Siccità. Sorpresa, nella nostra provincia l'acqua c'è

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 27 Giugno 2022

Pisa e il suo territorio sono salve grazie all'acqua di falda, ma la siccità e le ondate di calore fanno davvero paura. Stop agli sprechi e forti investimenti sulle dispersioni in ambiente nella speranza (vana) che l'emergenza climatica si stabilizzi

Negli ultimi giorni il tema della siccità ha imperversato su tutti i media. La Toscana e Pisa non fanno eccezione, ma il nostro territorio, a quanto pare, non soffre e non soffrirà la carenza del bene più prezioso. Questo grazie all'acqua di falda, che Acque SpA, la società di gestione idrica, pompa nelle nostre case.

Il problema, comunque, è davvero serio e non limitato solo alla grande calura dell'ultimo mese e mezzo, ma si allunga nel tempo e trova radici nell'emergenza climatica e nei cambiamanti ormai conlclamati alivello globale. Le temperature medie crescono di anno in anno, le piogge diminuiscono e le ondate di calore imperversano. Una situazione di difficile previsione e soprattutto, impossibile da affronatre o pianificare se non a livello emergenziale, di volta in volta, adeguando gli sforzi di tutti ai continui rilanci verso l'alto di un clima sempre più torrido e lontano dalla tanto agognata "normalità".

La prima vera notizia, va detto fin da subito, è che Pisa e provincia non soffriranno la sete.

"Per quanto riguarda il territorio gestito dall'azienda – spiega Giuseppe Sardu, presidente di Acque SpA -, parlo dei 55 Comuni del Basso Valdarno, la situazione non è critica. Non lo è per diversi motivi: il primo, è che utilizziamo, per gli approvvigionamenti, l’acqua di falda. Ci sono città in Toscana, al contrario, come Firenze, che utilizza direttamente l’acqua dell’Arno potabilizzandola. L’uso della falda  ci dà la possibilità di non essere legati al tema delle precipitazioni (nel breve periodo ndr). La falda, infatti, ha un tempo di risposta molto lungo e lì, andiamo a trovare, in effetti, l’acqua caduta un anno prima rispetto al prelievo. Quella c’è e se siamo bravi a gestirla e preservarla, non andremo in crisi per la siccità”.

Il tutto, comunque, si lega quindi a due fattori: la gestione e gli sprechi.

“Per questo – continua il presidente di Acque SpA – diciamo sempre di non sprecare acqua. Il fatto che ci sia ora, non significa che ce la ritroveremo necessariamente più avanti. L’acqua non va sprecata per usi che non siano domestici ed essenziali (vedi in merito anche le diverse ordinanze anti-spreco pubblicate gli scorsi giorni in diversi Comuni della provincia di Pisa come Vecchiano, Calci o Vicopisano ndr)”.

In Toscana e nella provincia di Pisa, prosegue il periodo di siccità legata ad ondate di calore fuori norma.

“Quando torneranno le piogge? – dice a Punto Radio Giulio Betti, meteorologo e climatologo presso il Consorzio LaMMA – Questa è la domanda che ci poniamo un po’ tutti. La risposta va inquadrata su più livelli. Siamo in estate e come sappiamo, è il periodo dell’anno più secco, quindi, è anche illusorio pensare che da qui ad agosto possano arrivare precipitazioni copiose”.

Il problema, comunque, ha radici affondate nel tempo. “Il problema parte da lontano – prosegue Betti – con giugno che nel corso degli anni è diventato sempre più secco e caldo. In Toscana, di fatto, è già diventato un mese completamente estivo e non più di transizione. Con piogge sporadiche nella prima quindicina del mese. Ma ciò che è veramente mancato, sono le piogge autunnali, quelle invernali e primaverili. Insomma, ci portiamo dietro un deficit pluviometrico importante. Questo è il vero problema, ed è illusorio pensare di poterlo risolvere a luglio ed agosto, almeno che non si concretizzino vere anomalie”.

In Toscana si realizza quello che già è conclamato: l’emergenza legata al cambiamento radicale del clima.

“Sì – conclude Giulio Betti – i cambiamenti climatici fanno parte della nostra quotidianità. Ormai, le estati, sono sistematicamente più calde della norma. Una “norma” che cambia di anno in anno e che siamo costretti ad inseguire di volta in volta, senza mai raggiungere una stabilizzazione e quindi una nuova normalità. Le temperature medie continuano lo loro salita verso l’alto e nessun dato, in questo senso, può essere di conforto”.

Sul fronte degli sprechi e della dispersione del bene più prezioso in assoluto, il presidente di Acque SpA spiega le strategie dell’azienda.

“Colgo l’occasione per ricordare – spiega Giuseppe Sardu – che Acque SpA compie vent’anni proprio in questi giorni. Due decenni in cui abbiamo investito moltissimo, un miliardo di euro, giusto per capire le cifre in ballo quando si parla di acqua, condutture eccetera. Un investimento continuo, fortissimo, implementato solo nell’ultimo anno con la spesa di svariate centinaia di milioni di euro”.

Tra i maggiori problemi, le perdite e la dispersione idrica.

“Questo è uno dei temi più importanti – insiste il presidente di Acque SpA -. Le tubazioni, mediamente, sono vecchie. In Italia vecchissime. Anche nel nostro bacino abbiamo ereditato un parco reti vecchio e stiamo progressivamente passando alla loro sostituzione. Questo ci consente di ridurre fortemente le rotture e quindi gli sprechi. Lavoro che ci ha permesso tra il 2017 ed oggi, di recuperare ben 7 milioni di metri cubi d’acqua. In soldoni, il fabbisogno annuale della città di Pisa. Le perdite, comunque, sono ancora troppo alte, intorno al 30%. Una percentuale su cui lavorare, con l’obiettivo di raggiungere il 15-20% dell’acqua dispersa, sotto cui, al momento, non è possibile ancora andare”.

“Anche i cittadini, le famiglie, comunque, possono fare tantissimo. Tutti noi dobbiamo davvero imparare a trattare l’acqua con grande rispetto. Delle sane abitudini, possono davvero cambiare completamente lo scenario. Facciamo, per questo, molta educazione nelle scuole, con i bambini e i ragazzi della Toscana. Negli anni, anche grazie alle buone pratiche poi trasportate in famiglia dai più giovani, abbiamo notato un drastico abbattimento dei consumi e degli sprechi”.

In conclusione Giuseppe Sardu getta uno sguardo sui grandi investimenti messi in atto a Cascina.

“Qua stiamo mettendo mano a lavori per circa 10 milioni di euro, per la sistemazione di alcuni tratti fognari e di alcuni scarichi. Un programma piuttosto lungo, scaglionato. Le maggiori difficoltà riguardavano gli scarichi in ambiente, una situazione non più tollerabile. Alcuni interventi miglioreranno gli impianti di depurazione, altri, la gestione delle acque bianche”.    

carlo.palotti