Servizi scolastici, in arrivo i ristori per le aziende private
Stanziati 63mila euro per CTM e 200mila euro per i Comuni della Provincia di Pisa Bolelli (Fita Cna Pisa): “Una boccata di ossigeno, ma la dotazione del fondo deve essere aumentata: la nostra battaglia continua”
Ristori scolastici, 63mila euro per gli appalti CTM ed oltre 200mila euro per i comuni della Provincia di Pisa. A tanto ammontano le risorse stanziate, in seguito alle perdite di fatturato derivanti dall’emergenza sanitaria attualmente in corso, per i ristori specifici per le imprese che svolgono servizi scolastici in appalto. «La quota di ristori oggi è limitata al 16,1 % che giudichiamo gravemente insufficiente, interviene Riccardo Bolelli, portavoce area pisana, regionale e nazionale Fita CNA. Senza dubbio si tratta di una boccata di ossigeno ma la dotazione del fondo deve essere aumentata».
Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla diffusione del COVID-19 e alla conseguente riduzione dell’erogazione dei servizi di trasporto scolastico oggetto di contratti stipulati con gli enti locali, è stato infatti istituito un fondo di 20 milioni di euro per l’anno 2020. Le risorse di questo fondo sono state poi ripartite tra i comuni che hanno avanzato apposita istanza nella misura del 16,10622% di quanto richiesto. Il contributo sarà dunque poi erogato dai comuni stessi alle imprese che ne hanno fatto richiesta in forza di uno o più contratti conclusi. Occorre altresì ricordare che proprio in questi giorni sono stati sollecitati su iniziativa di CNA BUS nazionale e, successivamente presentati, alcuni emendamenti tesi a rifinanziare il fondo indicato nei prossimi provvedimenti legislativi in corso di esame in Parlamento. «Cna Fita ha proposto anche un emendamento, che non graverebbe sul bilancio statale, al decreto sostegni, al fine di iscrivere di diritto le imprese esercenti trasporto pubblico non di linea e i bus turistici tra i soggetti beneficiari del fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica, conclude Bolelli. La nostra battaglia non si ferma: adesso speriamo che i comuni eroghino rapidamente le cifre ricevute perché le aziende ne hanno un estremo bisogno».