Remaggi, i Sindacati chiedono più tempo per internalizzare i lavoratori
Le OO.SS riconfermano le preoccupazioni rispetto alla repentina e non governata internalizzazione del servizio dell'assistenza presso la RSA Remaggi , comunicata dal CdA pochi giorni prima di Natale, alla cooperativa sociale Elleuno, che gestirà quindi fino al prossimo 10 febbraio, il servizio in uno degli edifici della RSA di Navacchio.
La comunicazione di cessazione dell'appalto, ha avuto appena un mese di preavviso, ed alla suddetta data, le diciannove OSS della cooperativa saranno estromesse in blocco dal servizio e sostituite da nuovo personale a tempo determinato, assunto direttamente dall'Apsp.
Se pure le internalizzazioni rappresentano una scelta apprezzata dal sindacato, riteniamo tuttavia imprescindibile che tale iniziativa, sia in via preventiva sostenuta ed accompagnata in tempi congrui da un'attenta pianificazione, affinchè il personale in appalto, non corra rischi sotto il profilo occupazionale, come invece si sta profilando nella situazione specifica del Remaggi.
La perdita del posto di lavoro per il personale in appalto, riguarda lavoratori e lavoratrici che hanno un' età anche di circa 60 anni, e che prestano la loro opera al Remaggi anche da 15 anni.
Al disagio occupazionale si somma , quello considerevole che sarà causato agli ospiti anziani e fragili, che vedranno da un giorno all'altro, il radicale cambio di tutto il personale addetto all'assistenza e di conseguenza il frantumarsi di tutte le relazioni ed i rapporti costruiti in anni e anni di faticoso lavoro.
E' inaccettabile che l'iniziativa del CdA, sostenuta dall'Amministrazione comunale di Cascina, non abbia registrato alcuna sensibilità rispetto ai danni di ordine sociale che può produrre, considerando lavoratori ed ospiti alla stregua di numeri.
Le OO.SS hanno chiesto al CdA di rivedere i tempi per l'internalizzazione, individuando percorsi finalizzati ad evitare ogni impatto occupazionale e garantire al meglio la continuità assistenziale agli ospiti.
Se la difesa dell'occupazione ed il mantenimento della qualità assistenziale agli ospiti, rappresentano davvero anche per il CdA e l'Amministrazione comunale, condizioni importanti come a parole hanno sostenuto, le OO.SS chiedono che si faccia un passo indietro.
La volontà e l'assunzione di responsabilità, in questa triste vicenda, riteniamo che rappresentino l'unica condizione “si ne qua non”.
Ad oggi non abbiamo potuto apprezzare nessun atto di responsabilità .
L' auspicio è quello di un attento riesame del percorso tracciato ad oggi, che possa traguardare una prospettiva equilibrata e sgombra da ricadute sociali negative.
FP CGIL Pisa
UIL FPL Pisa
CGIL Pisa
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