Puntare su Tram e Treno per Pisa e l'area vasta

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 27 Giugno 2019

Abbandonare definitivamente l'idea della Busvia ed investire sul trasporto pubblico su rotaia

La proroga da parte del MIT dei termini per la presentazione di progetti di trasporto pubblico di massa con impianti fissi è un’occasione che Pisa non può mancare (leggi qui).

E l’Associazione “La Città ecologica” apprezza l’apertura dell’Assessore Dringoli all’ipotesi di elaborazione di un progetto che preveda un “tracciato su rotaia” con “un collegamento che includa anche Piazza Manin”. Pur nella vaghezza dell’indicazione ci sembra comunque un passo avanti, quello che invece a Città ecologica pare un grave errore è riproporre il progetto (avviato dalla precedente amministrazione) di busvia “veloce” tra la Stazione ferroviaria e l’Ospedale di Cisanello.

«Continuare a promuovere l’uso esclusivo degli autobus, dice Pierluigi D’Amico, sulle tratte a maggiore domanda, contribuisce alla marginalizzazione del trasporto pubblico. Il tratto tra stazione e ospedale, richiede invece un mezzo di trasporto in grado di intercettare l’alta domanda di mobilità esistente nella tratta. Ciò è possibile grazie alle moderne tecnologie su ferro, in particolare quella tranviaria, che presenta un maggiore riempimento medio delle vetture, dovuto alla maggiori capienza e qualità del viaggio e quindi una maggiore produttività del servizio e una riduzione dei costi specifici. Il modello di trasporto pubblico più efficiente per la città, dal punto di vista economico, ma anche da quello ambientale ed energetico, è il tram – treno nell’area vasta costiera Pisa – Livorno – Lucca, cioè un mezzo in grado di utilizzare sia i binari delle linee ferroviarie esistenti che quelli di nuove linee tranviarie nei centri urbani, eliminando le cosiddette “rotture di carico”, cioè i cambi di mezzo per arrivare a destinazione. Ciò consentirebbe di moltiplicare i passeggeri e ottimizzare i conti economici».

«Una linea tranviaria al posto della busvia sul tratto stazione - ospedale, con prolungamento sui binari ferroviari fino a Pontedera, afferma ancora D’Amico, consentirebbe di trasportare più di 20.000 passeggeri/ giorno, cioè più di 6,5 milioni di passeggeri/anno. Il rapporto di copertura dei costi del servizio sarebbe del 57%, il tempo di ritorno dell’investimento 13 anni, il TIR economico a 20 anni del 26%. Un’altra linea dovrebbe raggiungere l’area monumentale, collegandosi alla linea ferroviaria per Lucca, attraversando il centro cittadino ed i lungarni. Una terza linea dovrebbe collegare il Litorale al centro di Pisa ed al centro di Livorno».

«L’esempio di Firenze dove il successo della Linea 1 della Tranvia è innegabile con il sistema tram+autobus che fa circa 40.000 passeggeri al giorno di più del precedente sistema solo bus e l’aumento dal 2011 al 2018 di quasi 7 milioni di passeggeri/anno (da 12 a 19 milioni), dovrebbe far riflettere anche gli amministratori più distratti. Chiediamo pertanto, conclude La Città Ecologica, all’attuale amministrazione, prima di intraprendere il progetto di busvia, almeno di predisporre un progetto di fattibilità tecnico – economica che metta a confronto sul piano tecnico – economico ed ambientale le varie soluzioni possibili, in modo da optare per quella più efficiente ed utile alla città. Del resto è quello che chiede il bando del MIT per poter richiedere i finanziamenti. Con la Busvia lo spettro di un errore simile a quello del People Mover ci sembra sia dietro l’angolo».

massimo.corsini