Scuola in agitazione, gli studenti incontrano l’onorevole Fedeli

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 26 Gennaio 2019

Si avvia alla conclusione una lunga settimana di agitazione nelle scuole pisane, dove tutto si è svolto senza incidenti

Si avvia alla conclusione quella che per le scuole pisane è stata una settimana molto calda, a dispetto del meteo, sul fronte delle occupazioni e della rivendicazione di sacrosanti diritti come quello di usufruire di spazi idonei per svolgere le lezioni.

Ad oggi quasi tutte le scuole superiori di Pisa sono occupate: merita una considerazione a parte il Liceo Artistico Russoli che, giova ricordare, aveva anticipato tutti prima di Natale. La scuola di via San Frediano è stata “liberata” due giorni fa e all’interno della stessa il dibattito sull’occupazione è stato molto serrato, con la maggior parte degli studenti che hanno subito la forzatura di pochi, ma resta il fatto che tutto si è svolto senza incidenti e l’unico vetro andato in frantumi è stato sostituito dagli studenti stessi.

Intanto una rappresentanza degli studenti è riuscita ad incontrare la parlamentare ed ex ministra dell’istruzione Valeria Fedeli. L’occasione è stata una iniziativa alle Officine Garibaldi e l’onorevole Fedeli si è mostrata molto disponibile con gli studenti, ha affermato di sostenere le loro rivendicazioni ribadendo, a proposito della situazione delle strutture del liceo Buonarroti, Santoni e Russoli, "i fondi sono stati stanziati nella scorsa legislazione anche se l’attuale governo ne sta usufruendo per finanziare le proprie promesse elettorali".

Infine pubblichiamo il documento del Liceo Classico Galilei nel quale si chiariscono in modo approfondito i motivi della protesta ed il modo democratico con il quale si è giunti all’occupazione.

Il lato buono degli studenti troppo spesso additati come il male per colpa di pochi facinorosi, “Alberghiero Matteotti docet”

In sede di Assemblea d’Istituto, in data 22 gennaio 2019 dalle ore 9.00, gli studenti del Liceo Classico hanno votato per decidere se proseguire l’occupazione della propria struttura scolastica, iniziata un’ora prima dell’assemblea. L’esito della votazione democratica, tenutasi con 210 studenti presenti, su un totale di 405 iscritti al liceo, è stato di 198 favorevoli e 12 contrari. Questi ultimi, liberamente e sotto esplicito incoraggiamento di tutti i presenti hanno espresso le loro perplessità riguardo modalità e obiettivi comuni, ribadendo, nonostante questo, il loro interesse per gli eventuali sviluppi positivi di questa mobilitazione. Molti infatti, tra contrari e non presenti all’assemblea, hanno successivamente deciso di partecipare e hanno poi apprezzato il movimento che gli studenti hanno creato dentro la scuola.

Abbiamo deciso di prendere questa posizione a seguito di anni in cui le esigenze del corpo studentesco pisano sono state ignorate. Con la nostra mobilitazione e con questo comunicato abbiamo intenzione di ribadire i disagi presenti nella nostra scuola e nel territorio e rivendicare la cruciale necessità di riparare ai danni che si sono accumulati nel tempo e che feriscono gravemente un sistema scolastico che, se funzionasse diversamente, potrebbe portare giovamento alla struttura sociale della città e della provincia. È inoltre necessario un impegno importante nella creazione di nuovi spazi per i giovani cittadini di Pisa e dintorni, perché possano così costruire una rete sociale solida e aggregata. 

Siamo perfettamente consapevoli che la nostra struttura non presenti problemi di edilizia, riteniamo però inaccettabile vivere in una torre d’avorio in un contesto di profondo disagio generale, in quanto noi studenti pisani ci sentiamo un corpo unito e indivisibile, perché abbiamo delle esigenze educative e delle speranze comuni per il futuro, e condividiamo la stessa necessità di formarci nel modo più completo e stabile possibile. La Scuola è una e ogni sua articolazione deve essere sicura e agire nel rispetto della dignità degli studenti e della cultura. Le scuole Buonarroti, Santoni e Russoli di Cascina hanno gravi problemi strutturali che rendono spesso inagibili le aule e i corridoi e hanno reso ormai un’abitudine il timore e il pericolo di venire feriti dagli edifici pericolanti. Al liceo artistico e agli istituti tecnici di Pisa mancano invece materiali e laboratori per le materie di indirizzo. 

Per quanto riguarda la nostra scuola ci teniamo a sottolineare invece problemi di tipo didattico e di dialogo: una gran parte del nostro corpo docenti è inefficace nel provvedere a un’educazione completa e consapevole, per via dei metodi di insegnamento autoritari e poco moderni. I decreti di questo governo sulla sicurezza e i bilanci degli ultimi decenni dimostrano una mancanza di comprensione dell’importanza dell’istruzione italiana e delle sue caratteristiche, che con gli aiuti necessari può essere elevata ad uno strumento di aggregazione e divulgazione capillare e collettiva. 

La gestione da parte del nuovo governo della maturità 2019 delinea da parte dei commissari disinteresse e noncuranza dei programmi svolti e dei metodi di insegnamento utilizzati. La traduzione contestualizzata con domande di letteratura non corrisponde alle prove svolte durante l’arco dei cinque anni; siamo stati inoltre costretti ad eseguire duecento ore di alternanza scuola-lavoro, che si sono poi rivelate, otto mesi prima dell’esame, non essere prerequisito per l’ammissione, non ci vogliamo poi esprimere sul metodo delle tre buste con cui verrà svolto l’esame orale.

È chiaro che la situazione corrente di disagio generale non solo non garantisce un corretto svolgimento delle lezioni, ma ferisce gravemente l’integrità del sistema scolastico, in quanto la scuola non è soltanto un posto dove stare seduti e immagazzinare nozioni ma un ambiente ampio e organico, che comprende tutti i fenomeni sociali che vi ruotano attorno. Gli studenti a scuola si riuniscono, studiano, partecipano a attività di orientamento liceale e universitario, corsi di recupero e di formazione fuori dall’orario curriculare (ne sono un esempio i corsi di fotografia, scrittura creativa, regia e cinematografia al liceo Buonarroti, e corsi di lingue europee e asiatiche, corsi di teatro, ripetizioni gratuite di fisica, matematica, chimica, latino e greco   al liceo Dini e all’Istituto Pacinotti-Galilei). Tutte queste attività sono ormai parte integrante del sistema scuola, e lo rendono più grande, più integrativo, e ne ampliano le potenzialità in quanto mezzo di educazione e divulgazione culturale completo e complesso; ma spesso sono ostacolate dalla mancanza di organizzazione, di spazi e di fondi per tenere aperte le scuole di pomeriggio. Riteniamo sia un oltraggio alla struttura sociale di oggi e del futuro rinunciare a valorizzare aspetti positivi nati spontaneamente e non provvedere a spazi e tempi che siano sempre a disposizione degli studenti. Senza questi la città non appartiene ai giovani cittadini, che non possono costruirsi un ambiente sociale proprio. 

Di fronte a questi esempi generali e già conosciuti richiediamo al Comune e alla Provincia un censimento ufficiale di tutte le esigenze delle scuole pisane: fra queste sono compresi sia gli interventi immediati di ristrutturazione, sia gli investimenti periodici sufficienti per tutte le esigenze quotidiane, fra cui i materiali artistici e industriali; l’organizzazione di nuovi spazi per i giovani cittadini (giardini, aree studio, ecc.) e i fondi per tenere le scuole aperte di pomeriggio nei giorni feriali. 

Ci teniamo quindi a evidenziare ai membri del Comune e della Provincia che un’amministrazione che non provvede ai diritti degli studenti è un’amministrazione fallimentare e profondamente in opposizione con i principi dello Stato. 

Siamo consapevoli che l’occupazione sia un atto estremo, ma ne rivendichiamo completamente la validità comunicativa e simbolica, specialmente in vista della passata mancanza di collaborazione o di interesse da parte delle istituzioni, che ormai è percepita da molti come un carattere storico della nostra città. Mobilitazioni di questo tipo sono spesso scoraggiate, ma la nostra ci ha permesso di favorire una partecipazione mai vista prima: la sfiducia nelle istituzioni e la disillusione nel futuro hanno provocato in passato una rassegnazione a cui non vogliamo più essere sottomessi. Grazie anche al movimento di occupazione pisana che si è sollevato in questi giorni ci siamo resi conto delle nostre potenzialità, poiché siamo stati in grado di creare giornate di discussione aperta e confronti costruttivi, con la collaborazione di esterni (La Casa della Donna, Green Peace, universitari e altri) che hanno dimostrato di credere nel nostro valore come parte integrante della società; essere ignorati o dimenticati dai docenti e dalle istituzioni non è più accettabile. 

Una scuola come la nostra che insegna ai propri studenti il sentimento attraverso la letteratura moderna o antica che sia, non può astenersi dal protestare di fronte a provvedimenti e affermazioni intolleranti e retrogradedell’attuale governo e amministrazione locale.

 

massimo.corsini