Pontedera: partito il percorso condiviso su diritti di cittadinanza e coesione sociale
Comune e associazioni del territorio insieme
Ha scritto il Comune di Pontedera.
Ha preso il via il percorso condiviso su diritti di cittadinanza e coesione sociale. Si tratta di una co programmazione che l'Amministrazione Comunale fa di concerto con le realtà associative del territorio. I primi due incontri si sono già tenuti e altri si svolgeranno fino a novembre. I temi al centro della discussione sono legati al dialogo interculturale e all'intercultura. Ricordiamo che Pontedera fa parte della Rete nazionale Città del Dialogo ( 30 le realtà coinvolte ) ed è parte attiva in due progetti su questi temi, Diversamente e Divercities.
Lo scopo degli incontri è, di concerto con gli enti del terzo settore, quello di individuare priorità di interventi e servizi innovativi per progettare iniziative e attività interculturali sul territorio. La discussione e la co progettazione è stata molto partecipata, con tante presenze ai primi due appuntamenti ( le foto sono in allegato ) che si sono svolti nella sala consiliare di Palazzo Stefanelli.
"Il pluralismo delle nostre società - ricorda la assessora alle politiche sociali Carla Cocilova - ci obbliga a progettare politiche pubbliche che includano una prospettiva interculturale e una città interculturale implica la partecipazione dei cittadini, nella loro diversità, ai vari spazi di rappresentanza, organizzazione e decisione nei diversi ambiti della società civile. Da qui l'impegno a progredire verso una effettiva e reale uguaglianza di diritti, doveri e opportunità per tutti, basata sull'impegno alla non discriminazione e all'equità, favorendo interazioni, creando legami e partecipazione e con l'obiettivo finale di progredire costantemente verso una città più interculturale, inclusiva, equa e dinamica, per favorire coesione sociale e convivenza".
Pontedera, da questi punti di vista, agisce da tempo in rete, con Amministrazione, uffici comunali e servizi educativi che si relazionano con enti del terzo settore che si occupano di gestire servizi rivolti ai cittadini di origine straniera, associazione culturali e sportive, consultori e servizi sociali, associazioni, agenzie per l'abitare sociale e altri soggetti. "Una rete vera - spiega ancora Cocilova - che ha portato risultati concreti basati sulle pratiche in atto: due sportelli immigrazione che si occupano di orientamento e assistenza legale, un tavolo sull'accoglienza a livello sovracomunale, un programma di formazione per giovani e adulti con recupero di anni scolastici e corsi di italiano. E un costante dialogo interreligioso, il servizio di mediazione linguistica in ambito socio-sanitario, il centro integrato per donne lavoratrici straniere, lo sportello Voice per tutto quello che riguarda l'orientamento di genere".
Tra le buone pratiche sull'interculturalità portate avanti da Pontedera da ricordare anche le letture multilingua alla biblioteca, il servizio di mediazione di quartiere sulla corretta gestione dei rifiuti e la convivenza, il percorso di partecipazione con le nuove generazioni, i progetti sulla raccolta di autobiografie dei migranti e quello di educazione alla cittadinanza globale per i giovani e ancora il potenziamento di doposcuola e centri gioco, le attività della rete Ready contro l'omolesbotransfobia e quelle di alto profilo culturale del Festival Sete Sois per la diffusione della cultura mediterranea.
"Tante azioni in corso, ma anche tanti obiettivi prossimi da condividere- conclude Cocilova, che ieri ha preso parte come relatrice, a Prato, al convegno nazionale della Rete Ready - tra questi la partecipazione a incontri nazionali e internazionali, all'interno della rete città interculturali, per lo scambio di buone pratiche, organizzazione di eventi su tematiche interculturali, formalizzazione di uno spazio di confronto permanente su questi temi, rafforzamento di associazioni e gruppi di diaspore, elaborazione di un piano di programmazione integrato".