(R)ESISTIAMO presidio per il popolo palestinese
Domenica 16 maggio (ore 18) in Piazza XX settembre a Pisa
Prosegue l'aggressione militare di Israele nei confronti del popolo palestinese. Sono decine le vittime dei bombardamenti israeliani, la maggior parte minori.
A 73 anni dalla prima tragedia palestinese, continuano le politiche colonialiste israeliane fatte di apartheid ed espulsione dei palestinesi dai propri territori e dalle proprie case.
Arriva con drammatico ritardo e neanche troppo convintamente la condanna della comunità internazionale, mentre è di qualche giorno fa la notizia di un'esecuzione di un ragazzo di 16 anni a Nablus da parte dell'esercito israeliano, con arresti arbitrari, violenze su donne e bambini. Violata anche la moschea di Al-Aqsa, dove i militari hanno sparato ad altezza uomo lacrimogeni e proiettili di gomma, ferendo e lasciando senza vista decine di fedeli palestinesi inermi.
Non possiamo non constatare come queste vicende si inseriscono in un quadro di drammatica complicità della stampa e dei media che riportano una narrazione distorta, dove l'occupante viene vittimizzato. Da anni ormai ci troviamo a doverci confrontare con una retorica del conflitto inaccettabile, come di una guerra condotta ad armi pari e di un presunto quanto inesistente diritto di difesa israeliano.
Ma cos'è successo davvero nel quartiere di Seikh Jarrah?
Da settimane il quartiere di Seikh Jarrah di Gerusalemme Est è di fatto sotto assedio. Le famiglie palestinesi che vi abitano sono minacciate da tentativi violenti di sfratto al fine di instaurare il controllo israeliano sul quartiere. Da venerdì le violenze si sono intensificate quando l'esercito ha fatto irruzione nella spianata delle Moschee in occasione della serata più importante del mese di Ramadan (Notte del Destino in cui venne rivelato il Corano).
Dal 1967 a oggi sono più di 14mila i palestinesi a cui è stata revocata la residenza a Gerusalemme Est. L'obiettivo strategico israeliano è affermare una realtà geografica e demografica che renda impossibile sfidare la sovranità di Israele su quelle terre.
Quello che accade in questi giorni è l'aggravarsi di un disegno portato avanti dalla ratificata dagli accordi di Oslo del 1993 che hanno permesso a Israele di allargarsi verso altre parti della Palestina storica, confinando i palestinesi nelle zone di Apartheid.
E' in questo contesto di drammaticità e violenza che sentiamo il dovere di far elevare le nostre voci di dissenso e affermare il sacrosanto diritto all'esistenza del popolo palestinese, all'immediata cessazione dei soprusi condotti dal governo israeliano e dal riconoscimento dello Stato della Palestina, alla fine del genocidio del popolo palestinese, all'embargo delle armi e delle attività commerciali ed economiche con Israele e che venga finalmente riconosciuto che quelli del governo israeliano sono a tutti gli effetti crimini contro l'umanità.
Per questo abbiamo deciso di lanciare un presidio per Domenica 16 Maggio alle ore 18 in piazza XX Settembre, nella speranza che tutte e tutti raccolgano questo invito ad esprimere la propria solidarietà al popolo palestinese.