Rollo, il vicesindaco in perenne campagna elettorale
Ad accusare Dario Rollo, attuale vicesindaco, di guardare al passato per nascondere il nulla amministrativo del presente è il Partito Democratico
«L'assessore Dario Rollo dovrebbe iniziare parlare di quel che l'amministrazione fa per il territorio e lasciar perdere la propaganda. L'assessore continua a fare interventi sul passato, per distogliere l'attenzione dal nulla che questa amministrazione sta producendo, lo afferma il Partito Democratico, che prosegue: ci sarebbe da chiedersi quali siano i piani di investimento varati dall’amministrazione in questo periodo. Quali servizi è riuscita ad offrire in più ai cittadini cascinesi? Quanto era opportuno dare un incarico da capogabinetto con un importo così elevato? Quante strade sono state rifatte? Quante scuole sono state costruite? Quanti investimenti sono stati destinati ad opere per prevenire il dissesto idrogeologico»?
«Sono tre anni che gli amministratori leghisti stanno gestendo la cosa pubblica e che sarebbe anche l’ora di smetterla di considerarsi sempre in campagna elettorale e per poter diventare credibili di fronte ai cittadini cascinesi, continuano i Dem. Come vicesindaco e assessore al bilancio dovrebbe rispettare la realtà dei fatti, senza interpretazioni. Se crede veramente alle sue osservazioni sui bilanci passati, forse non è adeguato all'incarico assunto. Per onestà intellettuale dovrebbe evidenziare come la magistratura contabile non abbia evidenziato alcun indebitamento strutturale e nei documenti contabili adottati dall'amministrazione di Cascina fino a metà del 2016 si osserva il pieno rispetto degli obblighi di legge.
«L'assessore dovrebbe quindi "dirla tutta" e spiegare che, nell'ambito della contabilità pubblica, il tema dei mancati accantonamenti è collegato all’attuazione della cosiddetta armonizzazione contabile, avviata nel lontano 2009 e concretizzatasi nel 2015, precisano dal Partito Democratico. Processo che ha portato all'introduzione di regole precise per l’imputazione degli accertamenti e degli impegni contabili nei bilanci. Un lungo periodo di passaggio caratterizzato da un'incertezza sull’interpretazione delle norme, in cui tutte le amministrazioni ebbero difficoltà nel calcolo degli accantonamenti».
«L'assessore, conclude il PD cascinese, dovrebbe quindi "dirla tutta" e spiegare che i nuovi rilievi si riferiscono a quote minime degli esercizi in analisi: in un bilancio che vanta cifre vicine ai 40milioni di euro i rilievi riguardano cifre attorno ai 100mila euro. Cifre non imputabili a imperizia dell’amministrazione, ma a interpretazioni su aspetti tecnici della gestione. Un quadro presentato dalla stessa Corte nella sentenza. La Corte la "dice tutta", a differenza dell'amministrazione leghista che non si assume responsabilità e scarica le colpe sugli altri».