Sfratti a Pisa, cresce l’allarme. Diritti in comune: "Solo nove famiglie avranno una casa entro fine anno"
Nel consiglio comunale del 30 ottobre riacceso il dibattito sull’emergenza abitativa. I sindacati denunciano una situazione critica, mentre la Giunta Conti difende la propria azione
Durante il consiglio comunale di giovedì 30 ottobre, è tornato al centro del dibattito il tema dell’emergenza sfratti a Pisa.
Attraverso un question time, alcuni consiglieri hanno chiesto chiarimenti alla giunta Conti sulle misure e le risorse messe in campo per affrontare una situazione definita “drammatica” dai sindacati degli inquilini.
I dati diffusi mostrano un quadro di forte criticità: entro la fine dell’anno solo nove famiglie in emergenza abitativa potranno ottenere un alloggio, a fronte di graduatorie che contano centinaia di nuclei in attesa.
Ha scritto Diritti in comune.
Nel consiglio comunale di ieri, giovedi 30 ottobre, abbiamo nuovamente posto con forza attraverso un question time l'emergenza sfratti nella nostra città per capire con quali risorse la Giunta Conti intende affrontarla già nelle prossime difficilissime settimane come denunciato dai sindacati degli inquilini. Infatti, a Pisa, come in tutta Italia, gli sfratti imperversano. Ottobre e novembre sono mesi da sempre problematici e le famiglie nella nostra città che rischiano di non vedere una soluzione sono tantissime, ma nonostante i tentativi dell'Assessora Bonanno di confondere le acque i dati sono allarmantanti: da qui a fine anno le famiglie in emergenza che potranno avere una casa, se tutto va bene, sono 9. Eppure le graduatorie sono ben più lunghe: sono 60 in quella generale, 29 in quella sfratti, 82 in quella altre cause 388 in quella interventi sociali. Solo nella graduatoria per l'emergenza abitativa ci sono famiglie già all’ottavo accesso in posizione ben successiva alla nona a cui non sarà garantito il passaggio da casa a casa.
L’assessora però prova a confondere e enuncia numeri senza fare distinzioni doverose a rendere giustizia alla realtà. Alloggi ERP e alloggi per EMERGENZA ABITITATIVA non sono la stessa cosa. I primi sono le case popolari stabili assegnate sulla base di un bando del 2022 la cui graduatoria è ancora in -lento- scorrimento. Ecco, oltre a queste persone ci sono quelle in emergenza abitativa. Queste, da qui a dicembre, si sentiranno suonare la porta da ufficiale giudiziario e forze dell’ordine e dovranno sperare di rientrare nelle prime nove famiglie della lunga graduatoria di persone in emergenza: altrimenti quale sarà il loro destino abitativo non si sa.
In queste settimane infatti neppure le albergazioni sono state possibili: perché il turismo passa avanti ai minori senza casa e in questi giorni, si sa, c’è il Lucca Comix e quindi non si riesce a ricorrere neanche alla albergazione.
Sono i numeri a mostrare quindi l'insufficienza della azione della Giunta Conti. L’assessora Bonanno ha tenuto a sottolineare che da inizio anno hanno assegnato 74 alloggi (senza specificare che si riferisce alle assegnazioni per chi ha ottenuto il diritto alla casa popolare sul bando 2022) senza però dire che nella graduatoria - uscita con oltre un anno di ritardo- ci sono però più di 800 persone. Ecco, di questo passo , se tutto va bene, sarà esaurita in dieci anni. C’è ben poco da essere soddisfatti.
Poco conta poi, che in un triennio abbiano stanziato per gli alloggi di risulta 2 milioni di euro se si considera che in media pari soldi li hanno spesi nelle albergazioni solo nel 2024, spostando le risorse dal Comune alle tasche degli albergatori.
A fronte di questa situazione occorrono provvedimenti urgenti per le decine di famiglie sotto sfratto visto che ad oggi non hanno alcuna garanzia per vederersi tutelato il diritto all'abitare
