viabilità che lo collega, la durata dei tempi di realizzazione e collaudo”.
La conclusione del responsabile area pisana. “Nel merito della questione, continueremo a lavorare per cercare una soluzione di equilibrio tra le esigenze degli imprenditori mitigandone al massimo il disagio e la sicurezza del transito. Crediamo a questo punto che le risorse messe a disposizione possano essere utilizzate in maniera diversa: accorciando i tempi dell’intervento, abbattendo i tributi locali, migliorando la cartellonistica stradale e venendo incontro alle richieste degli stessi imprenditori”.