Prima di Nino era toccato a Geko. C'è qualcuno che si diverte a sparare ai gatti?
L'episodio risale al luglio 2023, i padroni del gatto risiedono in via Marciana. Paralizzato da un proiettile, il gatto Geko è stato affidato ad un centro specializzato nella cura degli animali con gravi problematiche mediche
Il gatto Nino di San Lorenzo a Pagnatico, nel comune di Cascina, non è il solo ad essere stato usato come bersaglio.
Come riportato nell’articolo pubblicato lo scorso dicembre, il gatto Nino era stato preso ad uno zigomo, una domenica pomeriggio di novembre, da un proiettile calibro 22 LR di una carabina.
Il povero Geko, di 5 anni e mezzo, i cui padroni risiedono in via Marciana, ha avuto una sorte anche peggiore.
Colpito da un proiettile ad una vertebra lombare, la 5a, non è stato più in grado di avere una vita dignitosa, tanto che per il suo bene, è stato affidato ad un centro specializzato nella cura degli animali con gravi problematiche mediche.
Geko, come denunciato ai Carabinieri di Cascina in data 21 luglio 2023, era uscito di casa intorno alle 9.30 ed aveva fatto ritorno in condizioni gravissime alle 18, con il posteriore paralizzato.
Il gatto, poi preso in cura da una clinica veterinaria, era andato vicinissimo alla morte a mezzo eutanasia, proprio per le condizioni in cui versava.
Al suo interno, i veterinari avevano trovato il proiettile, una vertebra fratturata e alcune scorie di piombo del proiettile stesso.
Ignoto il colpevole del gesto, ignote, ancora oggi, restano le motivazioni che lo hanno spinto a sparare ad un gatto.
La brutta storia di Geko, unita a quella più recente del gatto Nino, lascia comunque uno strascico di domande e preoccupazioni.
Intanto, a distanza di più di un mese, ancora nessuno deve rispondere del proiettile di carabina trovato nello zigomo di Nino. Poi, prendendo cronologicamente gli eventi, c’è da domandarsi se davvero non ci sia qualcuno in giro per la piana cascinese, pronto a prendere di mira i gatti. Ad usarli come bersagli in un gioco perverso, a sparargli.
Non sta certo a noi fare ulteriori indagini.
Allo stesso tempo, però, ci facciamo portavoce dei residenti di quella zona di Cascina e chiediamo che la questione sia presa in carico con la dovuta attenzione da chi di dovere.
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