Sicurezza, i Comitati di quartiere espongono le criticità
Il contributo del coordinamento dei comitati cittadini per la lotta alla malamovida, forniti i dati allarmanti dei quartieri carenti di illuminazione e telecamere
Nei giorni scorsi il Coordinamento dei Comitati cittadini e l’Associazione Sguardo di Vicinato hanno presentato al Tavolo di osservazione sulla sicurezza urbana presso la Prefettura di Pisa una mappatura delle situazioni di maggior criticità delle strade e delle piazze cittadine, per le quali è urgente intervenire realizzando adeguati controlli sia in termini di prevenzione che di repressione delle preoccupanti situazioni di illegalità.
«I dati, spiegano dai Comitati, fanno riferimento a zone nelle quali l’assenza o l’inadeguatezza dell’illuminazione e delle telecamere di videosorveglianza favoriscono rischi alla sicurezza e alla incolumità dei residenti e dei cittadini, disturbo della quiete pubblica, limiti alla libera circolazione, spaccio di sostanze stupefacenti, vendite abusive di alcol, danneggiamenti di beni pubblici e privati, deturpazione di beni culturali, furti, rapine, gesti vandalici, assembramenti, schiamazzi, latrine a cielo aperto, lanci di bottiglie, risse, accoltellamenti, aggressioni, bivacchi, abbandono di rifiuti e altri fenomeni simili ben noti a tutti. Ad essi si aggiungono aree di degrado davanti a chiese e monumenti, nelle aree a verde e perfino nei parchi giochi dei bambini. Le segnalazioni specificano, caso per caso, se l’illuminazione è carente o inadeguata e se le telecamere esistono e sono installate, indicando il fattore di rischio e di criticità. Riguardano quasi tutti i quartieri di Pisa dove i Comitati sono presenti o sono attivi gruppi di Sguardo di Vicinato: Santa Maria, San Martino, Sant’Antonio, Porta a mare, Porta Fiorentina, Riglione, Oratoio, San Giusto, San Marco, Don Bosco, Isola Verde e zone limitrofe, I Passi, San Rossore, Via delle Lenze, La Vettola/San Piero a Grado, Marina, Tirrenia e Calambrone. I dati registrati nelle strade e nelle piazze di Pisa sono allarmanti. Assenza o carenza del sistema di illuminazione: n. 58, assenza o carenza della videosorveglianza: n. 111, fenomeni di degrado: 33. Da aggiungere n. 9 impianti semaforici da installare o modificare. La situazione è intollerabile e da tempo il Coordinamento dei Comitati cittadini chiede un maggior controllo delle forze di polizia con interventi statici e dinamici, soprattutto nei luoghi di aggregazione dove è imperante il superamento dei limiti di legalità sia in centro che in periferia».
«Il potenziamento della illuminazione e delle telecamere è imprescindibile per facilitare gli interventi operativi e la individuazione degli autori dei reati e delle trasgressioni, compresa l’applicazione del Daspo urbano, pur in presenza di organici insufficienti, proseguono i Comitati. Constatata la difficoltà dell’amministrazione comunale e di altri enti pubblici ad attuare un sistema capillare di controllo, con i mezzi finanziari disponibili, i Comitati cittadini hanno chiesto di poter installare telecamere anche con il contributo dei privati, in zone a maggior rischio. La possibilità di concedere “sgravi fiscali per i privati che installeranno le telecamere di videosorveglianza” (TARI ed ex TASI) prevista dalla normativa e promessa in campagna elettorale dal Sindaco è stata tuttavia cassata nell’aggiornamento recente del programma di mandato. Chiediamo a questo punto la revisione di questa scelta, per consentire l’avvio di progetti, a carico di residenti, amministratori di condomini, imprese, comitati e più in generale di soggetti privati, concernenti la messa in opera di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, in grado di entrare in rete con quelli delle Forze di polizia. La mappatura presentata è un contributo al progetto di un “Piano di sicurezza urbana”, che il Coordinamento sostiene apertamente dal 2018, quando è stato inserito nelle proposte ai candidati Sindaci “Per una città sicura, vivibile e bella” e formalmente è stato presentato attraverso un nutrito dossier di richieste al Prefetto di Pisa nel 2019. Risulta che il Prefetto stia lavorando con il Sindaco per la sua realizzazione. L’ipotesi è quella di sottoscrivere un “Protocollo sulla sicurezza urbana”, che coinvolga le autorità, le istituzioni e gli enti competenti, gli esercenti privati, i cittadini residenti e le altre categorie ritenute necessarie, per una civile e pacifica convivenza. Ciascun soggetto si assumerà determinate responsabilità al riguardo, con lo scopo di assicurare le condizioni minime ed essenziali di vivibilità e sicurezza contro il degrado e l’illegalità in cui versano determinate zone della città. Il Comitato esprime soddisfazione che, di recente, rappresentanti politici locali abbiano manifestato l’intenzione di appoggiare questo progetto e anche le associazioni di categoria si siano dichiarate interessate. Sotto l’aspetto dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma anche della pacifica convivenza, gli effetti sanitari, economici, sociali e psicologici della pandemia hanno rafforzato la lotta per la conquista del territorio, ognuno per far valere le proprie esigenze (utenti movida, spacciatori, esercenti attività commerciali, cittadini, residenti), creando gravi conflitti sociali e il fenomeno dello spopolamento. E’ giunto il momento di operare tutti nella stessa direzione, cercando gli elementi di unione e non di scontro. Secondo i Comitati cittadini bisogna concentrarsi in primo luogo sull’aspetto della tutela del “diritto fondamentale della salute”, quella dei cittadini che chiedono il rispetto di diritti costituzionali (tra cui quiete, riposo, libera circolazione) e quella degli utenti della movida, soprattutto minori, che sono spesso oggetto di pratiche criminali di gruppi organizzati nella diffusione illegittima e dannosa di alcol e nello spaccio di droga».
«Per cui ben vengano le misure urgenti, in parte già adottate dal Sindaco, per contenere il fenomeno della mala movida, come i limiti di orario alla vendita di alcolici e la reintroduzione della ZTL notturna sui lungarni. Quest’ultima non può essere tolta perché indispensabile per i residenti e per la libera circolazione dei mezzi di soccorso, che non possono trovare strade ostruite da tavolini, sedie ed ombrelloni. Tanto più che in materia di modifiche alla ZTL, il Sindaco prevede, nel suo programma, l’accordo tra residenti e commercianti, che in questo caso non esiste. Importante anche il potenziamento degli Steward e dei Vigilantes, per ora a carico del Comune, mentre la città di Firenze ha ottenuto nel giugno scorso dal Ministro dell’Interno Lamorgese un importante sostegno al progetto degli Steward anti-movida, utilizzati insieme alle forze di polizia, attraverso il fondo nazionale di sicurezza urbana, concludono i Comitati. Firenze avrà diritto a una quota di 1,5 milioni rispetto ai 15 milioni a livello nazionale disponibili quest'anno. Anche Pisa, che ha problematiche analoghe, dovrebbe chiedere questo finanziamento».