Provincia di Pisa: No all'affissione dei manifesti antiabortisti
Il Consiglio Provinciale ha approvato una mozione affinché si vieti, negli spazi pubblici, l'affissione dei manifesti antiabortisti, mozione già approvata da molti Comuni, eccetto Pisa
Da un comunicato di Olivia Picchi
Nonostante la legge 194 sia in vigore da ormai oltre 40 anni siamo ben lontani dal portato culturale che quella scelta doveva produrre: la libera scelta della donna, senza giudizi, senza costrizioni, senza ostacoli all'applicazione.
I dati dicono tutt'altro. Il 67% dei ginecologi è obiettore di coscienza, accompagnato dal 43,5% degli anestesisti e dal 37,6% del personale non medico. I dati sono l'espressione della necessità di continuare in un percorso culturale che è ben lontano dal dirsi compiuto. Un'esigenza sempre più stringente: è di questi giorni la giusta protesta contro lo svolgimento a Pisa del convegno sull'eguaglianza genitoriale organizzato dall'associazione Movimento Diretto che ha promosso il DDL Pillon e che affrontano il tema solo in un'ottica ritorsiva e patriarcale nei confronti delle donne.
A questo aggiungiamo che da mesi sono apparsi in numerose città manifesti dell'associazione Pro Vita che condannano e giudicano la donna che decide di interrompere volontariamente la gravidanza. Un'ulteriore violenza pubblica e impunita che entra nella sfera privata in un momento di fragilità e dolore personale.
Per questo come Provincia, riprendendo quanto avvenuto in Consiglio Regionale, abbiamo approvato una mozione affinchè si vieti, negli spazi pubblici, l'affissione di detti manifesti oltre a ribadire l'impegno per la promozione di una cultura di genere e di lotta agli stereotipi.
Abbiamo mandato a tutti i Comuni la mozione e molti hanno già provveduto ad approvare il documento. E' con dispiacere che anche questa volta non posso non rilevare che il Comune di Pisa, sponsor dell'evento alle officine Garibaldi, è l'unico Comune che ha già espresso la propria contrarietà all'iniziativa bocciando la mozione e nascondendosi al confronto.
E' l'ennesima brutta pagina di questa amministrazione che declina l'impegno alla promozione della cultura di genere all'unico evento annuale, di passarella, che è il premio donna pisa. Nessuna azione viene finanziata, il bilancio in tema di pari opportunità è pari a zero, l'ufficio ridotto all'osso. E' quel comune dove si è permesso all'ex assessore Buscemi di minacciare la Casa della Donna, e azzerare tutti i rapporti con i centri antiviolenza. Il tutto intortato da tanta ipocrisia, nessun impegno sui progetti da svolgere all'interno delle scuole, che fortunatamente vengono svolti lo stesso, ma l'importante è che non ci sia l'egida del Comune.
Conti ci prova a mettersi la nuova veste del civismo ma ogni volta, al lato pratico, prevale l'orientamento politico. Nel 2022 siamo governati da chi considera le donne ancora suppellettili dei mariti, e che considera la filiera di potere machista la normalità.
Presto attiveremo progetti in tutta la Provincia dedicati alle scuole, vedremo se anche in quell'occasione Pisa sarà isolata nell'oscurantismo di Conti.
Olivia Picchi
Consigliera comunale e provinciale PD