Primo sì. Fiori d'arancio tra gli olivi di Nicosia
È stato celebrato la scorsa settimana il primo matrimonio civile al Convento di Nicosia di Calci
A convolare a nozze Gaia Colombo e Marco Barbato che hanno scelto la suggestiva cornice, immersa nella natura, adiacente al convento di Sant’Agostino. Una nuova location, introdotta durante la scorsa legislatura dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimiliano Ghimenti, e che va ad aggiungersi alle altre quattro disponibili per la celebrazione dei matrimoni con rito civile in Val Graziosa.
Oltre a Villa Scorzi, la Certosa Monumentale, la sala consiliare e la saletta dei matrimoni allestita al primo piano del Palazzo Comunale, da quest’ anno infatti anche Nicosia, luogo riqualificato grazie all’impegno del Comune e passato agli onori della cronaca per i numerosi eventi da tutto esaurito realizzati dall’associazione “Nicosia Nostra”, ospita la celebrazione dei matrimoni con rito civile.
“Oltre ai luoghi tradizionali abbiamo deciso durante il mio primo mandato di istituire una nuova location per la celebrazione dei matrimoni civili – interviene il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti - sia per andare incontro alle richieste dei cittadini ma anche per la valorizzazione storica e la promozione del territorio comunale. Nicosia è uno dei fiori all’occhiello del nostro paese e, proprio durante il consiglio comunale di giovedì, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno col quale abbiamo fatto formale richiesta all’Agenzia del Demanio Direzione Regionale Toscana e Umbria per ottenere il rinnovo della concessione in uso dell’immobile “Lazzeretto” e di alcune aree esterne al Convento”.
Una richiesta che conferma la bontà della scelta dell’amministrazione e dell’associazione Nicosia Nostra che “in sinergia hanno strappato all'oblio aree abbandonate – conferma il sindaco Ghimenti – restituendo alla comunità un luogo prezioso e un boschetto completamente recuperato. Le edizioni passate della festa delle camelie, le migliaia di persone presenti alla festa della rinascita del Monte e gli oltre 10mila euro raccolti in quell’occasione ci dicono che la nostra comunità vuole vivere questo posto e il Comune continuerà a fare la sua parte affinché questo sia possibile”.
A confermarlo sono proprio gli sposi che concludono: “Non solo ci siamo trovati benissimo – intervengono Gaia Colombo e Marco Barbato – ma è stato bello il percorso di costruzione della nostra giornata a cominciare dal sopralluogo, le storie sulla vita passata del convento, gli addobbi realizzati grazie ai preziosi volontari di “Nicosia Nostra”, la cura e le attenzioni dei dipendenti comunali. Siamo perdutamente innamorati di questo luogo e della stupenda comunità calcesana”.