RSA Remaggi, i sindacati denunciano una situazione esplosiva
La pandemia all'interno della struttura non è gestibile con il personale attualmente a disposizione
Grido di allarme dei sindacati sulla situazione sanitaria all’interno della RSA Remaggi nel comune di Cascina. «Servono interventi immediati e robusti, per riportare sotto controllo la situazione della pandemia esplosa, all’interno della struttura, affermano all’unisono FP CGIL, CISL FP e UGL Pisa. Imperativo, immettere infermieri, operatori socio sanitari, organizzare percorsi formativi, e soprattutto inserire un coordinatore sanitario. Bisogna procedere alla ridefinizione del documento della valutazione dei rischi, intensificazione delle pulizie e dei processi di sanificazione».
«Serve l’urgente l’inserimento dell’infermiere nel turno di notte, proseguono i sindacati, in quanto ad oggi ad esempio l’eventuale necessità del supporto dell’ossigeno ad un paziente, può essere effettuata solo chiamando la guardia medica o il 118. Ad oggi appaiono apprezzabili, ma del tutto insufficienti le misure che attualmente ha previsto la commissione ASL, che in questi giorni ha visitato la RSA. È inaccettabile, solo pensare che i reparti Covid, possano continuare ad essere gestiti con lo stesso numero di operatori, con cui si gestisce una RSA, in condizioni di normalità No Covid . Ad oggi, un infermiere in quella RSA, lavora con 40 ospiti covid, distribuiti su due piani della struttura. Rivendichiamo interventi concreti ed adeguati in grado di impedire l’ulteriore diffondersi del virus e non esortazioni a mantenere la calma. Lavorare anche 12 ore al giorno, l’impossibilità a volte durante il turno di non potersi neanche permettere di fare i bisogni fisiologici o di fare una pausa, non possono essere la ricetta per gestire la pandemia».
«I lavoratori non possono essere lasciati soli, hanno necessità di risposte e del giusto supporto. La professionalità ed il senso di responsabilità che quotidianamente mettono nel lavoro, non può e non deve essere l’unica condizione, con cui si affrontano le intense giornate di lavoro. L’improvvisazione e l’ansia, non devono prevalere, sull’assoluta necessità di esigere adeguati supporti di competenze in grado di consentire un’organizzazione ed una gestione efficace del servizio».
«Facciamo appello alle Istituzioni locali, regionali e all’ASL, concludono FP CGIL, CISL FP e UGL Pisa, affinché con immediatezza e determinazione si coordinino, per rispondere in modo appropriato alle richieste avanzate dal personale oramai ridotto allo stremo e per dare un servizio adeguato agli ospiti. Nel caso in cui a stretto giro, non ci siano risposte sufficienti, le organizzazioni sindacali, si riservano di proclamare lo stato di agitazione del personale».