Sei nomi per la panchina nerazzurra, ecco chi sono
Si stringe il cerchio attorno alla scelta del nuovo allenatore dei nerazzurri. Fra poco meno di tre settimane la squadra partirà per il ritiro di Storo, i tempi si accorciano e la decisione della società dovrà giocoforza arrivare nei primi giorni della settimana entrante. Roberto Gemmi, direttore sportivo al timone dell’area tecnica da un paio di settimane rassicura tutti, le idee sono chiare ed il profilo giusto per i nerazzurri è stampato nella sua testa, occorre solo che ogni tassello vada al suo posto.
Nulla trapela dalla sede di Sesta Porta se non voci raccolte più che altro in ambienti esterni a quello nerazzurro, la panchina del Pisa, si sa, non è solo affare per i tifosi, tutta la serie C guarda alle scelte di una squadra e una società che, anche se con un profilo più basso rispetto alla passata stagione, gode sempre di una certa attenzione in quanto protagonista attesa del campionato. Ad oggi sono sei i profili che sembrano essere entrati nel radar di Gemmi, fra questi non sembra esserci Fabio Petrone che quindi vedrà concludere il 30 giugno prossimo la sua avventura in nerazzurro
FABIO CASERTA – È stato il primo nome a saltare fuori, ben prima che venisse sancito il divorzio con Ferrara. Nato a Melito di Porto Salvo il 24 settembre 1978 ha allenato nella passata stagione la Juve Stabia. 40 partite (16 vinte, 14 pareggiate, 10 perse) 1,55 punti di media a partita e quarto posto finale con l’avventura nei playoff che si è conclusa contro la Reggiana. 433 e 4231 sono i moduli a cui fa riferimento.
LEONARDO COLUCCI – Pugliese di Cerignola è nato il 29 dicembre 1972. Il suo nome era già stata associato al Pisa nella passata stagione visto che aveva lavorato con il vecchio ds Raffaele Ferrara alla Reggiana. Poi Colucci prese la strada di Pordenone dove la sua avventura si è bruscamente interrotta il 14 febbraio 2018, dopo 29 partite nelle quali aveva collezionato 14 vittorie, 9 pareggi e altrettante sconfitte per una media punti a partita di 1,45. Prima dell’avventura in Friuli si era formato nelle giovanili del Bologna ed in seguito aveva guidato la Reggiana anche qui collezionando un esonero, stavolta dopo 16 partite, nelle quali aveva racimolato 13 vittorie 4 pareggi e 9 sconfitte. Anche Colucci predilige il modulo con tre attaccanti e le relative varianti, quindi con due punte avanzate ed il trequartista oppure con un’unica punta centrale e due mezzepunte.
STEFANO SOTTILI - Con l’arrivo di Gemmi, il primo nome associato a quello del direttore sportivo è stato il suo, hanno lavorato insieme ad Arezzo e anche con buoni risultati, nato in provincia di Firenze (certo, nessuno è perfetto) a Figline Valdarno il 4 settembre 1969, fra gli allenatori associati al Pisa è quello con il curriculum più lungo. Inizia facendo l’allenatore-giocatore a Sarzana, poi Aosta, di nuovo Sarzana, Carpi, Carrarese, Venezia, Pistoiese, Bassano, Arezzo e nell’ultima stagione, come sappiamo bene, Viterbese. Ha subìto l’onta dell’esonero in due circostanze, a Varese e a Viterbo ma, curiosamente, in entrambi i casi è stato poi richiamato per completare la stagione, probabile quindi che non meritasse l’allontanamento. Il capolavoro lo realizza a Carpi, in Lega Pro seconda divisione, quando vince il campionato dopo essere sempre stato in testa alla classifica. 19 vittorie, 8 pareggi e 3 sole sconfitte il bilancio di quella stagione. Ad Arezzo un’altra buona annata, fatta di 20 vittorie, 11 pareggi e 12 sconfitte con 1,65 punti di media a partita, offuscata dall’eliminazione al primo turno dei playoff patita fra le mura amiche ad opera della Lucchese. Ottima anche la sua stagione a Viterbo, 18 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte con una media punti di 1,84 a partita. Anche Sottili è un grande estimatore del 433, con gli esterni ai quali è chiesto un gran lavoro di corsa per aiutare anche nella fase difensiva.
FABIO GALLO – È l’allenatore emergente. Nato a Bollate l’11 settembre 1970, dopo una bella carriera da calciatore spesa fra Brescia, Atalanta e Torino, Gallo ha iniziato ad allenare proprio le giovanili Orobiche, prima di passare a fare l’assistente a Giampaolo sulla panchina del Brescia. Il primo incarico senior lo ottiene a Como, nella stagione, tragica per i lanieri, poi falliti, 2016/2017. Sul campo Gallo aveva però fatto molto bene, 18 vittorie, 14 pareggi, 12 sconfitte e 1,55 punti di media a partita. Settimo posto finale e sconfitta ai playoff 2-1 a Piacenza. Il buon lavoro svolto, in una situazione difficile, è valsa la chiamata in serie B, allo Spezia, dove aveva iniziato molto bene, ma un vistoso calo nel finale (5 sconfitte nelle ultime 7 partite) a compromesso la possibilità di giocarsi ai playoff la promozione in serie A. In Liguria ha collezionato 44 panchine con 12 vittorie 14 pareggi e altrettante sconfitte. 1,27 punti di media a partita. Ama giocare sia con la difesa a tre che con quella a quattro, in quest’ultimo caso predisponendo il centrocampo a rombo.
ANTONIO CALABRO – Nasce a Galatina il 10 agosto 1976, è stato l’artefice del miracolo Virtus Francavilla con la quale vince il campionato di Eccellenza e di Serie D, portando la società pugliese per la prima volta nei professionisti. Anche in serie C stupisce tutti arrivando ad un passo dall’eliminare il Livorno ai playoff. Per lui sulla panchina dei biancoazzurri 50 presenze e 20 vittorie 14 pareggi e 16 sconfitte per una media punti di 1,48 a partita. Numeri che gli valgono la chiamata in serie B, al Carpi dove conclude la stagione senza infamia e senza lode: 14 vittorie 16 pareggi e 15 sconfitte per 1,29 punti di media. E’ un seguace della difesa a 3.
LUCA D’ANGELO – È il nome nuovo di queste ultime ore. Nato a Pescara il 26 luglio 1971, nell’ultima stagione si è seduto in corsa sulla panchina della Casertana. Per lui 35 partite con 14 vittorie 11 pareggi e 10 sconfitte, media punti di 1,51 e settimo posto finale. Ai playoff è uscito senza perdere una partita: vittoria 2-1 contro il Rende e pareggio 1-1 a Cosenza con la squadra di Braglia poi promossa. Prima dell’avventura in Campania si era seduto sulla panchina del Bassano: 11 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte e 1,43 punti di media a partita prima di essere esonerato a febbraio 2017, su quella della Fidelis Andria 12 vittorie, 12 pareggi e 12 sconfitte con 1,33 punti di media a partita e su quella dell’Alessandra dove è rimasto quasi due stagioni collezionando una promozione dalla seconda alla prima divisione della Lega Pro e un quinto posto in Serie C. In totale 40 panchine che hanno fruttato 18 vittorie, 14 pareggi, 8 sconfitte e una media di 1,70 punti a partita.
Potrebbe esserci anche un settimo nome, quello che spariglia le carte in tavola, è quello di Alessandro Calori, uno che a Pisa tutti conoscono bene per aver vestito la maglia nerazzurra per due stagioni. Calori la passata stagione sedeva sulla panchina del Trapani ora in acque piuttosto agitate e a rischio iscrizione. Il nome di Calori venne già accostato alla panchina nerazzurra per il dopo Gattuso, nell’estate del pisano anno di grazia 2016.