"Quale Nazionale?" le risposte di esponenti della Sinistra cascinese a Claudio Salati
Due comunicati-lettere giunte in redazione che replicano all'intervento del coordinatore politico della lista "Per Voi" di Bice Del Giudice, Claudio Salati. Le dichiarazioni sia di Mario Minuti (Rifondazione Comunista) e di due firmatari dell'appello a favore della candidatura a sindaco di Cascina di Fabio Poli, dello stesso tenore ma ancora una volta ognuno "per conto proprio"
Viste le dichiarazioni del coordinatore politico della lista "per Voi" di Bice del Giudice, Claudio Salati, che invita a "giocare tutti per la stessa squadra: "la nostra Nazionale" e che aggiunge "chi pensa di continuare a giocare da solo... è clamorosamente fuori tempo, da panchina" mi fa sentire fra il divertito e il sorpreso, perché credevo che i tempi degli "ascari della politica" fossero finiti.
Sorpreso, perché non ci saremmo mai aspettato che il coordinatore politico di una lista farlocca creata per far apparire unitario, o meno solitario, il PD cascinese si permettesse i indicare i termini della competizione elettorale per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale. Mi viene da chiedere di quale "Nazionale" stia parlando. Forse si riferisce alla finale del Gioco del Ponte quando le parti di Tramontana e Mezzogiorno fanno scendere in campo gli elementi migliori per aggiudicarsi il Trofeo.
Torno a ripetere, se il PD è il fulcro della sopradetta "Nazionale" è bene ricordarsi che l'autocratismo, l'autoreferenzialismo e la supponenza con la quale ha imposto il proprio candidato. L'unità della Sinistra non si impone, non si pretende. Si costruisce. Ma siccome lavorare per questa unità sembrava mettere in discussione il ruolo egemone del PD e che, allora, il lavoro che si stava facendo era inutile.
Meravigliato per la mancanza di un accenno di programma comune per la gestione della comunità cascinese, ma invece l'esposizione di una richiesta al Governo italiano su punti in parte condivisibili.
Se si cerca l'unità parliamo di programmi, se ne è venuto a conoscenza. Se si è di Sinistra o di Centrosinistra i programmi non possono essere tanto diversi a meno che le scelte non le si facciano su i nomi e sulle convenienze politiche.
Mario Minuti
Siamo lettori quotidiani delle informazioni pubblicate da Cascinanotizie e nei giorni scorsi abbiamo letto con attenzione il comunicato inviato dal sig. Claudio Salati, coordinatore politico della Lista che fa riferimento alla candidata a Sindaco del Comune di Cascina per meno di 24 ore Bice Del Giudice.
Ci abbiamo pensato un po’ e poi abbiamo pensato che alle proposte di Salati fosse necessaria una replica da parte di qualcuno per cui siamo a richiedere la disponibilità di Cascinanotizie ad ospitare le brevi note che seguono.
Salati sostiene preliminarmente che “Oggi come non mai è il momento di giocare tutti per la stessa squadra: la nostra Nazionale”; chiaramente il riferimento è al quadro nazionale ma ogni ricetta non può che riguardare anche il tessuto economico sociale a livello locale. Salati intende richiedere un “gioco di squadra” anche per il Comune di Cascina? E con chi? Con una maggioranza (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia) che da tempo ormai non dà alcun segno di vita? Oppure con l’“uomo solo al comando” Rollo? Via non scherziamo!
Salati prosegue poi dichiarando che il nostro sistema economico sociale è da anni provato “da profonde disuguaglianze”, per cui pone tra gli obiettivi “la lotta alle disuguaglianze sociali”, giudizio che condividiamo, peccato che le soluzioni proposte siano in contraddizione con l’assunto precedente.
Per i lavoratori autonomi Salati richiede “la previsione di «castelletto pro covid» proporzionale al reddito” e al contempo si avanza l’idea della “previsione di un sussidio mensile per le fasce più deboli, proporzionato alle necessità”. Come dire, che ai poveri, agli anziani con 600,00 Euro di pensione, ai lavoratori con famiglie monoreddito, ai disoccupati è sufficiente garantire la sussistenza di vita (per l’acquisto di pane, latte, zucchero e beni di prima necessità), per il resto ….
No, signor Salati, Lei dimentica che nel corso degli ultimi venti anni i processi di accentramento capitalistico in un sempre minor numero di mani, la globalizzazione economica e finanziaria hanno progressivamente provocato, non solo nel nostro Paese, un immane processo di “proletarizzazione” di numerose categorie di lavoratori autonomi, commercianti, professionisti, piccoli imprenditori, e la sua ricetta “riformista” (se non ci sbagliamo Lei fa riferimento a questa area politica) non risponde più alle necessità della fase storica.
E vogliamo parlare della “nazionale” messa in campo dal Governo italiano – specie con la figura del Ministro dell’Economia del Partito Democratico Gualtieri? Una task force per la ricostruzione affidata all’ex CEO di Vodafone, Vittorio Colao, ovvero a colui che nel giugno 2018 ha preso parte a Torino alla riunione del Bildenberg Group, fondazione istituita negli anni ’50 da uno degli uomini più ricchi al mondo, David Rockfeller.
Oppure si preferirebbe una “nazionale” guidata da Mario Draghi, ex presidente della Banca europea, come invocato da più parti compresi i partiti di opposizione di destra nazionali?
Due facce della stessa medaglia e a difesa degli interessi di chi fa del profitto la propria ragione di vita.
La crisi provocata dal COVID-19 costituisce probabilmente il momento di svolta per il modello di società. Chi ancora credeva nell’Europa, nella forza dell’Euro, nella rigidità dei bilanci nazionali oggi per fortuna comincia a rendersi conto della realtà: questa Europa, i suoi meccanismi, rispondono esclusivamente agli interessi dei grandi capitali, delle banche e del mondo della grande finanza, non è in grado di rispondere ai bisogni delle popolazioni.
Occorre un cambio di sistema economico e sociale che mini alle basi la società fondata sugli interessi da capitale.
Occorre un soggetto politico forte e autorevole che guidi e indirizzi gli interessi delle classi sociali subalterne per raggiungere l’obiettivo che anche Lei pone: una vera “lotta alle disuguaglianze sociali”.
Andrea Lapi
Fabio Lupi