Riapri Pisa: risposte inadeguate, fate presto

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 27 Aprile 2020

I consiglieri comunali del Partito Democratico criticano il piano nella forma e nella sostanza:« è un copia e incolla di quello di Lucca. Artigiani esclusi dei provvedimenti per gli affitti»

Il Piano “riapri Pisa” al centro della discussione e le opposizioni contestano anche il modo con cui si è arrivati ad elaborare un piano per superare l’emergenza. «Nel piano “Riapri Pisa” il sindaco Conti annuncia di voler favorire la discussione nelle commissioni consiliari. Sarebbe l’ora dato che finora proprio la terza commissione è stata nei fatti boicottata dalla maggioranza impedendone le riunioni, lo dichiarano i consiglieri del Partito Democratico Olivia Picchi, Antonietta Scognamiglio e Vladimiro Basta, che proseguono: prendiamo atto che il sindaco sembra accogliere molte delle proposte che avevamo presentato, a partire dalla cabina di regia, alle esenzioni tributarie. Ma permane anche una grave inadempienza: nelle casse comunali è avvenuta una importante iniezione di liquidità, ma non è stata completamente utilizzata. Per citare solo alcuni casi: dallo Stato sono stati ricevuti 478.000€ per l’emergenza alimentare e dalla Regione 380.000 per contributo affitti, ma, come ha dichiarato il sindaco, la manovra economica a sostegno delle categorie è rimandata alla fine di maggio. Non solo, si criticano Stato e Regione, ai quali si chiede di fare presto, ma poi proprio le iniziative comunali disattendono il carattere dell’urgenza».

«Inoltre, proseguono i consiglieri, grazie all’oculata gestione finanziaria delle precedenti amministrazioni di centro sinistra, oggi il Comune di Pisa, con 15 milioni di attivo di bilancio, può pensare ad un Piano straordinario a sostegno dell’economia locale. Ebbene, il piano proposto sembra un copia e incolla delle misure decise già da qualche giorno a Lucca. Certamente possiamo compiacerci che si sia preso ad esempio l’operato di un comune governato così efficientemente dal centrosinistra col sindaco Tambellini. Ma ciò denota anche la debolezza della dirigenza della maggioranza che pure avrebbe potuto adeguare meglio gli interventi per una città come Pisa, che non è Lucca, magari ricorrendo al coinvolgimento delle risorse intellettuali e accademiche di cui questa città può andare fiera. Si sarebbero evitate così alcune lacune. Per gli affitti, ad esempio, si parla solo di immobili commerciali, rimangono escluse le attività artigianali (cuore del made in Italy); gli spazi usufruiti dalle associazioni sportive e culturali, e quelli di chi si occupa di pubblico spettacolo (cinema, teatri, locali). Esiste inoltre il grande problema dell'affitto di azienda, largamente diffuso a Pisa, che escluderebbe una platea non trascurabile di soggetti. Non viene affrontato poi il nodo delle convenzioni in essere e non ci sono azioni per l'immissione immediata di liquidità o un piano di agevolazioni».

«Ci preoccupa molto la mancanza di strategie per il futuro. La cosiddetta fase 2 sarà molto complessa, a partire dai problemi che si creano con la mancata riapertura delle scuole. Eppure a Milano si pensa di sfruttare cinema e teatri; in Campania 12 Comuni hanno lanciato il progetto “Ludoteche all'aperto” nei parchi comunali. Si cercano insomma soluzioni che aiutino le famiglie, offrano un supporto educativo ai ragazzi, sostengano i gestori di locali che saranno gli ultimi a riaprire, producano lavoro. Esiste poi il tema del trasporto locale, accompagnato al trasporto sociale, che ha una dotazione insufficiente per garantire il servizio con le regole del distanziamento sociale. E' necessario dunque, concludono i consiglieri Dem, senza perdere tempo, pianificare e ripensare, favorendo la ripresa dell’economia locale e quindi il lavoro e la qualità dei servizi. Se il Sindaco vorrà confrontarsi, noi ci siamo. Pronti a dare il nostro contributo di impegno e di idee per i cittadini e per Pisa».

redazione.cascinanotizie