Rete READY, mozione in Regione contro l’uscita di Pisa

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 8 Gennaio 2019

Continua la battaglia lanciata dalla coalizione della sinistra - Diritti in comune contro la decisione della giunta leghista guidata da Michele Conti di far uscire il Comune di Pisa dalla Rete Ready, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Contro questa decisione è stata approvata oggi in Prima Commissione in Consiglio Regionale la mozione di Sì Toscana a Sinistra. A darne comunicazione è Ciccio Auletta consigliere comunale di “Una città in comune” che ribadisce. «Si tratta dell’ennesimo atto di un’amministrazione, i cui tratti caratterizzanti sono l’omofobia, il sessismo e la discriminazione contro ogni diversità. Le istituzioni, al contrario, devono poter garantire diritti e dignità per tutti i cittadini e tutte le cittadine».

È stata la I Commissione del Consiglio Regionale della Toscana ad approvare la Mozione n. 1525 “In merito alle politiche di contrasto alla discriminazione sull’orientamento sessuale e alla decisione del Comune di Pisa di recesso dalla Rete RE.A.DY”. La mozione è stata presentata dai Consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra, e sottoscritta da Alessandra Nardini, Pd, e Serena Spinelli, MDP. Contrari Lega e Forza Italia e riporta quanto segue:

«La Rete RE.A.DY. (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), commenta Paolo Sarti, fondata su un’iniziativa dei Comuni di Torino e Roma, supporta le pubbliche amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali) col fine di creare un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. Nel nostro paese si assiste quotidianamente a gravi fenomeni di discriminazione legati all’orientamento sessuale e il clima sociale creato dal governo Cinque Stelle/Lega rischia di incrementarli. Col nostro testo, la Giunta Regionale Toscana s’impegna a prevedere canali di finanziamento diretto per le associazioni e i soggetti che si occupino di politiche antidiscriminatorie, senza dover passare necessariamente da Giunte Comunali che ostacolino questi necessari avanzamenti di civiltà».

«Una risposta di democrazia, conclude Sarti, civiltà e buon senso alle scelte omofobe di comuni come Pistoia e Pisa, usciti appunto dalla Rete RE.A.DY. Rivendichiamo l’importanza di sensibilizzare i cittadini a una cultura del rispetto di tutte le differenze, per creare città che accolgano chiunque, a prescindere dall’orientamento sessuale, l’identità e l’espressione di genere».

Anche Alessandra Nardini, consigliera Regionale del PD, commenta il voto favorevole della mozione: «"Dopo l'interrogazione che ho presentato alcune settimane fa, ho firmato con convinzione la mozione dei colleghi di SI - Toscana a Sinistra contro la scelta scellerata del Comune di Pisa di uscire da RE.A.DY., la rete contro le discriminazioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere. La mozione è stata approvata oggi dalla prima Commissione Regionale ed è una risposta netta all'iniziativa della Giunta Conti, che strizza l'occhio agli omofobi e decide di non rappresentare più alcune concittadine e alcuni concittadini. La loro politica di esclusione non ci fermerà: nella mozione impegnamo la Regione a fare ancora di più per combattere in ogni modo l'odio,  la discriminazione e gli stereotipi. Se a Conti dà fastidio si metta sugli occhiali un filtro in bianco e nero, perché Pisa continuerà ad essere una città arcobaleno, nonostante lui e la sua subalternità alla becera cultura leghista».

massimo.corsini