Scoperta a Pisa una bisca clandestina

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 7 Febbraio 2025

Ventisei persone sorprese a giocare a poker

Un'associazione sportiva situata nel quartiere Ospedaletto si è rivelata una vera e propria bisca clandestina. I finanzieri del Comando Provinciale di Pisa, grazie a un'attenta attività di monitoraggio delle piattaforme social, hanno scoperto che all'interno dei locali si organizzavano tornei di poker illegali, in particolare nella variante americana Texas Hold’em.

Gli eventi venivano pubblicizzati attraverso locandine condivise sul web, che annunciavano tornei a cadenza periodica. Le regole applicate durante le partite prevedevano la possibilità per i giocatori di rientrare in gara dopo aver esaurito le fiches iniziali, previo ulteriore pagamento. Questa modalità, vietata dalla legge, accentua il carattere aleatorio del gioco e ne determina il fine di lucro, configurando così il reato di gioco d’azzardo.

Durante l'operazione, i militari del Gruppo di Pisa hanno fatto irruzione nei locali, sorprendendo 26 persone di età compresa tra i 20 e i 72 anni intente a giocare a poker senza alcuna autorizzazione. Tra i presenti vi erano anche soggetti con precedenti penali o di polizia. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di 900 euro in contanti, ritenuti provento delle puntate, e di numerose fiches utilizzate in sostituzione del denaro.

L'immobile, composto da cinque stanze appositamente allestite per il gioco, è stato sottoposto a sequestro con l'apposizione dei sigilli. Gli organizzatori e i croupier sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pisa per esercizio di giochi d’azzardo.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagine preliminare e, come previsto dal principio di presunzione di innocenza, la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva di condanna.

L'operazione testimonia l’impegno costante delle Fiamme Gialle pisane nella lotta contro il gioco d'azzardo illegale, fenomeno che non solo provoca danni economici a chi lo pratica e alle famiglie, ma può anche generare situazioni di rischio per l’ordine pubblico.

 

 

massimo.corsini