Sicurezza, a Pisa chiesto un consiglio comunale aperto alla cittadinanza

Il Pd: "Continueremo a batterci perché si tenga un dibattito partecipato, trasparente, informato, serio e non cinico"

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Ha scritto Andrea Ferrante, consigliere comunale del Partito Democratico di Pisa.

Siamo insoddisfatti della risposta avuta oggi dal Sindaco Conti, in occasione del Question Time in Consiglio comunale, quando gli abbiamo chiesto un impegno a tenere al più presto un consiglio comunale sul tema della sicurezza.

La cronaca consegna ormai quotidianamente il quadro di una situazione fortemente degradata sul versante della sicurezza e dell’ordine pubblico in città. La comunità è scossa e i dati indicano una situazione preoccupante, con Pisa sesta nella graduatoria dei capoluoghi di provincia per delittuosità.

La cittadinanza chiede risposte ai numerosi interrogativi che giustamente vengono posti nel dibattito pubblico.
Cosa sta succedendo a Pisa e alla sua società?
Quali fenomeni si stanno radicando e come stanno evolvendo?
Quali misure sono progettate, programmate e attuate dalle istituzioni, in primis da quelle statali?

Per questa ragione, ormai da settimane chiediamo un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza, a cui invitare Prefetto e Questore, per avere un quadro dello stato del fenomeno criminale e delle misure adottate o in adozione.
Le forze di maggioranza da due mesi continuano a negare questa discussione.
Il Sindaco si è limitato a ricordare che la decisione spetta ai capigruppo e non alla giunta.
Vero, ma è altrettanto vero che il Sindaco è il capo politico della coalizione che lo sostiene e per questo può e deve assumersi la responsabilità di una decisione o di una mancata decisione.

Noi continuiamo a credere che sia urgente fare il punto e cercare soluzioni e continueremo a batterci perché su un tema così importante, troppo spesso trattato strumentalmente, si tenga di fronte alla città un dibattito partecipato, trasparente, informato, serio e non cinico.
Purtroppo la destra, che sulla sicurezza sa far solo becera propaganda, non è capace di tenerlo e per questo lo rinvia.