Sicurezza online, esigenza quotidiana
Secondo le stime più recenti, nel corso del 2023 il tempo medio giornaliero trascorso online si è attestato sulle 6 ore e 40 minuti. Il dato è in leggera flessione rispetto agli ultimi anni, risultando in linea con quanto misurato nel 2019, ma si tratta comunque di un’importante porzione di tempo che ogni giorno viene dedicata ad attività online. Se a un primo sguardo tale dato potrebbe apparire allarmante, a un’analisi più approfondita tale quantità di tempo risulta del tutto comprensibile: nel corso degli anni infatti si sono moltiplicate le attività che si svolgono online, facendo di conseguenza aumentare anche il tempo che viene a esse dedicato durante la giornata.
Fermo restando che il tempo trascorso online deve essere proporzionato a reali esigenze giornaliere e che è sempre opportuno evitare eccessi, il tempo che giornalmente ognuno di noi trascorre connesso pone sfide che non possono essere trascurate, soprattutto in materia di sicurezza. Prendiamo per esempio i rischi legati alle cosiddette fake news, ossia le informazioni false nelle quali è facilissimo imbattersi nei più disparati contesti. Certo, magari non pongono un immediato pericolo per la sicurezza, ma basti pensare alla presa che un’informazione falsa può avere sulle categorie più esposte. La cosa più importante, in questi casi, è imparare ad adottare quotidianamente un approccio giornalistico: ogni informazione deve essere letta soppesando l’affidabilità della fonte, e in caso questa sia sconosciuta è fondamentale cercare riscontri presso altre fonti. Anche i grandi protagonisti del digitale, come social network e motori di ricerca, cercano di fare la loro parte apponendo apposite etichette ai contenuti privi di riscontri, ponendo un primo argine a un fenomeno che, in ultima analisi, deve essere ben presente a qualunque utente.
Lo stesso approccio può essere adottato anche nei confronti delle insidie poste da altre innovazioni tecnologiche: in questi mesi l’importanza assunta delle intelligenze artificiali è sotto gli occhi di tutti, così come i rischi connessi a loro particolari utilizzi. Alcune truffe, per esempio, utilizzano algoritmi AI per rielaborare interviste di personaggi famosi o servizi di telegiornali così da creare una parvenza di ufficialità e spingere utenti ignari a seguire link pericolosi, rivelando magari dati sensibili come quelli personali o finanziari. La soluzione è nel buon senso, che per esempio deve portare a non cliccare mai su link sconosciuti, per quanto autorevoli possano apparire. Un accorgimento che mette al riparo anche da altri tentativi di truffa più classici, come mail di phishing o messaggi privati: evitare di aprire qualsiasi link sospetto, anche laddove provenga da un contatto conosciuto che potrebbe aver subito il furto del proprio profilo o account personale.
A proposito di dati personali: questi sono talmente importanti da aver fatto sorgere la necessità di apposite normative poste a loro tutela, come nel caso del GDPR per l’Unione Europea. La prima tutela per proteggere le proprie informazioni personali, comunque, è quella di stare ben attenti a quando fornirle. Le occasioni nelle quali si inseriscono informazioni personali sono le più disparate: non solo in contesti ovvi come per esempio home banking o social network, ma anche in piattaforme dedicate all’intrattenimento. Per esempio, per giocare a blackjack online su una piattaforma dedicata è necessario creare la propria area privata: per farlo bisogna inserire informazioni personali, per cui è fondamentale scegliere una piattaforma che metta in opera tutte le più importanti misure di sicurezza, come autenticazioni a più fattori e così via. Lo stesso vale per lo shopping online, dove vengono regolarmente fornite le proprie informazioni finanziare circa uno o più metodi di pagamento: è essenziale che queste informazioni siano inserite solo su piattaforme di comprovata affidabilità che possano garantire la sicurezza non solo dei propri acquisti, ma anche e soprattutto circa le proprie informazioni personali.
Insomma, il tempo trascorso online è sinonimo di rischio? Certamente no, ma è comunque fonte di una maggior esposizione a potenziali rischi. È proprio per questo motivo che è fondamentale imparare a riconoscerli e adottare le contromisure appropriate, iniziando fin dai primi passi dell’alfabetizzazione digitale. Insieme all’istruzione circa gli aspetti più importanti della vita in rete, come il cyberbullismo, è importante sottolineare tutte le esigenze connesse alla sicurezza online nel quotidiano, fornendo fin da subito ogni possibile strumento di prevenzione e tutela.