Pronto Soccorso di Pisa al collasso, la risposta è nei Pir (punti di intervento rapido)

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 21 Febbraio 2025

Ne saranno aperti tre: a Pisa, Cascina e San Giuliano Terme. Risponderanno ai bisogni sanitari non emergenziali

La Cgil di Pisa, con un comunicato, accoglie positivamante la notizia dell'apertura a Pisa e provincia (Pisa, Cascina, San Giuliano Terme) di tre Pir, punti di intervento rapido, pensati per decongestionare il Pronto Soccorso di Cisanello, dai casi sanitari non emergenziali.

Dopo i casi di sovraffollamento registrati a Cisanello, ora la Cgil chiede che il progetto Pir sia attuato celermente, con i fondi ed il personale necessario.

 

Ha scritto la Cgil di pisa.

La Cgil, lo Spi e la FP di Pisa accolgono con soddisfazione la risposta positiva alle nostre rivendicazioni in merito al tema delle criticità del  pronto soccorso di Pisa, correlate anche all'assenza di adeguati servizi di sanità territoriale.

Il 14 febbraio abbiamo svolto un incontro con la direzione dell'Aoup dove abbiamo chiesto una risposta urgente rispetto alle gravi criticità  del Pronto soccorso, avanzando delle richieste che andavano anche nella direzione di creare delle soluzioni di intervento rapido per i codici minori.

Il progetto di organizzare i Pir a Pisa, Cascina e San Giuliano in tempi brevi e con il personale necessario può dare immediate risposte ai cosiddetti codici minori, che rappresentano il 60% degli accessi al pronto soccorso, e non sono né  urgenze né emergenze, accessi quindi che non fanno altro che intasare il Pronto Soccorso, costringendo soprattutto anziani e cronici  ad attese stressanti ed il personale sanitario a turni stressanti e a ritmi di  lavoro  insopportabili.

Auspichiamo quindi che l'attuazione del progetto Pir avvenga in tempi rapidi e chiediamo alla  Regione di investire in questo senso finanziando in maniera adeguata queste strutture.

 


COSA SONO IN PIR

In Toscana sono entrati in funzione i Pir, i punti di intervento rapido, pensati per offrire una risposta ai bisogni sanitari non di emergenza dei cittadini e provare anche a decongestionare gli afflussi impropri ai pronto soccorso. Tre modelli da testare, che sono poi quelli più diffusi e di cui si discute ad oggi in Italia, dove opereranno medici della continuità assistenziale e infermieri in rete con il personale del dipartimento emergenza urgenza del presidio ospedaliero, con i medici del dipartimento cure primarie e le centrali operative territoriali e i medici di medicina generale. A disposizione avranno apparecchi per la misurazione dei valori di emoglobina, glicemia, elettroliti ed altri valori del sangue, strumenti per test rapidi, farmaci, un elettrocardiografo connesso in rete e un ecografo.

 

redazione.cascinanotizie