Pronto Badante, boom di richieste. Il progetto è coordinato da Paim, Cori e Misericordia
Sono quattordici a Cascina, sette a San Giuliano terme, due a Vicopisano ed una a Calci. A queste vanno aggiunte le quaranta del capoluogo ed in tutto fanno ben 64 le famiglie della Zona Pisana che, in poco meno di tre mesi, dall'inizio di marzo ad oggi, hanno beneficiato di “Pronto Badante”, il numero verde gratuito (800.583388) che porta i servizi direttamente in casa dei nuclei familiari alle prese con un’improvvisa situazione di fragilità di un componente anziano, inclusa la possibilità di ottenere un blocchetto da trenta voucher dal valore complessivo di 300 euro per assicurare l’assistenza di una badante ai nuclei che ne segnalano la necessità.
Dati che vanno ad aggiungersi alle 195 famiglie seguite fra il 1 marzo 2016 e il 28 febbraio 2017, primo anno di attività del progetto, 182 delle quali hanno richiesto e ottenuto il voucher per coprire le spese del primo periodo per la badante. Complessivamente, dunque, in quindici mesi, “Pronto Badante” ha seguito 259 famiglie della Zona Pisana: il 91,5% di esse (237) ha ricevuto il voucher.
Questa mattina, venerdì 26 maggio, alla Stazione Leopolda di Pisa l’occasione per fare il punto sull’attuazione del progetto nella Zona Pisana, territori dove dall'inizio di marzo “Pronto Badante” è coordinato dalla Misericordia di Navacchio con la collaborazione della cooperativa sociale Paim e del Consorzio Cori e il sostegno della Società della Salute della Zona Pisana. Il quadro è stato tracciato nel corso di un convegno cui è intervenuta anche l’assessora regionale a sociale, salute e sport Stefania Saccardi, assessora al diritto alla salute e al welfare, insieme, fra gli altri, al direttore della Società della Salute della Zona Pisana Alessandro Campani, al presidente della Misericordia di Navacchio Luigi Nannipieri e al responsabile del progetto per il territorio della Zona Pisana Piero Nannipieri.
“Pronto Badante è il primo progetto del genere in Italia e va avanti con successo per la capacità che ha dimostrato di saper intercettare un bisogno sociale diffuso, ha dichiarato l’Assessore regionale a sociale, salute e sport Stefania Saccardi, il suo valore aggiunto è il fatto che sia il soggetto pubblico ad andare a casa dei cittadini, entro 48 ore dalla chiamata, tramite una rete composta da realtà del volontariato e della cooperazione sociale, per erogare servizi e orientamento alle famiglie e offrire un punto di riferimento unico e personalizzato sulle esigenze della persona anziana in difficoltà. Vorrei sottolineare anche che è la prima volta che i soggetti del terzo settore, chiamati a operare insieme e a mettersi in rete per la gestione del progetto, realizzano una stretta integrazione e collaborazione in tutti i territori, un altro punto di forza e di innovazione di pronto Badante, che consolida il tessuto sociale della nostra regione”.
“Pronto Badante rappresenta un salto di qualità importante rispetto al passato per la vicinanza a che sa esprimere a cittadini che si trovano a vivere una situazione di bisogno, ha aggiunto il consigliere regionale pisano Antonio Mazzeo: la capacità di rispondere in tempi così stretti e d’incontrare e visitare materialmente la famiglia, infatti, fa la differenza quando ci si trova a vivere un improvviso momento di difficoltà e questa è un’innovazione importante degli ultimi anni”.
“I numeri dicono come anche a Pisa la famiglia ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata per rimanere quel baluardo fondamentale per favorire la coesione sociale delle nostre comunità, ha spiegato la presidente della SdS Pisana Sandra Capuzzi che, seppure bloccata a letto per un problema di salute, ha volto comunque inviare il suo saluto: c’è bisogno, quindi, di progetti come questo, che mettono a centro il nucleo familiare, sostenendolo nella capacità di farsi carico degli anziani che possono ritrovarsi in una situazione d’improvvisa fragilità”.
“La chiave di volta che ha fatto il successo e il gradimento di “Pronto Badante”, ha aggiunto il direttore della SdS Alessandro Campani, sta nel fatto che, di fronte ad una situazione d'iniziale smarrimento, la famiglia si trova in casa una persona competente che gli illustra tutto il ventaglio di possibilità offerte dai servizi del territorio: in questo modo le persone si sentono prese in carico e percepiscono la vicinanza del servizio pubblico. Ovviamente, ha concluso Campani – la cosa funziona solo se c'è una piena integrazione fra servizi pubblici, del terzo settore e del volontariato: a loro, quindi, va il nostro ringraziamento”.
“Da diversi anni abbiamo attivato uno sportello come punto di riferimento per raccogliere le domande delle famiglie e le offerte di prestazioni avanzate dalle badanti, ha sottolineato il presidente della Misericordia di Navacchio Luigi Nannipieri, Il progetto attuale ha allargato i punti di accesso a varie associazioni: dalle misericordie dell’area pisana alla Caritas passando per la Croce Rossa e la Cisl, sotto la regia della SdS della Zona Pisana. Un’associazione di volontariato oggi ha il dovere di dare un sostegno ai nuovi soggetti deboli e cioè alle famiglie che si trovano in stato di necessità e alle badanti che, senza protezione, sono soggetti fragili e quindi ricattabili. Questo compito rientra nella nostra missione e, quindi, non possiamo non occuparci di questo problema”