Settembre Sangiulianese, presentazione del libro "Addio Lugano bella. Storie di ribelli, anarchici lombrosiani"

Cultura
San Giuliano Terme
Martedì, 8 Settembre 2020

Iniziano le presentazioni dei libri all'interno del cartellone del Settembre Sangiulianese. "Addio Lugano bella. Storie di ribelli, anarchici lombrosiani" (Einaudi) inaugura la serie di incontri letterari. Appuntamento mercoledì 9 settembre alle 18 in piazza Italia.

Con l'autore, Massimo Bucciantini, ci saranno Massimiliano Bacchiet, Giovanni Guerrieri de "I sacchi di sabbia" e Simone Bettin dei "Campos".

Di cosa parla (fonte: l'editore).
Fine Ottocento. Una storia che si dipana tra Pisa, Milano, Lugano, Livorno, Rosignano, l’isola d’Elba, ma anche l’America, sulle tracce di una celebre canzone che dà il titolo al libro, e del suo autore, Pietro Gori: un avvocato, un poeta, un anarchico "socialmente pericoloso", che si trova a vivere una delle stagioni più tormentate della nazione. Un’epoca in cui l’antropologia criminale di Cesare Lombroso – col consenso di psichiatri, giuristi e funzionari di polizia – aveva il compito di costruire una sistematica rete di controllo per ogni tipo di devianza, anche la devianza politica. E soprattutto quella che proclamava patria "il mondo intero" e unica legge la libertà.

Giovedì 10 settembre, sempre alle 18, spazio a "Le madri costituenti" (Mds Editore), di Anna Maria Bernieri (scomparsa lo scorso anno). Ne parleranno la vicesindaca con delega alla cultura, Lucia Scatena, Gabriele Santoni, Stefano Pecori (Anpi San Giuliano Terme) e Lara Ceccarelli, assessora alle pari opportunità del Comune di San Giuliano Terme.

Di cosa parla (fonte: l'editore).
Il libro documenta il lungo percorso che ha portato le donne al voto e alla conquista del diritto di cittadinanza dalla Rivoluzione francese fino alla conquista del diritto di voto nel secondo dopoguerra ricostruendo la storia del movimento delle donne, in Italia, dal periodo preunitario, attraverso il fascismo fino alla nascita della Repubblica. Nel 1946 a liberazione conquistata, definita la natura repubblicana e parlamentare del nascente stato, in un pese devastato dalla guerra con vaste aree di sottosviluppo e analfabetismo vennero elette ventuno donne con le prime elezioni libere: le madri costituenti. Consapevoli di rappresentare tutte le donne italiane portarono con coraggio, determinazione e competenza i problemi delle donne nel luogo istituzionalmente più alto, scelsero di concentrarsi, per l’esiguità del loro numero, su famiglia, lavoro, scuola, raggiungimento della parità e del diritto di cittadinanza. Le loro proposte furono spesso osteggiate anche dai compagni di partito, circostanza che non impedì loro di indicare una strada per le generazioni future. Valga per tutte la formulazione dell’articolo tre fortemente voluta e difesa da Teresa Mattei ben indica quale fosse il loro concetto di democrazia e il rapporto stato cittadino che la Repubblica avrebbe dovuto assumere verso le future generazioni.
 

redazione.cascinanotizie