Razzismo: “Queste persone vanno fermate. Pisa non è questo”. Intervista a Ibrahima Dieng

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 11 Luglio 2024

 

Schiaffeggiato e preso a male parole in strada davanti ai propri cari a Putignano

Ibrahima Dieng, presidente dell'Unità migranti in Italia, dopo l’aggressione di stampo razzista subita nelle scorse ore a Putignano, davanti a casa, non è più tranquillo come prima.

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Ha paura che l’uomo che lo ha schiaffeggiato e offeso davanti ai suoi familiari, possa concretizzare le minacce gridate prima di lasciare il luogo dell’aggressione.

Ibrahima Dieng, comunque, anche dopo l’incredibile violenza subita, su cui stanno indagando le forze dell’ordine, nell’intervista rilasciata a Carlo Palotti per Punto Radio Cascina Notizie giovedì 11 luglio, si appella ai pisani:

“Queste persone vanno fermate. Viviamo e lavoriamo a Pisa, siamo cittadini italiani. Le nostre famiglie vivono con noi, i nostri figli studiano. Devono capire che noi facciamo parte di questa città. Ci devono accettare. Pisa non è questo”.

Ascolta l'intervista integrale dal lettore ad inizio pagina o visita il Podcast di Punto Radio

 


L'aggressione a Ibrahima Dieng ha scatenato le reazioni immediate della politica.

Ha scritto l'assessora regionale Alessandra Nardini.

Il presidente dell'Unità migranti Ibrahima Dieng è stato aggredito a Pisa da un razzista, che lo ha insultato con una spranga in mano, pronunciando frasi irripetibili. Ad assistere alla scena era presente il figlio di Dieng. Sono profondamente turbata da questa notizia, è un fatto che oltraggia la coscienza civile della città, di fronte al quale le forze politiche e le istituzioni si devono pronunciare con nettezza. A Dieng voglio esprimere la mia solidarietà e quella della Regione. In Toscana non c'è spazio per il razzismo, è un veleno che combatteremo sempre, senza risparmiarci, ma non si possono sottovalutare episodi come questo, frutto anche di uno sdoganamento culturale e politico delle peggiori pulsioni. Pisa non è questo e deve rispondere forte e chiaro a questo oltraggio.

Ha scritto il gruppo consiliare La città delle persone.

Abbiamo appreso con sconcerto che il presidente di Unità Migranti Ibrahima Dieng è stato aggredito da un uomo armato di spranga a Putignano, davanti a suo figlio, e che l'aggressore ha pronunciato orribili frasi razziste. Ibrahima ha giustamente dichiarato che questa non è la sua Pisa. Una Pisa dove i razzisti si sentono liberi di aggredire e di insultare non è nemmeno la nostra. È un fatto indegno, incompatibile con la storia della città. Tutte le istituzioni e le forze politiche, unite, devono condannare l'accaduto. Al nostro concittadino Ibrahima mandiamo il nostro abbraccio più stretto ed esprimiamo solidarietà e vicinanza. Pisa non è così, non dovrà mai diventare così.

Hanno scritto Una città in comune - Rifondazione comunista.

L’aggressione razzista contro Ibrahima Dieng, amico, compagno e Presidente della rete di associazioni “Unità Migranti”, ci lascia sgomenti e indignati. È vergognoso e preoccupante sapere che, per le strade di Pisa, si possa venire colpiti all’improvviso da tanta violenza verbale e fisica solo per il colore della pelle. Per di più alla presenza dei propri familiari. Siamo certi che tutta la città voglia unirsi a noi nell’esprimere solidarietà e affetto a Ibrahima e nel respingere con forza l’inciviltà razzista in nome dei principi democratici della nostra Costituzione.

Ma l’indignazione e il richiamo ai principi non è più sufficiente. Né è accettabile derubricare questi episodi, che periodicamente si verificano, come casi isolati e patologici. Nel corso degli ultimi trent’anni il razzismo è stato sdoganato in Italia dalle politiche omicide e vessatorie in materia di immigrazione e dai discorsi xenofobi su cui le destre, e non solo, hanno costruito le proprie campagne elettorali. I migranti sono stati costruiti come “il nemico” per far sfogare il disagio sociale, causato dalle politiche di tagli e precarietà, e per agevolare lo sfruttamento nelle campagne, nelle fabbriche e nei servizi su cui si fonda l’economia nazionale.

Se vogliamo davvero contrastare la vergogna del razzismo, occorre denunciarne le cause politiche ed economiche e dire basta: basta lasciar morire famiglie intere in mare, come accade regolarmente nel Mediterraneo; basta lasciar morire braccianti sul lavoro, come avvenuto a Satnam Singh tre settimane fa nell’Agro Pontino; basta spingere al suicidio nei centri di espulsione persone che non hanno commesso nessun crimine, come avvenuto a Ousmane Sylla lo scorso febbraio; basta promuovere politiche locali e ordinanze che criminalizzano i soggetti vulnerabili, specie se stranieri.

Per dare un segnale forte in questa direzione, abbiamo chiesto questa mattina al Sindaco di Pisa, al Presidente del Consiglio e a tutte le forze politiche di far intervenire e ascoltare Ibrahima Dieng nel prossimo Consiglio comunale. Non deve trattarsi di un atto formale, ancorché doveroso, ma deve essere il punto di partenza per una riflessione collettiva e per una assunzione di responsabilità su come estirpare le radici del razzismo, a Pisa e altrove. Fin da ora esprimiamo la nostra adesione a eventi e manifestazioni pubbliche che le comunità e le associazioni antirazziste della città vorranno organizzare, per mandare un segnale forte e chiaro: chi alimenta odio e paura non ha posto tra di noi.

Hanno scritto le Acli Provinciali di Pisa e Lucca

“La notizia riportata stamani dalla stampa dell'aggressione a sfondo razzista ad Ibrahima Dieng, presidente dell'associazione Unità Migranti, alla presenza del figlio, da un violento cittadino a Putignano lascia sbigottiti ed arrabbiati. Le Acli Provinciali di Pisa e Lucca esprimono la massima condanna dell'episodio di razzismo e la massima solidarietà a Ibra, al figlio e ad Unità Migranti con cui abbiamo condiviso, e condivideremo ancora, molte iniziative di promozione di integrazione e intercultura, in rete con molte associazioni del territorio.  Un lavoro che accompagna quello quotidiano dei nostri sportelli a supporto anche dei migranti per l'esigibilità dei diritti.

Il diffondersi di eventi di intolleranza e di violenza preoccupano sempre più e non vanno mai sottovalutati.  Serve una reazione di sdegno forte della cittadinanza contro la deriva culturale a cui stiamo assistendo”.

Ha scritto la Segreteria Provinciale Cgil Pisa.

La Segreteria Provinciale della CGIL di Pisa esprime piena vicinanza e solidarietà al Presidente dell'Unità Migranti di Pisa Ibrahima Dieng, per la vile aggressione e le minacce subite ieri in Via di Putignano.

Ci stringiamo intorno a lbrahima, alla sua famiglia e a tutta la Comunitè Senegalese, fratelli e sorelle che tutti i giorni lavorano al nostro fianco e contribuiscono al miglioramento della città.

Siamo molto preoccupati dal diffondersi di un clima di odio e di razzismo nella città, alimentato da una politica xenofoba tesa a identificare il migrante come un pericolo da combattere.

Episodi come quello accaduto sono inaccettabili e non possono lasciarci indifferenti come Comunità.

La Cgil è da sempre impegnata per l'inclusione e la lotta alle discriminazioni e per questo continueremo a lavorare affinché la città di Pisa diventi un luogo accogliente e solidale e affinché simili episodi non si verifichino in futuro.

Ha scritto Andrea Ferrante, segretario comunale PD Pisa.

Il Partito Democratico di Pisa esprime la sua totale solidarietà a Ibrahima Dieng, presidente di Unità Migranti, per l'aggressione razzista che ha subito e giustamente denunciato.

Dichiara il Segretario comunale Andrea Ferrante: "Ibrahima Dieng è persona conosciuta e stimata, così come apprezzato è il lavoro di Unità Migranti, di cui è Presidente. Apprendere dell'aggressione violenta e razzista di cui è stato vittima rende attoniti e indignati. Sembra impossibile che in una città come Pisa avvengano fatti come questo.
Alla recisa condanna del gesto e delle sue motivazioni deve aggiungersi la ferma richiesta di individuare, processare e punire il responsabile, affinché questo affronto alla dignità del nostro concittadino e alla sua integrità fisica e morale non possa ripetersi.
A Ibrahima Dieng, alla sua famiglia e a Unità Migranti un profondo sentimento di vicinanza."

Ha scritto Bruno Possenti, presidente provinciale ANPI Pisa.

Ibrahima "Ibra" Dieng, presidente dell'Unità Migranti e biciclettaio nel negozio Papini, è stato aggredito con epiteti razzisti, schiaffi e addirittura con una spranga. Gli è stato chiesto di 'tornare al suo paese'.

Il Comitato provinciale ANPI di Pisa esprime sdegno per questo atto vile e piena solidarietà ad Ibrahima e alla comunità senegalese. Ma anche preoccupazione per la possibile diffusione di un clima di odio e di razzismo.

I moltissimi messaggi di vicinanza pervenuti in questi giorni dimostrano che è Pisa il paese di Ibrahima. Un paese dove non possono trovare spazio le discriminazioni e la violenza. Auspichiamo che, insieme alle associazioni democratiche, tutte le istituzioni si impegnino in questo senso.

 

redazione.cascinanotizie