Rinviato il tavolo tecnico del MEF sul gioco. La situazione attuale in Italia e in Toscana

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 26 Giugno 2023


Foto di Carl Raw su Unsplash

La Legge sul Riordino del Gioco, attesa in Italia da tempo, ha subito ancora uno slittamento, poiché il Tavolo previsto per i giorni scorsi è stato rimandato a seguito della morte di Silvio Berlusconi. La data del nuovo incontro, come ha spiegato la sottosegretaria al Mef con delega all’ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Sandra Savino, non è ancora stata fissata. La convocazione della riunione tra il Ministero delle Finanze e gli operatori del gioco era avvenuta, su iniziativa della stessa Savino, alla fine del maggio scorso, riportando all’attenzione la questione del confronto con i concessionari autorizzati. Il tema è centrale e di grande attualità, perché la Delega al Governo per la Riforma Fiscale include, all’articolo 13, il Riordino del comparto, nel suo complesso, includendo dunque, sia il canale fisico che quello a distanza.

Lo stesso viceministro Mef, Maurizio Leo, è intervenuto sull’annosa questione - riportata alle cronache politiche soprattutto grazie all’impegno del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni - mettendo in rilievo la necessità di far luce su alcuni temi fondamentali. Nel corso dell’audizione parlamentare sulla legge delega fiscale, Leo si è concentrato sugli aspetti della compatibilità del gioco con l’ordine pubblico e con la salute degli utenti, ma anche sulla disciplina del comparto a distanza. Tra gli altri punti di rilievo della Riforma, c’è l’armonizzazione della normativa statale con adeguamento a quella europea e, soprattutto, tenendo conto della situazione regionale. Il caos di leggi in capo alle autonomie delle Regioni può infatti interferire su un’omogeneità nazionale. A livello fiscale, invece, la tassazione del gioco in Italia risulta essere tra le più alte d’Europa: un ulteriore aumento potrebbe rivelarsi difficoltoso da sostenere per gli operatori della filiera, che partecipano ai tavoli in prima linea.

A dire il vero, il gioco in Italia, stando alle stime ufficiali riportate dall’Agenzia di Stampa sul Mercato dei Giochi, Agimeg, sui dati forniti da ADM, sta vivendo un periodo particolarmente florido, cominciato nel 2019 ed esploso durante la pandemia, soprattutto in relazione al canale online, che ha oltrepassato, per spesa, quello retail e dei punti di raccolta fisici. In questo 2023, venendo ai dati aggiornati a marzo, il mercato si situa a +26,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2022. Tradotto in spesa, si parla di 196,8 milioni di euro, divisi tra i maggiori operatori di mercato, ovvero Lottomatica, Sisal e Snai Tech, anche se l’elenco dei vari siti più frequentati include anche nuovi casinò AAMS (ora ADM) come ad esempio Planetwin365, in crescita del 5,8 per cento, e Vincitù, con una quota di mercato del 1,74 per cento, non di molto distante da piattaforme già affermate come William Hill e LeoVegas.

Non si tratta, tuttavia, di un anno fortunato, perché già nel 2022 lo Stato ha incassato dai giochi 10,3 miliardi di euro, mentre la spesa complessiva è stata di 19,6 miliardi di euro, con un raddoppio delle quote provenienti dai concessionari a distanza, balzati da 1,8 a 3,7 miliardi nel giro di pochi anni. Anche se il canale retail di videolottery e apparecchi da intrattenimento ha riaperto le porte nel post Covid, il web si rivela un elemento trainante per il gioco pubblico, che non può non far parte delle priorità dell’agenda politica.

La situazione, in realtà, differisce da Regione a Regione. Per quanto riguarda la Toscana, lo studio “Lost in Toscana” condotto lo scorso anno su un campione di oltre 6 mila individui dai 18 ai 74 anni di età, ha mostrato un quadro più composito, che si inserisce nel tema più ampio della multicanalità. Con questo termine si intende la tendenza a non privilegiare l’uno o l’altro canale, e dunque una affinità sia con il gioco terrestre che con quello a distanza, tra cui si effettua anche lo “switch” con una certa facilità. La percentuale di giocatori nel territorio è del 22, 2 per cento, e di questi il 9 per cento accede esclusivamente ai giochi dai luoghi fisici come rivenditori e sale bingo, mentre il 7,1 per cento preferisce le piattaforme sul web. Il 6,1 per cento, infine, si serve di entrambe le reti di partecipazione al gioco pubblico, anche perché molti operatori autorizzati - da Sisal a Snaitech - sono presenti con la propria offerta sul doppio canale.

Tornando in Toscana, a breve è prevista in Regione un’altra importante ricerca, ovvero la seconda edizione dello studio GAPS, acronimo di Gambling Adult Population Survey, che vedrà tra i comuni interessati alla compilazione del questionario di indagine anche Calcinaia. L'esito della ricerca è previsto da settembre in poi, visto che per tutta l’estate i cittadini sorteggiati avranno tempo di rispondere alle domande…  anche qui scegliendo tra la compilazione manuale e quella telematica.

redazione.cascinanotizie