Sicurezza: Pisa bocciata. Il PD: "Dimenticati i quartieri"
“Polizia di prossimità, dialogo con i cittadini e partecipazione”
Riporta la nota a firma di Davide Rizza, segretario del circolo Pd Porta a Lucca – Gagno – I Passi.
“Un esempio per presentare il problema – spiega – è sotto gli occhi dei residenti di Porta a Lucca, nello specifico nell’area tra via di Gello e via Falcone, all’estremo nord del quartiere: qui ci sono da diverso tempo le carcasse di alcune auto andate in fiamme, molto vicine, peraltro, all’area a verde con giochi per bambini, solitamente molto frequentata. E non è un episodio isolato, se ne legge sulla stampa anche relativi ad altri quartieri purtroppo”.
“Si tratta, a mio avviso, di un approccio molto superficiale e intriso di propaganda su un tema molto serio e complesso come quello della sicurezza urbana. Anzitutto, sicurezza urbana non è solo microcriminalità nel centro storico, ma va relazionata al tessuto urbano nel suo complesso, compresi quindi i quartieri non centrali. Sicuramente rimane fondamentale una lotta al degrado nelle parti più sensibili della città, stando sempre pronti con un reparto di sicurezza all’avanguardia, ma allo stesso tempo si dovrebbe pensare a come gestire al meglio le risorse, istituendo nuovi distaccamenti territoriali e creando una polizia di prossimità che possa rispondere ai problemi dei cittadini, avendo un dialogo molto ravvicinato con loro. I nostri quartieri, come molti altri della città, avrebbero bisogno di maggior presenza da parte delle forze della Polizia Municipale. L’agente, figura che si muove sul territorio, parlando con i cittadini, comprendendo le loro problematiche fa una grande opera di prevenzione”.
“I punti fondamentali del modello – sottolinea Rizza – sono l’avvicinamento fra polizia e cittadini, l’adattamento dell’organizzazione della polizia alla realtà locale e alle problematiche riscontrate sul territorio, l’essere in linea con le aspettative del cittadino nel campo della sicurezza e infine la possibilità di collaborare con il cittadino stesso per aumentare la sicurezza della città, rendendolo partecipe nel raggiungimento della propria sicurezza oggettiva e soggettiva. Come si può intuire – conclude –, c’è un percorso da costruire che non si può esaurire in una campagna elettorale che dura da più di quattro anni”.