Quercetani (FdI): "Nessuna iniziativa del Comune in memoria di Falcone e Borsellino"
"Avete voltato le spalle alla storia. Alla memoria. Alla responsabilità"
Il 23 maggio e il 19 luglio l’Italia ricorda Falcone e Borsellino, simboli della lotta alla mafia.
Ma a Pontedera - dice il consiglire comunale di Fratelli d'Italia Gian Paolo Quercetani - nessuna iniziativa è stata organizzata.
Un silenzio assordante - secondo il consigliere di opposizione - che offende la memoria e solleva domande sulla responsabilità di chi governa.
Ha scritto Gian Paolo Quercetani.
Il 23 maggio e il 19 luglio non sono date qualsiasi. Sono il simbolo di una battaglia civile, quella contro la mafia, pagata con il sangue di uomini dello Stato: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le loro scorte. Ogni anno, l’Italia onora queste giornate con iniziative, momenti di riflessione, impegno civile.
Ma a Pontedera, il silenzio è totale. E questo silenzio è assordante.
Per la seconda volta, il Sindaco Matteo Franconi e la sua maggioranza hanno ignorato completamente queste ricorrenze. Nessuna manifestazione, nessun evento istituzionale, nessuna parola. Nulla. Come se la memoria di Falcone e Borsellino fosse un dettaglio secondario. È un comportamento vergognoso. Un’offesa alla memoria di chi è morto per difendere lo Stato.
In un momento storico in cui le mafie tornano a farsi strada silenziosamente nei territori, l’indifferenza è colpevole. È colpevole non ricordare, non spiegare, non coinvolgere i giovani. È colpevole non alzare la voce in nome della legalità, del coraggio, della giustizia.
Mi chiedo: con che coraggio ci si definisce “amministratori pubblici” se non si ha nemmeno la decenza di onorare chi è morto da servitore dello Stato? Cosa si vuole insegnare ai nostri ragazzi? Che la legalità è un tema da tirare fuori solo quando fa comodo?
La verità è che avete voltato le spalle alla storia. Alla memoria. Alla responsabilità.
Falcone e Borsellino non sono solo “ricorrenze” da mettere in agenda. Sono un faro per questo Paese. E proprio per questo, non mi fermerò finché Pontedera non avrà un momento istituzionale degno di quel sacrificio.
Perché la memoria non si cancella. La legalità non si dimentica. E il rispetto per chi ha dato la vita non può essere sepolto sotto l’indifferenza di chi governa.