"Quando ci vuole, ci vuole", Dario Rollo non ci sta e risponde punto su punto a Poli
Rollo non le manda a dire e sulle accuse di Fabio Poli conclude: "Se questo è quello che ha capito lui quando era in consiglio comunale forse c'è bisogno di un bel corso in contabilità degli enti locali"
Il sindaco reggente di Cascina, Dario Rollo, tramite Facebook risponde alle accuse del consigliere e candidato a sindaco per lal lista Lavoro, Sviluppo, Ambiente Fabio Poli.
Con un lungo post, Rollo specifica in apertura: "Ancora una volta, rappresentanti dell’opposizione dimostrano di non conoscere le regole basilari della contabilità pubblica né tantomeno aver compreso il bilancio comunale in tutti questi anni".
Fabio Poli lo scorso 3 aprile aveva messo sotto la lente d'ingrandimento proprio la gestione del sindaco reggente di Cascina e contestato i conti del Comune, tra i cavalli di battaglia di Rollo (leggi anche: Sindaco i conti non tornano. Fabio Poli attacca la "propaganda" di Rollo).
Scriveva Dario Rollo domenica 5 aprile
"Quando ci vuole, ci vuole.
Per approfondimento:
Ancora una volta, rappresentanti dell’opposizione dimostrano di non conoscere le regole basilari della contabilità pubblica né tantomeno aver compreso il bilancio comunale in tutti questi anni. Dalle affermazioni di un “consigliere di lungo corso” che ha contribuito, con il suo appoggio politico in passato, a scelte fallimentari che hanno portato a rischio default il comune di Cascina, dal PD che ne è stato l’autore e il M5S che dimostra la sua incapacità a governare a tutti i livelli, ci si rende conto del livello di conoscenza amministrativa di un ente locale e dei rischi che l’intera città ha corso in passato e che certamente non potrà correre in futuro. La situazione finanziaria dell’Ente è certamente migliorata. Lo dicono i numeri di bilancio e lo affermano i revisori dei conti.
In merito ai punti sollevati dal consigliere di opposizione si specifica:
1. Gli "utili ed avanzi delle Aziende Partecipate" a cui si riferisce il consigliere sono utili accantonati da Toscana Energia Spa. Trattandosi di utili accantonati in sede di riparto, sono risorse che l'Amministrazione di Cascina ha ritenuto giustamente di tipo straordinario e pertanto, pur transitando sulla parte corrente in entrata, sono state destinate ad interventi sugli investimenti. Lasciandole sul titolo 1 della spesa, trattandosi di entrate non ripetitive, avremmo dovuto destinarle a spese parimenti non ripetitive.
Il "buon senso del padre di famiglia" (che ho sempre cercato di adottare), in considerazione dell'andamento finanziario dell'Ente, ha invece suggerito di destinarle ad interventi sul territorio, tramutandole in vantaggi definitivi e certi per tutta la collettività. E' stato creato un apposito capitolo di entrata per la distribuzione di utili accantonati, al fine di non confonderlo con gli utili derivanti annualmente e che possono invece rientrate nella denominazione di entrate ripetitive, e il Consiglio Comunale li ha destinati tutti (645.836,21 nel 2019, e 614.108,18 nel 2020) a investimenti.
Inoltre non è possibile effettuare investimenti con le partite di giro, anzi proprio per una simile operazione effettuata negli anni della precedente consiliatura il Comune è stato oggetto di apposita verifica dal MEF con segnalazione alla Corte dei Conti (che non è ancora conclusa).
Gli importi stanziati ad investimenti pertanto corrispondo all’intero ammontare e non ai poco più di 60 mila euro. E se parte di essi sono destinati ad operazioni del 2019, vorrà dire che le stesse somme confluiranno nell’avanzo investimenti che sarà utilizzabile con l’approvazione del bilancio consuntivo nel mese di maggio.
2. Per quanto riguarda l’extradeficit, si tratta del disavanzo da riaccertamento straordinario, le cui modalità di calcolo e copertura sono state definite dalla normativa nazionale, e che è conseguente al passaggio alla nuova contabilità di cui al D.Lgs. 118/2011. Non deriva dalla fase di transizione tra Tarsu e Tia, ma dalla fase di transizione dalla vecchia alla nuova contabilità, passaggio che il legislatore ha fortemente voluto al fine di far emergere tutti quei bilanci con entrate gonfiate, e dando tre anni di tempo agli enti per adeguarsi.
Il Comune di Cascina ha dichiarato tale disavanzo con il rendiconto del 2014, prevedendo il ripiano in 30 rate annuali costanti e quindi spalmando questo importo nel tempo massimo consentito dalla normativa. Il comune di Cascina avrebbe dovuto accantonare circa 40 mila euro anno fino al 2044. Negli anni seguenti sono intervenute altre sentenze della Corte di Conti, riferite ai bilancio 2013-2015, che hanno aumentato il deficit per somme mancanti negli accantonamenti. Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se solo negli anni precedenti si fosse adoperata una maggiore oculatezza e prudenza. Questo però avrebbe portato ad un minore potere di spesa di parte corrente. Si trattava di un deficit che bisognava ripianare con soldi veri, non con le “banconote di monopoli”, che l’Ente comunale si è dovuto privare. Questo deficit lo abbiamo ripianato in 3 anni anziché 30, con i nostri bilanci, e così facendo abbiamo potuto utilizzare la parte destinata investimenti e l’avanzo libero, in quanto l’Ente è rientrato anche dall’anticipazione di cassa che perdurava dal 2013 e reso congrui i fondi. Molti altri comuni della nostra zona, e anche Firenze menzionato dal consigliere, sono ancora lì a ripianare il deficit.
3. Il fondo crediti di dubbia esigibilità quantificabile in 10 Mln di euro circa non rappresenta il 50% dell'intero bilancio comunale ma meno del 30% (per opportuna specificazione).
Qui ci colleghiamo a quanto detto al punto precedente, con il passaggio voluto dal legislatore alla nuovo contabilità. Proprio perchè i bilanci erano gonfiati con entrate che poi non venivano riscosse (e infatti, eravamo in anticipazione di liquidità cronica nonostante la contabilità non chiudesse mai in disavanzo), con il passaggio al D. Lgs. 118/2011 è stato inserito il Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, che serve a "sterilizzare" il bilancio dai residui che non si riscuotono. Vale la pena ricordare al consigliere Poli che il fondo crediti è calcolato sui residui attivi (crediti non riscossi) degli ultimi 5 anni rendicontati. E anche la percentuale di accantonamento è aumentata, da norma, anno dopo anno dal 50% al 95%. Pertanto, nei bilanci predisposti in questi anni, il fondo veniva calcolato sui residui degli anni precedenti della passata consiliatura. Nel bilancio di previsione 2020 il fondo è stato pertanto calcolato sul 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018. Quindi, tutti quei residui attivi arrivano dalla precedente consiliatura, a parte quelli del 2017 e 2018.
Inoltre, fino a due anni fa, il calcolo del fcde veniva fatto applicando il metodo semplificato, pertanto il fondo era più basso ma non era congruo.
Grazie al risanamento si è potuto accantonare le corrette risorse utilizzando il metodo ordinario in anticipo nonostante la normativa non lo prevedesse neanche. Questo ha reso congruo lo stesso fondo e, insieme al ripianamento del deficit e risoluzione del problema di liquidità, siamo diventati un ente virtuoso che può utilizzare l’avanzo libero.
4. Per quanto riguarda l’ultimo punto è difficile anche la comprensione di quanto affermato. Dovrebbe riferirsi al fondo pluriennale vincolato di parte investimenti, che non confluisce nell'avanzo destinato ad investimenti. Se invece si riferisce alle eventuali economie del 2018 che sono confluite nell'avanzo destinato ad investimenti, non si capisce dove sia il problema dato che comunque è stata mantenuta la destinazione.
Capisco che l’argomento è ostico e l'ignoranza non aiuta, ma generare informazioni false e tendenziose confonde i cittadini e fa perdere credibilità al rappresentante politico.
Il consigliere di opposizione pertanto, dimostra di non sapere di cosa sta parlando, il bilancio di un ente non si gestisce "a spanne" ma deve essere sempre in equilibrio; se questo è quello che ha capito lui quando era in consiglio comunale forse c'è bisogno di un bel corso in contabilità degli enti locali.
Buona domenica delle Palme a tutti".