Sardu sacrificato sull’altare del profitto

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 25 Settembre 2023

Le dimissioni, non volontarie, di Giuseppe Sardu da presidente di Acque SpA, sono da annoverare nell’ennesimo scontro all’interno del PD in vista della nascita della famosa Multiutility?

La grande società che dovrebbe raccogliere le aziende pubbliche di servizi idrici e dei rifiuti. Nata nel gennaio 2023 attraverso la fusione di Alia servizi ambientali che si occupa della gestione del ciclo integrato dei rifiuti nell’area metropolitana di Pistoia-Prato-Firenze (che ha incorporato Acqua Toscana SpA), Consiag (con servizi operanti nell’area di Prato) e Publiservizi che si occupa di servizi gas, acqua e rifiuti in 30 comuni delle provincie di Firenze, Pistoia, Siena e alcuni di Pisa.

Una Multiutility che vorrebbe essere quotata in borsa con l’ingresso di capitali privati e qui nasce lo scontro.
Uno scontro anche all’interno dello stesso partito democratico, con equilibri interni legati alle quote azionarie possedute dai vari Comuni, ma qui si entra in un ginepraio di veti incrociati difficili da spiegare. Basta solo dire che un gruppo di Sindaci della Valdera ha sposato le tesi dell’area empolese (che possiede una quota azionaria di Acque) ora in mano al duo Prato-Firenze attraverso Alia, mettendo in “minoranza” Cascina,  per altro è il socio più importante di Cerbaie (una delle società facenti parte di Acque), calando dall’alto il nome dell’ex sindaco di Pontedera Millozzi che dovrebbe essere nominato nuovo presidente di Acque SpA nella prossima assemblea di nomina del CDA che si terrà il 29 settembre.

Recentemente il segretario regionale del PD, Fossi, ha chiesto una sospensione, dichiarandosi contrario ad una Multiutility quotata in borsa. Ma nel Partito Democratico pare non siano tutti concordi e buona parte preme per il definitivo varo di questa grande holding di servizi alla collettività. 

Ma manca un tassello, Acque SpA che aveva iniziato un percorso di ripubblicizzazione della società, vale a dire estromettere il socio privato e far tornare l’”acqua bene comune” non assoggettata al profitto fine a se stesso.
Anche i Sindacati, attraverso la RSU dell’azienda chiedevano un ritorno totale al pubblico di Acque nell’ottica di un servizio che non dovrebbe essere oggetto di speculazioni finanziarie.

Giuseppe Sardu è espressione di questa volontà, un ostacolo che una parte del PD non gradisce, tanto che buona parte dei soggetti pubblici facenti parte della compagine azionaria di Acque (sindaci di molti comuni) hanno fatto in modo che il presidente si dimettesse. Pare che la segreteria provinciale del PD Pisa e quella del PD Empolese siano stati gli artefici di questa manovra, in attesa della nomina del nuovo presidente, non tenendo conto però di un Comune importante, tra i maggiori azionisti di Acque che è Cascina.
C’è chi paventa la possibilità dell’utilizzo degli utili dei servizi idrici per ripianare i debiti dei servizi generati dal sistema dei rifiuti, a discapito degli investimenti sull’ammodernamento della rete idrica e fognaria del territorio.
IL PD pisano è ostaggio dei fiorentini e i rappresentanti pisani del partito in Consiglio Regionale hanno un peso o Giani/Nardella/Biffoni sono i padroni della casa? 
 

luca.doni