Sanità territoriale e ospedale: visita istituzionale al “Felice Lotti” di Pontedera
L’assessora regionale Monni e i vertici toscani della sanità al presidio ospedaliero. Al centro il ruolo delle Case della Comunità e gli investimenti sul sistema pubblico
La visita all’ospedale “Felice Lotti” di Pontedera ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato della sanità pubblica toscana e sui principali interventi in corso, a partire dal rafforzamento della rete territoriale finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il presidio pontederese, considerato tra le strutture di riferimento a livello regionale, è stato al centro di un sopralluogo istituzionale che ha coinvolto l’assessora regionale alla Salute Monia Monni, il sindaco di Pontedera Matteo Franconi, la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Letizia Casani e il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
Nel corso della visita, Monni ha richiamato l’impegno della Regione sul fronte delle Case della Comunità, sottolineando come in Toscana siano in fase di realizzazione le prime 60 strutture finanziate dal PNRR. "Dovranno essere aperte entro il 31 marzo 2026 – ha spiegato – con l’obiettivo di rispettare pienamente i target del Piano". L’assessora ha precisato che, almeno nella fase iniziale, i nuovi presìdi territoriali potranno collocarsi nella fascia più bassa degli standard previsti dagli indicatori PNRR, senza garantire subito l’intero ventaglio di servizi a regime.
Le Case della Comunità rappresentano il fulcro della nuova organizzazione della sanità territoriale regionale. Evoluzione delle precedenti Case della Salute, sono strutture fisiche pensate per integrare medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri di comunità e servizi sociali, con l’obiettivo di offrire un’assistenza sanitaria e sociosanitaria coordinata e continuativa, riducendo al contempo la pressione sugli ospedali.
All’interno di questo quadro, l’ospedale “Felice Lotti” viene indicato come esempio di presidio capace di coniugare qualità delle cure e radicamento nel territorio. Durante il sopralluogo sono stati illustrati i principali reparti e gli interventi in corso, tra cui la realizzazione del nuovo reparto di dialisi, la cui attivazione è prevista a breve.
Antonio Mazzeo ha evidenziato come i risultati raggiunti dal presidio pontederese siano il frutto di una programmazione di lungo periodo, basata su investimenti strutturali, attenzione al personale sanitario e prossimità dei servizi ai cittadini. È stata inoltre ribadita la necessità di proseguire con ulteriori risorse, sia sul piano tecnologico sia su quello delle dotazioni organiche, per mantenere standard di qualità riconosciuti anche a livello nazionale.
Ha scritto l'Azienda Usl Toscana nord ovest.
– L’assessora regionale al diritto alla salute Monia Monni, accompagnata dal sindaco di Pontedera Matteo Franconi e dalla direttrice generale dell’ASL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani, ha incontrato il personale sanitario dell’ospedale Lotti per complimentarsi dei risultati raggiunti dalla struttura, certificati dal Piano Nazionale Esiti (PNE) di Agenas, che colloca il presidio pontederese al settimo posto a livello nazionale.
“Ringrazio il sindaco e la direttrice generale per l’invito – ha dichiarato Monia Monni – e soprattutto tutte le operatrici e gli operatori dell’ospedale Lotti per l’ottimo lavoro che quotidianamente portano avanti con professionalità e dedizione. I dati del PNE di Agenas certificano il prestigio e la qualità di questa struttura e confermano quanto la sanità pubblica sia da difendere e da finanziare”.
“La Toscana – ha proseguito l’assessora – è la regione più ‘pubblica’ d’Italia ed è mia intenzione mantenere questo primato, battendomi per ottenere maggiori risorse per rafforzare il sistema sanitario, soprattutto in un momento storico in cui crescono le fragilità e aumentano le difficoltà per cittadine e cittadini. Sono qui anche per avviare un confronto diretto con le professioniste e i professionisti della sanità, ascoltare le criticità e costruire soluzioni condivise. Il 2026 sarà un anno chiave: i risultati della riforma sanitaria diventeranno tangibili e l’ospedale sarà sempre più un nodo fondamentale della rete, integrato con le strutture territoriali”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Matteo Franconi. “Sono molto contento sia per i risultati raggiunti dall’ospedale della città che amministro, sia per la visita dell’assessora Monia Monni, che ha voluto incontrare direttamente il personale del Lotti. Il nostro ospedale è una realtà vitale e ricca di eccellenze, come dimostrano i numeri di attività, costantemente in crescita”.
Il presidio ospedaliero di Pontedera dispone di 279 posti letto e registra ogni anno oltre 10 mila ricoveri, circa 50 mila accessi al pronto soccorso, quasi 700 parti e 127 interventi di chirurgia tiroidea. È inoltre centro di riferimento per la gestione del paziente affetto da Morbo di Parkinson, con oltre mille pazienti in follow up, ed è risultato tra i migliori a livello nazionale per la gestione precoce dei traumi, con il 98,1% delle fratture di femore trattate entro 48 ore, in linea con le linee guida. Anche l’area materno-infantile rappresenta una realtà storica e di eccellenza, vincitrice del prestigioso premio Nottola-Luzi per la riduzione del dolore e dell’ansia nei piccoli pazienti.
“In questi ultimi anni – ha affermato la direttrice generale Maria Letizia Casani – la crescita dell’ospedale Lotti è diventata una realtà concreta, raggiungendo livelli di eccellenza riconosciuti a livello nazionale. Il settimo posto nel PNE di Agenas rappresenta un traguardo significativo, frutto del lavoro quotidiano delle operatrici e degli operatori, della loro professionalità e della costante dedizione”.
Anche dal punto di vista strutturale il Lotti è interessato da importanti interventi di rinnovamento: è stata recentemente inaugurata la nuova dialisi; è in costruzione il nuovo padiglione F, con un investimento complessivo di oltre 17 milioni di euro; a breve partiranno inoltre i lavori di manutenzione straordinaria del blocco parto, per un importo di circa 1,5 milioni di euro.
Le innovazioni riguardano anche il territorio della Valdera, con la realizzazione o l’ampliamento di quattro Case della Comunità (Pontedera, Bientina, Ponsacco e Terricciola), per un investimento complessivo superiore ai 12 milioni di euro. A regime, il territorio potrà contare su ospedali di comunità, cure intermedie, sei Case della Comunità e due Centrali Operative Territoriali (COT).


