Remaggi, 9 mesi di burocrazia per 4 posti in più

Non è uno scandalo, ma certo un ginepraio, il Centro Residenziale "Remaggi" di Titignano di Cascina fece domanda di aumento posti letto, in un reparto, da 10 a 14, lo scorso ottobre 2020, autorizzato il 26 agosto 2021

Non c'è niente di anomalo se non la lunghissima trafila burocratica a cui sono costretti anche alcuni istituti pubblici come il Remaggi, e vale anche per qualsiasi privato.

Un piccolissimo esempio di "sana" burocrazia (inutile) all'italiana

C'è da attenersi alle tante leggi, decreti, ordinanze, richieste, pareri favorevoli previsti, in questo caso da leggi regionali.

Bene la richiesta del Remaggi giunge al Comune di Cascina il 6 ottobre 2020, il 15 ottobre lo stesso Comune deve chidere il parere favorevole alla Società della Salute e, parere non vincolante ma obbligatorio, alla Conferenza dei Sindaci della Società della salute di zona.

Inoltre in data 13 ottobre viene attivata la Commissione di Vigilanza e Controllo competente.

Nel frattempo viene richiesta anche una integrazione documentale e siamo così al 23 aprile 2021.

E il 19 maggio 2021 giunge il parere, non vincolante ma obbligatorio (vale a dire non serve a nulla ma lo si deve richiedere), favorevole dell'’Assemblea dei Soci della Società della Salute zona pisana.

Invece  il parere favorevole rilasciato dalla Commissione Multidisciplinare nucleo operativo locale (CM-NOL) zona Pisana (che forse è quello della Società della Salute?) giunge addirittura il 3 agosto 2021.

E finalmente il Comune di Cascina, con in mano tutti i pareri favorevoli, in data 26 agosto 2021, ha potuto dare l'autorizzazione all'aumento dei posti letto al Remaggi, nel nucleo "Il Mattino" da 10 a 14.

Considerato che, a detta di tutti, siamo nell'era digitale, dello smart working, degli adempimenti  on line: tra mail, pec e spid.

E' normale tutto questo? Quanto viene a costare di finanze pubbliche questo intreccio, rigiro di pratiche, pareri, leggi, regolamenti?