Profughi accolti a Calci
Era prevedibile, visto il clima che si respira a livello nazionale, che il comunicato con cui il Sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, annunciava l’arrivo in paese di sette (7) profughi producesse qualche polemica.
Ma non più di tanto se si vanno a leggere i tanti post apparsi proprio sulla bacheca facebook del primo cittadino, a cui, tanti calcesani, davano la propria fiducia ed esprimevano la volontà di accoglienza nei confronti dei cosiddette “richiedenti asilo”.
Le informazioni che erano state date però non erano del tutto complete, soprattutto non era ancora chiaro dove effettivamente sarebbero stati alloggiati, se non genericamente in Località Cappetta.
Ad occuparsene, per conto della Prefettura di Pisa, sarà la Cooperativa Odessa che non si era però premunita di informare direttamente i cittadini nel cui contesto abitativo sarebbero poi stati ospitati i migranti.
Il luogo è un condominio di oltre trenta abitazioni che si trova in Via Buozzi, di fronte al parco della Fonderia di Calci.
Alcuni di loro, circa una decina, in rappresentanza del condominio, hanno chiesto un incontro con il Sindaco per avere più informazioni e porre le loro preoccupazioni in merito al contesto (nel condominio abitano quasi esclusivamente coppie con bambini piccoli) ed avere chiarite alcune questioni che però Ghimenti ha saputo voluto mettere da parte in quanto esprimevano esclusivamente giudizi e preconcetti non accettabili, del tipo chi garantisce che non siano portatori di malattie, chi ci assicuri che il loro modo di vivere sia consono al contesto (qualcuno ha anche affermato che nel caso qualcuno dei migranti lasciasse i propri escrementi sul pianerottolo a chi si dovevano rivolgere… e qui mi fermo).
A questo confronto tra cittadini del condominio e Sindaco sono venuti anche altri calcesani favorevoli senza se e senza ma all’accoglienza.
“Se avete bisogno di maggiori informazioni sono pronto a darvele, anzi mi sono già attivato per averle e comunicarvele, come già detto ad alcuni di voi pochi giorni fa. Ma non accetto assolutamente che qualcuno affigga un manifesto con affermazioni false, per altro anonimo, per convocare questa riunione. Bastava chiedermelo e tutti sanno che sono sempre disponibile ad incontrare chiunque. Inoltre qui si parlerà solo di ciò che fattivamente e concretamente verrà fatto per l’accoglienza dei migranti. Non voglio che si cominci con affermazioni pregiudiziali, opinioni sulla questione migranti, altrimenti non si va da nessuna parte”, così ha esordito il Sindaco prima di chiedere quali fossero le preoccupazioni e le domande che i cittadini condomini di Via Bozzi volevano porgli.
In primis quasi tutti hanno evidenziato come 7 adulti maschi in quel contesto non sarebbero stati del tutto consoni, sarebbe meglio, ad esempio, avere una famiglia con bambini.
“Bene su questo vi comunico che ho fatto richiesta, ma non è detto che venga presa in considerazione, dato che non è nel mio potere pretendere in tal senso, di avere come ospiti una famiglia e non adulti maschi”, replica Ghimenti.
Ma soprattutto i condomini chiedevano al Sindaco di attivarsi con la Cooperativa Odessa affinché inizi un percorso di informazione dettagliata sull’accoglienza, quali saranno i progetti di integrazione che saranno messi in campo, in che modo verranno gestiti e su questo il Sindaco ha espresso la volontà di continuare a tenere alta l’attenzione e di essere puntuale, “come ho sempre fatto” ha detto, nell’informare sugli sviluppi della vicenda.
Sulle questioni attinenti leggi nazionali, capacità di accoglienza dell’appartamento dato in uso alla Cooperativa con contratto di locazione per l’accoglienza dei migranti valgono le disposizioni delle istituzioni come la Prefettura ed eventualmente la AUSL che farà avere il documento di valutazione su quante persone il villino di 75 metri quadrati possa accogliere.
Le preoccupazioni di carattere sanitario (secondo i condomini, essendo i migranti africani o asiatici, maggiormente abituati ad un tenore di vita inferiore con standard igienici non del tutto conformi ai nostri hanno sviluppato anticorpi tali che per loro certe malattie non sono un problema ma le possono portare da noi che non siamo immuni… e via dicendo), delinquenziale (un condomino ha affermato che non lascerà andare sua moglie sola nei garage sottostanti per paura), culturale (affermano che essendo diversi da noi con abitudini diverse chissà cosa possono combinare), sono state “derubricate” in quanto non “pertinenti”, pur dando, da parte del Sindaco, tutte le assicurazioni del caso, soprattutto quelle inerenti la “salubrità” delle persone che vengono “controllate” accuratamente sulla base di protocolli igienico sanitari, sia nazionali che regionali.
Una riunione che si è protratta per circa due ore e che si è conclusa con l’impegno del Sindaco e della Giunta di tenere sempre informati i condomini e da parte degli abitanti del condominio di valutare, sulla base degli sviluppi della vicenda, il loro appoggio o meno all’accoglienza.
Al termine dell’assemblea il Sindaco ha postato su facebook un breve riassunto per mettere a conoscenza tutti i cittadini calcesani
“Questa mattina l'incontro coi residenti della zona interessata dal possibile arrivo di cittadini richiedenti protezione internazionale si è svolto, grazie al buonsenso di tutti, in maniera pacata e costruttiva. Ritengo di poter dire che certamente i presenti hanno capito meglio il contesto, la situazione, i meccanismi e soprattutto abbiano ricevuto quelle informazioni che non avevano ancora potuto avere. Credo che con un po' di impegno da parte di tutti il "problema" possa essere superato e si possa arrivare ad un'accoglienza senza ostilità. Come Calci ha sempre dimostrato di saper fare. Nei prossimi giorni lavoreremo in tal senso.