Quale futuro per il Centro Sanitario di Navacchio?
La Società volontaria di Mutuo Soccorso di Navacchio versa da diverso tempo in una situazione alquanto precaria e, per questo motivo, si attende delle risposte celeri dall’Azienda Usl Toscana Nordovest. Fin dal 1977 all’interno dell’ente di mutuo soccorso è presente il Distretto sanitario di Navacchio il quale, adesso, dopo molto tempo, si sta trasferendo a Casciavola. Tutto questo crea numerosi ritardi e disservizi, dovuti alla burocrazia rallentata. Mercoledì scorso il consiglio di amministrazione dell’ente di mutuo soccorso ha inviato una lettera aperta a Susanna Ceccardi, Sindaco di Cascina, alla presidente della Società della Salute area pisana Sandra Capuzzi e al direttore generale dell’Asl Toscana Nordovest. Contenuto della lettera è la decisione che la struttura è sempre stata adibita per scopi medici e tale rimarrà, in linea con la sua lunga tradizione.
«Viviamo in questa situazione d’incertezza – spiega Enrico Arnese, presidente della Società Volontaria di Mutuo Soccorso di Navacchio – da troppo tempo. La prima richiesta di recesso del contratto d’affitto dell’immobile da parte del Distretto Socio Sanitario risale al 2004.
Il trasferimento nella nuova sede di Casciavola sarebbe dovuto avvenire a marzo 2015 ed invece, ad oggi, abbiamo ricevuto almeno altre cinque richieste di proroga».
Il 25 ottobre scorso l’ultima comunicazione in merito al possibile trasferimento: «Ci è stata recapitata – continua Arnese – un’altra proroga al recesso del contratto d’affitto fino al 31 gennaio 2017. A questo punto attendiamo una risposta celere e definitiva alla questione. In questi anni di collaborazione con il servizio sanitario nazionale, abbiamo utilizzato i fondi provenienti dall’affitto del palazzo per i nostri servizi socio sanitari e assistenziali. Per organizzare le prossime attività sul territorio e decidere la destinazione d’uso futura dell’immobile, necessitiamo di certezze».
«La nostra – conclude il consigliere Riccardo Pasqualetti – è a tutti gli effetti un’impresa sociale con attività prevalenti in campo sociosanitario. Data la natura dell’ente, ci proponiamo di continuare il rapporto con il servizio sanitario nazionale e di supplire alle carenze di spazi del nuovo Distretto Socio Sanitario (la sede attuale ha una superficie di mille metri quadri, quella di Casciavola ne conta solo seicento nda). Detto questo, siamo convinti che il nostro immobile possa diventare la sede della “Casa della salute di Cascina”, e che al suo interno, possano trovare una nuova casa anche studi medici e associazioni del territorio».