Scuola Cozzi, il Comitato dei genitori: "Il Tar ci ha dato ragione"

Cronaca
Crespina - Lorenzana
Martedì, 12 Aprile 2022

Sentenza che non cambia di una virgola il presente e il futuro della scuola secondaria di Crespina e che allo stesso tempo condanna il Comune al pagamento delle spese

La storia della scuola secondaria Cozzi di Crespina è arrivata a conclusione.

Dopo oltre sei mesi dal primo pronunciamento, il Tar della Toscana, con la sentenza n. 50/2022 pubblicata il 19 gennaio 2022 ha chiuso la contesa tra Comune di Crespina Lorenzana e i genitori del Comitato Scuola Senza Confine.

Un pronunciamanto, quello del Tar, che non cambia di una virgola il presente e il futuro della scuola secondaria Cozzi e che allo stesso tempo, condanna il Comune alla "refusione delle spese di lite che liquida in Euro 3.000 oltre IVA".

Una senteza, come spiega un lungo comunicato del Comitato dei genitori che si era speso contro l'esclusione di 16 bambini non residenti nel comune di Crespina Lorenzana dal percorso formativo "Senza zaino" (percorso che proprio la scuola Cozzi promuove da tempo e motivo per cui molte famiglie anche residenti in altri Comuni avevano deciso di iscrivere i propri figli in quell'istituto), che per il Comitato dovrebbe essere una vittoria, ma che una vittoria non è.

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Scrive il Comitato

IL TAR CI HA DATO RAGIONE: ABBIAMO VINTO! ANCHE NO.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha messo un punto alla vicenda che ha interessato la Scuola Secondaria di Primo Grado di Crespina, da cui un gruppo di bambini non residenti era stato escluso, e per la quale il Comitato SCUOLA SENZA CONFINI ha portato avanti fin da Gennaio 2021 una mobilitazione su più fronti.

Il TAR ha riconosciuto che il Comune di Crespina Lorenzana, approvando il piano di utilizzo della scuola E. Cozzi senza l’intesa con l’Istituto scolastico, ha agito in modo illegittimo.

Quando a Gennaio ‘21, a iscrizioni concluse, il Sindaco Thomas D’Addona ha modificato il Piano di utilizzo della nuovissima scuola, realizzata con finanziamento pubblico, a noi genitori è parsa subito un’azione contro la legge.

Con una semplice ricerca in rete si trova il D.lgs 112/1998 che prevede che le modifiche all’utilizzo degli spazi scolastici debbano avvenire in accordo tra Istituto e Comune. Nel nostro caso non solo l’istituto non è stato coinvolto ma si è espresso in totale disaccordo.

Oltre a quanto prevede la legge, la prassi vuole che i Comuni, in quanto proprietari e responsabili degli edifici, consegnino gli immobili arredati e corredati di certificazioni di impianti e capienza e che la Scuola decida in autonomia l’organizzazione della didattica nonché
l’utilizzo di spazi e arredi ad essa funzionali.

Il Comune di Crespina Lorenzana ha presentato i documenti di collaudo degli impianti mesi dopo l’avvio ufficiale della didattica in presenza e ha addotto, come giustificazione per non accogliere i bambini fuori comune, il limite di portata dell’impianto fognario per 150 presenze giornaliere (studenti, docenti e personale ATA) invece che per 250 come da progetto esecutivo della scuola.

Questo particolare tecnico, facilmente risolvibile, è stato usato per indurre il Provveditore di Pisa a non concedere la 3° sezione per la Scuola Media di Crespina. Con la terza sezione ci sarebbero potute essere 3 classi da 15/18 alunni, contro le attuali 2 con 24 ragazzi ciascuna.

Quando a Febbraio ‘21 la Giunta del Comune di Crespina Lorenzana ha cominciato a produrre documenti che promuovevano la scuola per soli residenti ci è parso subito ingiusto: la scuola è pubblica e aperta a tutti, nessuno escluso!

Pensavamo bastasse evidenziare questi elementi per trovare miti accordi e risolvere l’incresciosa vicenda: invece no! Abbiamo dovuto intraprendere un lungo percorso di mobilitazione che ha sottratto tempo, energie e soldi alle nostre vite.

Abbiamo interpellato amministratori e politici e tutti ci hanno dato ragione aggiungendo però che non potevano fare nulla andando così a rivelare la loro sostanziale inutilità istituzionale rispetto alla difesa dei diritti, alla legalità e alla salvaguardia della cosa pubblica.

Non ci siamo fatti sopraffare dalla frustrazione e, forti del gruppo che siamo e delle evidenti ragioni, abbiamo proseguito presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale nella speranza che tutelasse i nostri figli e i principi fondamentali della Democrazia come
libertà e uguaglianza.

A Luglio ‘21 il TAR ha considerato valido il nostro ricorso respingendo tutte le 26 istanze difensive presentate dal Comune ma ... non ha dato una sospensiva ritenendo di poter valutare e decidere in seguito affermando di poter offrire adeguata tutela ai genitori e ai bambini
fissando un’altra udienza.

Finalmente con la sentenza n. 50/2022 pubblicata il 19 gennaio ‘22 Il TAR ha riconosciuto che il Comune di Crespina Lorenzana ha agito in modo illegittimo e per questo lo condanna al pagamento delle spese da versare ai genitori.

L’uso che il Comune di Crespina Lorenzana ha fatto di quel piano di utilizzo per escludere un certo numero di bambini è contro la legge, è scorretto, è ingiusto.

Abbiamo vinto!? Alla fine no!

Nonostante la sentenza del TAR dica che quello che è stato fatto non sia giusto dice anche che oramai è stato fatto e “ha prodotto effetti irreversibili” contraddicendo quello che aveva stabilito a Luglio ‘21 ovvero che c’era tempo per decidere.

Il motivo tecnico di questa non-vittoria è che nel frattempo “il comune ha proceduto all’approvazione di un nuovo piano di utilizzo per l’anno scolastico 22/23 acquisendo questa volta l’intesa del Responsabile della struttura scolastica”. La Dirigente Scolastica infatti, nel bel mezzo del procedimento di ricorso, ha sottoscritto degli appunti scritti a mano su un foglio volante, a cui poi sono stati apposti dei timbri per nobilitarlo a documento ufficiale, nel quale ha approvato ciò che non aveva approvato in precedenza.

Nel frattempo la scuola rimane aperta con un impianto fognario inadeguato per supportare la reale presenza giornaliera di 168/170 persone. Sembra che Comune, Dirigente e Provveditore usino due pesi e due misure: se questo motivo è stato valido per escludere 16 bambini, perché ora questa non conformità non rappresenta un problema?

Un altro particolare di questa non-vittoria è che il TAR si è di fatto sostituito al Provveditore sentenziando che non è “ipotizzabile che a quasi metà dell’anno scolastico trascorso possa essere rimodulato il numero delle classi e riaperte le iscrizioni”.

Questa nostra vicenda, simile a molte che succedono a chiunque, ci racconta di istituzioni che avrebbero potuto contrastare un abuso ma hanno chinato la testa e, non solo non hanno agito, ma hanno adottato decisioni che hanno peggiorato la situazione.

Nella vita vera, quella fuori dai tribunali, avevamo capito d’aver “perso” quando a Luglio ‘21 il TAR non ha tutelato i bambini: avrebbe potuto leggere meglio le carte e decidere per una sospensiva che avrebbe permesso ai bimbi di continuare a frequentare la loro scuola assieme
alla comunità di cui facevano parte da anni o che avrebbe indotto le istituzioni ad assumere decisioni differenti.

Mai abbiamo pensato di stravolgere classi e bambini nel bel mezzo del loro percorso scolastico: questa storia doveva risolversi sul nascere: era tutto così evidente!

Abbiamo iscritto i bimbi in altre scuole e chi più e chi meno si è adattato ai nuovi metodi di insegnamento; alcuni amici si vedono meno di frequente e nuovi si sono aggiunti.

Le bambine e i bambini hanno capito che i loro genitori e parte della loro comunità sono disposti a lottare per difenderli ed hanno capito anche che vivono in un paese con istituzioni fragili e prepotenti, impermeabili alla vita vera e ai bisogni della popolazione.

Hanno capito che la giustizia non sempre trova riconoscimento nelle aule dei tribunali e che essere gruppo, far parte di una comunità, da forza, calore e determinazione.

Più di un avvocato ci ha consigliato di impugnare questa sentenza e di proseguire anche con un procedimento civile ma non ci è mai interessato vincere per vincere. Lasciamo dunque gli amministratori al loro lavoro nella speranza che si dedichino alla loro vera missione che nulla ha a che vedere con una battaglia contro dei bimbi.

Lasciamo altresì la nostra esperienza ai residenti del Comune di Crespina Lorenzana in modo che la possano soppesare e utilizzare la prossima volta che andranno a votare.

Comitato Scuola Senza Confini

Aprile 2022

 

ALCUNI NOMI

  • Giunta Comunale di Crespina Lorenzana nelle persone di:

Thomas D’Addona Sindaco
Gianluca Catarzi Vicesindaco
Francesca Bernardini Consigliera con delega alla scuola
David Bacci Assessore
Simona Sopranzi Assessora

Hanno agito illegittimamente per escludere dei bimbi non residenti dalla Scuola Statale Ersilio Cozzi di Crespina.

  • Dirigente Istituto Mariti di Fauglia

Laura Valenza

Non ha protetto nè difeso la comunità scolastica lasciando che un altro organo interferisse con l’autonomia scolastica e ha sottoscritto un foglietto, poi diventato documento ufficiale e dirimente, nel mezzo di un ricorso amministrativo.

  • Consiglio di Istituto I.C. Mariti Fauglia

Non ha preso posizione

  • Provveditore provinciale Pisa

Fabio Pagliazzi

Non ha concesso la terza sezione in virtù di documentazione parziale dell’impianto fognario.

Non ha voluto entrare nel merito preferendo lavarsene le mani e lasciando che fosse il TAR a decidere al posto suo.

  • Tribunale Amministrativo Regionale nelle persone di

Roberto Pupilella Presidente
Raffaello Gisondi Estensore

Hanno prima posticipato la decisione e poi sentenziato, sostituendosi al provveditore, che non c’era più tempo per rimodulare le classi.RINGRAZIAMO

  • Tutti coloro che a vario titolo ci hanno sostenuto
  • I COBAS per il loro concreto sostegno economico senza nulla pretendere in cambio
  • Le famiglie che hanno scritto e sottoscritto la lettera inviata al Provveditore
  • L’Associazione Fuori dal Guscio e quei docenti che hanno scritto e sottoscritto la lettera inviata al Provveditor e alla Regione e invitato la comunità educante ad una riflessione in tutela dei principi fondanti la didattica Senza Zaino
  • I sindacati per i loro comunicati
  • I politici locali che si sono esposti anche contro il loro gruppo politico
  • I giornalisti e le rispettive testate che ci hanno dato voce
  • Adriano Sofri che ha trovato il tempo di esprimersi su questa vicenda

 

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carlo.palotti