Privatizzazione con problemi, i NAS a Gustolandia

Cronaca
Cascina
Venerdì, 18 Ottobre 2019

Carenze igienico sanitarie nel centro cottura cascinese, duro il Partito Democratico: "sulla refezione scolastica un altro flop leghista"

“Il 30 giugno 2019 cesserà di esistere “Gustolandia”, una decisione che l’attuale Amministrazione  Comunale prese qualche tempo fa”, questo scrivevamo pochi mesi fa, dopo la decisione della Giunta Comunale di Centro Destra di cedere le proprie quote ad un privato e di fatto perdendo il controllo del centro di cottura che serve le mense delle scuole cittadine.

L’allora Vicesindaco di Cascina, Dario Rollo rispondeva così ad una interrogazione delle opposizioni: “solo Cascina ha una società a partecipazione pubblica per il servizio pasti, in tutta l’area pisana sono i privati ad offrire il servizio e ci costava un euro in più e solo con il nuovo contratto stipulato abbiamo potuto risparmiare 0,60 centesimi a pasto per i circa 235.000 che eroghiamo abbiamo risparmiato circa 150.000 euro, molti di più dei 35.000 che riceviamo dall’attivo della società.” Anche se non è del tutto vero dato che nell’area pisana esiste un centro cottura di proprietà pubblica a km 0 ed è nel Comune di San Giuliano Terme.

Il pericolo che veniva paventato era quello di una minore attenzione alla qualità del cibo e alla igiene dei locali del centro cottura.

Qui sotto riportiamo le criticità riscontrate dai NAS che hanno portato a segnalare alla Ausl di competenza il centro cottura Gustolandia di Cascina:
•    presenza di blatte all’interno di una trappola
•    presenza di materiale non pertinente all’attività
•    mancata adeguata protezione contro gli infestanti alla porta del laboratorio di produzione.

E’ la prima volta che accade da quando è stato attivato il centro cottura, o perlomeno nei cinque anni in cui assessora è stata Silvia Innocenti: “Non mi ricordo di problematiche del genere nei cinque anni del mio assessorato per quanto riguarda il centro cottura di Gustolandia”.

La CIR Food, società cooperativa di Reggio Emilia, leader nella ristorazione collettiva,  che ha rilevato le quote di proprietà pubblica ed è diventata la proprietaria privata del centro cottura cascinese, ha provveduto, nell’arco di una giornata, a sanare le carenze.
Ma solo dopo le contestazioni dei NAS e della Ausl, quali autocontrolli la CIR Food ha attuato sino ad adesso e se non fossero intervenuti i NAS la situazione sarebbe continuata ancora per quanto tempo con le carenze igienico sanitarie riscontrate?

Sulla vicenda interviene il Partito Democratico di Cascina con un comunicato stampa:
Refezione scolastica, un altro flop leghistaPriva
La cessione di Gustolandia ha già iniziato a portare i suoi primi frutti. Bacati. E il sindaco reggente cambia il tono, passando dal trionfalismo all'imbarazzo. Con una retromarcia piuttosto simile a quella avvenuta sulla sicurezza. Come abbiamo già avuto occasione di sottolineare, la cessione della quota pubblica di Gustolandia è servita solo a fini elettorali. L’amministrazione leghista ha smantellato un servizio di qualità e, a pochi mesi dall'introduzione del nuovo sistema, il sindaco reggente è costretto a mettersi sulla difensiva.
Forse questa amministrazione inizia a pentirsi dei festeggiamenti della vendita della proprietà dell’azienda di refezione scolastica? Il servizio per gli alunni delle scuole cascinesi pare già più lontano dalle famiglie. Diventa ancor più chiaro che la vendita ha puntato solo a far cassa per limitati interventi sul territorio. Interventi da mettere in campo in questi mesi, precedenti al voto. Un po’ come vendere l’azienda di famiglia per tagliare l’erba in giardino.
Nelle settimane scorse il sindaco reggente ha valutato il risparmio per l’amministrazione comunale, ma non si è sbilanciato sulla qualità del servizio mensa di bambini e ragazzini. La sua unica sottolineatura ha riguardato il mantenimento dei controlli. Apparentemente i controlli sono però scattati solo quando i pasti sono arrivati nei piatti. Ed è evidente che l’interlocuzione tra amministrazione comunale, famiglie e azienda è diventata più complessa.

 

luca.doni