Quartiere Don Bosco, al via il restauro dell’Acquedotto Mediceo

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 19 Luglio 2025

Partiti i lavori nel tratto urbano e alla Fontana dei Cavallai

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di restauro dell’Acquedotto Mediceo nel tratto urbano del quartiere Don Bosco.

L’intervento, curato dalla Soprintendenza di Pisa e Livorno, è finanziato dal Ministero dei Beni Culturali con un investimento di circa 2,3 milioni di euro.

Il progetto punta a recuperare e valorizzare uno dei monumenti più significativi della città, risalente al XVI secolo, che per secoli ha garantito l’approvvigionamento idrico alla popolazione pisana.

Parallelamente, sono in corso anche i lavori di riqualificazione della storica “Fontana dei Cavallai”, situata all’arco di via di Pratale, all’ingresso est di Pisa. L’intervento, promosso dal Comune con il sostegno dell’Autorità Idrica Toscana, restituisce funzionalità e dignità a un punto d’acqua di grande valore storico e simbolico, un tempo utilizzato per abbeverare i cavalli e per l’uso quotidiano dei cittadini.

L’intero progetto si inserisce in una più ampia operazione di recupero del patrimonio storico-idraulico della città, in sinergia tra istituzioni locali e nazionali, con l’obiettivo di restituire alla collettività luoghi identitari, spesso dimenticati, ma profondamente radicati nella memoria urbana pisana.

 

Ha scritto il Comune di Pisa.

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori della Soprintendenza di Pisa e Livorno per il restauro dell’acquedotto mediceo nel suo tratto urbano.

L’intervento è stato finanziato per circa 2,3 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali.

“Nel quartiere Don Bosco è partito un importante intervento di restauro su uno dei monumenti più iconici della nostra città: l’Acquedotto Mediceo - dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti. L’avvio del cantiere è stato possibile grazie a un finanziamento ottenuto nel 2018 dal Ministero dei Beni Culturali. Un progetto su cui ci siamo spesi molto, anche attraverso un incontro con, l’allora e attuale, sottosegretario Borgonzoni, che con il suo interessamento ha contribuito in modo determinante all’ottenimento delle risorse necessarie. La Soprintendenza ha poi curato la progettazione e l’espletamento della gara pubblica, che ha portato oggi all’inizio dei lavori sui primi archi dell’acquedotto. Si tratta di un’opera costruita nel XVI secolo per portare l’acqua dalle sorgenti del Monte Pisano fino al centro di Pisa, che ha contribuito per secoli a garantire acqua pulita e potabile ai cittadini. Partendo da Asciano, attraversava tutta la pianura pisana fino a Piazza Santa Marta, dove si concludeva. Da lì si diramava un sistema di fontane che per secoli ha rappresentato una risorsa vitale per i pisani”.

Tra le fontane alimentate dall’acquedotto mediceo c’era anche la cosiddetta “Fontana dei Cavallai”, che si trova all’arco di via di Pratale, all’ingresso est della città. Anche in questo caso sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di ristrutturazione, realizzati dal Comune di Pisa grazie ad un finanziamento dell’Autorità Idrica Toscana. 

“La fontana, che già compare in alcune stampe del Settecento e Ottocento - prosegue il sindaco Conti - rappresenta una testimonianza storica importante: un punto in cui, da secoli, i pisani si approvvigionano di acqua potabile. Ma non solo. Un tempo, prima dell'avvento delle automobili e degli autocarri, qui si fermavano anche i carri trainati dai cavalli per abbeverarsi. Non a caso era conosciuta come la Fontana dei Cavallai. Abbiamo voluto ridare valore a questo luogo e riattivare la fontana, con un intervento di riqualificazione finanziato dall’Autorità Idrica Toscana in sinergia con i lavori più ampi che la Soprintendenza porta avanti per il recupero dell'antico acquedotto fino a Piazza Santa Marta”. 

Cenni storici. Completato di costruire nel 1613 dal Granduca di Toscana Ferdinando I dei Medici, l’Acquedotto Mediceo è una infrastruttura nata per convogliare l’acqua dalle sorgenti di Asciano, nel Comune di San Giuliano Terme, al centro della città di Pisa. L’opera conta in totale 954 arcate in muratura, per 6 chilometri di sviluppo. 

L’Acquedotto Mediceo ha origine nella Valle delle Fonti, dove diverse prese d’acqua captano le sorgenti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano filtrate in cisterne attraverso ciottoli, sabbia e carboni attivi. Solo una parte entrava nel Cisternone Mediceo, una vasca di sedimentazione da 366 metri cubi, che garantiva 6–8 ore di autonomia in caso di intorbidamento.

Dopo il Cisternone, l’acqua proseguiva verso la Casa del Fontaniere, dove veniva controllata e gestita. Da lì partiva un tratto in galleria verso il bottino della Guglia, dove si congiungevano altri rami dell’acquedotto realizzati nel XIX secolo. Il tratto sotterraneo terminava al bottino di San Rocco, da dove l’acqua proseguiva fuori terra su archi a leggera pendenza.

Lungo il percorso si trovano fontanelle e caselli idrici, usati per la decantazione e la distribuzione dell’acqua, tra cui quattro riconoscibili: ad Asciano, in aperta campagna presso via Bellini, in via di Pratale, e in via Battelli.

Dopo circa 6 chilometri, l’acquedotto raggiunge le mura di Pisa in Piazza delle Gondole, dove una cisterna raccoglieva l’acqua prima di distribuirla alle fontane cittadine. Tra le più note: la fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli, quella sotto la statua di Cosimo I in Piazza dei Cavalieri, oltre a fontane in piazza delle Gondole, piazza Tongiorgi, Martiri della Libertà, Vettovaglie, D’Ancona, Cairoli, San Luca e altre minori.

 

 

 


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redazione.cascinanotizie