Prati ingialliti e incuria nelle tre Piazze riqualificate di Marina di Pisa
Critiche alla scelta di impiantare centinaia di metri quadrati di erba a pochi passi dal mare. Per ora vince la salsedine
Il recupero di tre diverse Piazze di Marina di Pisa avviato e concluso dalla giunta guidata da Michele Conti, in sei anni di amministrazione, è stato un successo, non solo politico, ma per tutto il Litorale pisano.
Da qualche giorno, però, sulle piattaforme sociali, girano alcune foto abbastanza preoccupanti, tutte scattate per immortalare la tenuta dei prati impiantati a corredo di Piazza delle Baleari, Piazza Gorgona e della appena inaugurata Piazza Viviani.
Le foto pubblicate mostrano ampie porzioni ingiallite, zolle appena piantate ma non attecchite e più in generale, una certa incuria del verde pubblico di Marina di Pisa. Quello che avrebbe dovuto essere fiore all’occhiello dei tre progetti di riqualificazione voluti dal Comune di Pisa, soprattutto ad inizio agosto, il mese per antonomasia delle vacanze al mare.
Le foto, attuali, che sono state pubblicate sulla pagina “Pisa merita di meglio”, hanno riaperto il dibattito cittadino intorno ai tre progetti di riqualificazione del Litorale.
Tra le tante osservazioni dei cittadini (un po’ come era accaduto per la locomotiva del Trammino di Piazza delle Baleari corrosa dagli agenti atmosferici prima del definitivo trasferimento presso il Parco Stampace in centro città), quelle più critiche, sono rivolte alla scelta di impiantare nelle tre piazze di Marina di Pisa, centinaia di metri quadrati di prato.
Una decisione visivamente molto bella, ma che secondo alcuni residenti, alla lunga, non potrà che rivelarsi sbagliata, perché di difficile gestione.
Il maggiore problema è dato dalla salsedine, contro cui le ditte chiamate a gestire le piazze riqualificate, dovranno per forza di cose fare i conti.
Una battaglia che al momento sembra persa, ma che siamo sicuri lascia spazio di manovra e a cui il Comune di Pisa saprà dare risposta.
Sulla situazione di Piazza Viviani pubblichiamo il comunicato a firma di Paolo Martinelli, Emilia Lacroce, Gianluca Gionfriddo, consiglieri comunali della lista di opposizione Una città per le persone.
Che la riqualificazione di piazza Viviani a Marina fosse necessaria è indubbio e che da anni fosse attesa anche.
Oggetto in passato anche di concorso pubblico di idee il cui esito per altro è stato accantonato.
Tuttavia, non basta fare le cose: è essenziale farle bene e senza sprecare soldi pubblici. Altrimenti si finisce per fare interventi inutili e costosi. Un prato che si srotola costa molto di più rispetto a uno seminato, scelta tecnica su cui non entriamo e che, è stato spiegato in sede di sopralluogo della commissione consiliare, garantirà un migliore attecchimento vista l'elevata salinità del terreno in seguito alle mareggiate autunnali che hanno comportato un aumento ingente dei costi dell'opera.
Il prato inoltre, una volta realizzato, è entrato automaticamente come riferito da Latrofa nel contratto ordinario di global service del comune per le manutenzioni del verde.
Registriamo tuttavia che, a pochissimi giorni dall'inaugurazione passati i selfie e digeriti i pasticcini, vedere il tappeto erboso steso nel mese di luglio inevitabilmente già secco, nonostante il grande dispendio di risorse idriche in periodo di siccità del nuovo sistema di irrigazione, non può che porre dubbi e domande sull'utilizzo responsabile dei fondi pubblici e delle risorse.
Dubbi che si rafforzano per altro se si pensa che durante il sopralluogo della prima commissione dello scorso maggio, era stata posta la questione se fosse opportuno procedere durante il periodo estivo alla stesura dei tappeti erbosi o se fosse stato meglio attendere periodi più adeguati per l'attecchimento dell'erba.
E' un fatto, e come questo purtroppo se ne vedono molti altri.
I soldi pubblici sono risorse di tutti, frutto dei risparmi dei cittadini, e meritano di essere spesi con attenzione e giudizio. Contestiamo questo modo di procedere: non basta fare, bisogna fare bene e senza danni per le casse comunali e senza bruciare risorse sotto il sole d'agosto, come se fossero banconote da 50 euro stese al sole.
Non solo come "Città delle Persone", ma come cittadini chiediamo a questa amministrazione di spendere bene i nostri risparmi, non di buttarli via per fare due foto da usare alle prossime amministrative.
I beni pubblici sono beni di tutti e vanno trattati con la stessa cura e attenzione che riserveremmo ai nostri beni personali.