Quasi 300 docenti scrivono a Mattarella sul caso Montale
«Offesa alla libertà di insegnamento»: appello al Capo dello Stato dopo l’invio degli ispettori ministeriali al liceo di Pontedera per un webinar con Francesca Albanese
Una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, firmata da quasi 300 docenti della provincia di Pisa, per esprimere forte preoccupazione e chiedere garanzie costituzionali sulla vicenda che ha coinvolto il Liceo “Eugenio Montale” di Pontedera. Al centro del caso, l’invio di ispettori del Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo la partecipazione di alcune classi a un webinar in cui Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha presentato il libro Quando il mondo dorme.
L’incontro online si è svolto lo scorso 10 dicembre e ha visto la partecipazione di numerose scuole italiane, tra cui tre istituti della provincia di Pisa. Il giorno stesso, il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Pontedera, Matteo Bagnoli, ha pubblicato un post su Facebook – circostanza sottolineata più volte nella lettera – accusando il liceo di «indottrinamento politico», sostenendo che durante il webinar sarebbero state pronunciate affermazioni contro l’attuale governo e rivolti inviti all’occupazione delle scuole.
Cinque giorni dopo, al Montale sono arrivati gli ispettori ministeriali, incaricati – come riportato dalla stampa citando il ministro Giuseppe Valditara – di «verificare la realtà dei fatti e l’eventuale responsabilità di organi scolastici». Un passaggio che ha suscitato la reazione compatta del mondo della scuola pisano.
Nella lettera, i docenti precisano di non voler entrare nel merito dei contenuti effettivamente espressi da Francesca Albanese, ma contestano duramente il metodo e il clima che si è venuto a creare. Accusare insegnanti e dirigenti di voler “indottrinare” gli studenti viene definito «offensivo», soprattutto nei confronti di funzionari pubblici che operano in condizioni sempre più difficili, tra carenza di risorse e crescente complessità sociale ed educativa.
Secondo i firmatari, l’intervento del Ministero rischia di ledere principi fondamentali dell’ordinamento. In particolare viene richiamata l’autonomia scolastica, sancita dalla legge 59 del 1997 e dal DPR 275 del 1999, ma soprattutto la libertà di insegnamento garantita dall’articolo 33 della Costituzione.
Da qui l’appello diretto al Capo dello Stato. I docenti chiedono a Mattarella, in qualità di garante della Costituzione, di verificare che le procedure adottate nei confronti del Liceo Montale «rispettino pienamente i diritti e le garanzie previste dalla Repubblica». Alla comunità scolastica di Pontedera viene infine espressa piena fiducia e solidarietà.
Un intervento che porta il caso oltre i confini locali e lo trasforma in una questione più ampia: il rapporto tra scuola, politica e libertà costituzionali, in un momento di forte tensione sul ruolo educativo e culturale delle istituzioni scolastiche.
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Questo il testo completo della lettera:
Lettera aperta al presidente Mattarella
da parte di un gruppo di docenti della provincia di Pisa
Pisa, 19 dicembre 2025
Illustrissimo signor Presidente,
siamo un gruppo di docenti che lavorano nella provincia di Pisa e ci permettiamo di rivolgere a Lei queste parole perché siamo estremamente preoccupati per quanto sta succedendo in questi giorni nel nostro territorio.
Lo scorso 10 dicembre Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha presentato in un webinar il proprio libro Quando il mondo dorme. Numerose scuole in Italia hanno partecipato a questo incontro online e, tra queste, tre scuole della provincia di Pisa. Il giorno stesso il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Pontedera, Matteo Bagnoli, attraverso un post su Facebook – e sottolineiamo un post su Facebook – ha criticato duramente il Liceo “Eugenio Montale” di Pontedera per aver partecipato a quest’incontro, accusando i nostri colleghi e le nostre colleghe di voler fare “indottrinamento politico”, sostenendo che Albanese avrebbe definito l’attuale governo “fascista” nonché “complice del genocidio del popolo palestinese” e avrebbe invitato gli studenti a “occupare le scuole”. Dopo soli cinque giorni, il Liceo “Montale” ha ricevuto così la visita di ispettori inviati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, i quali avevano il compito di “verificare la realtà dei fatti e l’eventuale responsabilità di organi scolastici”, per citare le parole del ministro Valditara apparse sui giornali.
Non vogliamo né possiamo entrare nel merito di quanto sia stato realmente detto da Francesca Albanese, dal momento che non eravamo presenti all’incontro, ma quello che ci preme stigmatizzare è l’atteggiamento che è stato assunto nei confronti dei docenti e della scuola in generale da parte del ministro e del consigliere comunale. Accusare dei funzionari pubblici di voler “indottrinare” persone a loro affidate per essere istruite ed educate, funzionari pubblici che hanno studiato, superato concorsi, formandosi continuamente, funzionari pubblici che ogni giorno svolgono il proprio lavoro tra mille difficoltà, dal momento che i finanziamenti per la scuola sono sempre meno e i problemi, sociali, psicologici, emotivi dei ragazzi e delle ragazze sempre di più, è francamente e in una parola offensivo. A ciò aggiungiamo che entrare nel merito di quello che i docenti insegnano, del modo in cui organizzano i percorsi di apprendimento e di approfondimento delle proprie discipline nelle proprie classi, appare lesivo non soltanto dell’autonomia scolastica stabilita dalla legge 59 del 1997 e dal DPR 275 del 1999, ma anche e soprattutto del principio della libertà di insegnamento sancito dall’articolo 33 della Costituzione.
È per questo, signor Presidente, che ci rivolgiamo a Lei, perché, in quanto garante della Costituzione, verifichi che le procedure messe in atto nei confronti dei colleghi e delle colleghe del Liceo “Montale”, verso i quali ci sentiamo di esprimere la nostra piena fiducia e solidarietà, rispettino i diritti e le garanzie previsti dall’ordinamento della nostra Repubblica.
RingraziandoLa per l’attenzione, porgiamo distinti saluti.
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